Approfondimenti

Imprese, mutui, stati: le conseguenze del taglio dei tassi da parte della BCE

BCE Tassi Lagarde ANSA

Come previsto la Banca Centrale Europea ha tagliato di un quarto di punto il costo del denaro. È il primo taglio di tassi dopo la serie di rialzi iniziata a settembre 2022. A breve ci saranno le prime conseguenze sui mutui variabili, e sugli interessi del debito. Non è chiaro però come la BCE intenderà procedere in futuro, se e quando ci saranno ulteriori tagli ai tassi. Su questo i banchieri centrali restano divisi.

Dal mondo produttivo, a quello finanziario, all’annuncio della Banca Centrale si è sentito un grande sospiro di sollievo. Ossigeno su un’economia europea che ancora arranca. Dopo mesi in cui i banchieri hanno brindato, con utili record senza fare nulla, a breve il taglio dovrebbe trasferirsi sull’economia reale: in una ripresa del credito alle imprese e quindi degli investimenti, in un primo tenue calo dei mutui, e qualche margine in meno degli interessi sul debito. Ma detto questo, le incognite sul futuro restano.

C’è un dato interessante: la BCE si smarca dalla banca centrale statunitense e ne anticipa le mosse. Ma la presidente Lagarde è stata chiara: la politica di restrizione monetaria continuerà. Lagarde cita le stime di inflazione in lieve rialzo, la dinamica salariale in crescita, i primi segnali di ripresa in Europa. Il messaggio è: un po’ di ripresa si vede, l’inflazione (sull’obiettivo ideologico del 2%, s’intende) non è sotto controllo, serve una politica di moderazione salariale. Su eventuali altri tagli dunque, il ritornello è il solito: si guarderanno i dati. Il problema è che sulla lettura dei dati la divisione falchi/colombe, tra i banchieri centrali, resta. Per francesi, spagnoli, così come il governatore di Bankitalia Panetta, le dinamiche di inflazione sono quelle attese, quindi sotto controllo, e non va frenata la crescita. Dunque i tagli dei tassi possono continuare, magari anche a Luglio.

Per i nordici della Germania, dove la dinamica di rialzi salariali ha generato il lieve aumento di inflazione a maggio, va invece mantenuta l’ortodossia finanziaria. Le ipotesi quindi sono diverse: altri due tagli entro fine anno, uno a trimestre, o forse soltanto uno. In un braccio di ferro che continua. Mentre l’Unione Europea, in campagna elettorale, continua a delegare le politiche economiche, con le sue conseguenze, ai tecnici della banca centrale.

Imprese, mutui, stati: le conseguenze del taglio dei tassi da parte della BCE, seppur minimo, si vedranno in questi tre ambiti. La tempistica dipenderà da tanti fattori. Sui mutui: se sui nuovi fissi le banche avevano già iniziato un lieve calo, ora l’effetto si vedrà anche sui variabili, con tempi di trasmissione sull’indice euribor che potrebbero non essere immediati. Le associazioni di consumatori stimano su una rata mensile variabile media di 750 euro, un calo di 18 euro. Per le imprese dovrebbero ridursi gli interessi sui prestiti, spingendo quindi a chiedere nuovi finanziamenti, si spera tradotti in investimenti consolidando i segnali di ripresa.

La stretta sul credito è stato uno dei principali problemi per il sistema produttivo, in questi mesi. Mentre invece le banche macinavano utili e dividendi record. Qualche paese più accorto, come la Spagna, ha recuperato qualcosa per la collettività con una vera tassa sugli extraprofitti. E proprio gli stati sono gli altri soggetti: non a caso il ministro dell’economia Giorgetti, con l’Italia con l’acqua alla gola sul debito e con la mannaia dell’infrazione sul deficit, ha subito brindato, I minori interessi sul debito, per l’ufficio parlamentare di Bilancio, potrebbero generare risparmi per alcune centinaia di milioni fino a 3 miliardi nel 2024 in caso di un taglio di 100 punti base. Dovrebbe invece salire il rendimento dei titoli a lunga scadenza, oltre i 10 anni.

Si apre anche una questione: la BCE ha anticipato le possibili scelte della Fed statunitense. L’euro potrebbe indebolirsi sul dollaro favorendo le esportazioni, ma differenze eccessive sarebbe problematica, e potrebbe suggerire ulteriore prudenza su eventuali prossimi tagli, sui quali Lagarde si è già mostrata molto rigida. Ma su qyesto tra i banchieri europei restano le divisioni.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 16/06 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-06-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 16/06 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-06-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 16/06/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-06-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 16/06/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 16/06/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 16-06-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 16/06/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 16-06-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 16/06/2025

    Settima lezione del nono ciclo di incontri ideato dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzato insieme a Radio Popolare. Martedì 20 maggio 2025 si è svolto un incontro nell’auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare con Gianni Barbacetto (giornalista del Fatto Quotidiano e saggista). Barbacetto ha presentato il suo libro “Contro Milano. Ascesa e caduta di un modello di città” (Paper First). All’incontro hanno partecipato anche Sabrina Riccardi (Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”) e Mario Portanova, giornalista di Millennium.

    Pubblica - 16-06-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 16/06/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 16-06-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 16/06/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 16-06-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 16/06/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 16-06-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 16/06/2025

    Ugo Tramballi da Gerusalemme racconta gli allarmi, i rifugi e i missili iraniani che colpiscono Israele. Farian Sabahi analizza la tenuta del regime iraniano e le voci della dissidenza. I lavori per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina e un nuovo scandalo denunciato dall'associazionismo ambientalista: il villaggio olimpico di Cortina, il racconto di Gigi Casanova Presidente di Mountain Wilderness Italia. Alberto Martinelli, sociologo emerito dell'Università Statale di Milano e presidente di Fondazione AEM, ci racconta la crisi della democrazia tra le due sponde dell'Atlantico (e sarà omaggiato giovedì al Franco Parenti con la presentazione di un volume sulla sua ricerca: "Una vita da professore – Alberto Martinelli, ricerca, insegnamento, impegno civile e innovazione istituzionale" a cura di Nando dalla Chiesa, Luciano Fasano e Nicola Pasini, Egea, 2025)

    Presto Presto – Interviste e analisi - 16-06-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 16/06/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 16-06-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 16/06/2025

    - Produrre e comprare più armi fa bene a governi e lobby industriali, ma fa male, molto male, alla società. Francesco Vignarca ci parla della manifestazione del 21 giugno contro il riarmo. - Perché milioni di persone disabili in Italia non possono lavorare o divertirsi come tutti? Ne parliamo con Vera Arma che si occupa di ausili per permettere anche a chi non sente o non vede di godersi una serata al cinema.

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 16-06-2025

Adesso in diretta