Approfondimenti

Il discorso di Mattarella: la scossa che non arriva

Il Presidente Sergio Mattarella durante il discorso di fine anno

Non ci si attendeva certo una scossa dal discorso alla Nazione del Presidente della Repubblica, un evocare azioni politiche forti per uscire dallo stallo in cui l’Italia giace come rassegnata, con poche eccezioni. Eppure, le parole di Sergio Mattarella sono state estremamente prudenti. Forse troppo.

Parole di buon senso che, sia chiaro, avercene in questo periodo storico in cui una destra radicale, anche se relegata all’opposizione, mostra la sua aggressività e raccoglie ampi consensi tra gli italiani.

Parole di buon senso che narrano di un’Italia solidale, inclusiva, laboriosa. Dove i giovani sono protagonisti, dove si è attenti ai deboli. Dove si ha speranza per il futuro.

Parole che sarebbero valide sempre, in ogni stagione. I problemi urgenti però sono rimasti fuori dal Quirinale e dalle case degli italiani. Le grandi e crescenti diseguaglianze sociali. La crisi economica da cui l’Italia non è mai uscita a differenza di tutti gli altri Paesi occidentali. Una società bloccata, che invecchia.

Una realtà da cui i giovani continuano a fuggire andando all’estero e dove non si fanno più figli, come ha certificato ancora una volta l’Istat solo due giorni prima del discorso di fine anno.

Fatta salva l’emergenza climatica, la politica è la grande esclusa dal discorso del Capo dello Stato. Esclusi il Governo, il Parlamento, ai partiti. Eppure, nell’anno che ci lasciamo alle spalle, di cose ne sono accadute.

La segretaria di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha lodato le parole di Mattarella definendole “di alto profilo” e questa è una cartina di tornasole di come Mattarella si sia tenuto volutamente alla larga dal conflitto (silenzio invece della numero uno della formazione di destra sul pestaggio di un parlamentare di sinistra, Arturo Scotto, picchiato da un manipolo di fascisti in piazza San Marco, a Venezia, allo scoccare della mezzanotte. Loro urlavano slogan contro Anna Frank, lui aveva cercato di zittirli. Le botte, la fuga nel classico stile fascista).

Concordia tra tutti, speranza per il futuro, buoni sentimenti. Conflitto a zero. Forse non ci si sarebbe potuti aspettare di più da un Presidente che, nel solco della sua cultura, gioca il ruolo di chi cerca di attenuare il più possibile le mai sopite tensioni che attraversano il Paese, nemmeno dopo il fatto politico principale del 2019, la caduta repentina e inaspettata del governo egemonizzato dalla Lega, e la nascita del governo Conte bis.

Le conseguenze importanti di questo fatto politico sono rimaste fuori dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. Il Conte bis tiene insieme una maggioranza che sta dando l’impressione di esistere solo per evitare le elezioni e al tempo stesso arrivare ad eleggere proprio il successore di Mattarella nel 2022 e forse la chiave per comprendere il senso del discorso di Mattarella sta qui: fino a oggi, la scossa di cui avrebbe bisogno l’Italia non l’ha data chi ha la primaria responsabilità di darla, il nuovo Governo nato ai primi di settembre, dopo l’estate del Papeete.

Eppure, per tornare ad avere quella speranza per il futuro evocata da Mattarella, le risposte ai problemi del Paese sono necessarie e urgenti. Altrimenti non solo i giovani continueranno a emigrare, non solo non si faranno più figli, non solo le diseguaglianze continueranno ad aumentare mentre l’economia resterà al palo. Ma la destra radicale che si cerca di esorcizzare continuerà ad avere successo.

Foto | Quirinale

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 20/10 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 20-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 20/10 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 20-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 20/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 20-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 20/10/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    International: i Saint Etienne salutano il pubblico con un ultimo album

    Il nuovo disco dei Saint Etienne, uscito a settembre, sarà l’ultimo della storica band britannica. Così ci conferma Pete Wiggs, che ai microfoni di Radio Popolare racconta International, il disco con cui la band ha deciso di salutare i suoi fan. Capace di mescolare synth pop, disco e club culture con la freschezza di sempre, nel nuovo disco la band riguarda alla sua trentennale carriera con un pizzico di (inevitabile) nostalgia, ma non senza ironia e fierezza, celebrando una formula musicale che si riconferma ancora una volta elegante, leggera ma mai banale. Dalla decisione di salutare i fan, ai numerosi ospiti del disco fino alle possibili date in Italia. Ascolta l’intervista di Piergiorgio Pardo.

    Clip - 20-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 20/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 20-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 20/10/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 20-10-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 20/10/2025

    Oggi in compagnia di Niccolò Vecchia ricordiamo D'Angelo, scomparso prematuramente nei giorni scorsi, commentiamo il Mercury Prize vinto da Sam Fender e il programma riguardante il reddito per gli artisti appena approvato in Irlanda. Nella seconda parte la telefonata con Toni Cutrone, che ci parla del progetto Mai Mai Mai e della serata di domani in Triennale con il live di Alfio Antico. In conclusione l'intervento del giornalista Carlo Bordone che ci racconta com'è stato tradurre L'impero di Nessuno, l'autobiografia appena uscita di Stuart Murdoch dei Belle and Sebastien.

    Volume - 20-10-2025

  • PlayStop

    Nan Goldin all'Hangar Bicocca di Milano: Indagare l'esperienza umana

    Dall’11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, Pirelli HangarBicocca presenta “This Will Not End Well“, la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. La mostra include una installazione sonora appositamente commissionata e propone per la prima volta in Europa in un contesto museale i suoi due più recenti slideshow. La mostra è allestita in diverse strutture architettoniche progettate da Hala Wardé, che ha già collaborato con Goldin. L’esposizione include il celebre The Ballad of Sexual Dependency (1981-2022); The Other Side (1992-2021) omaggio agli amici trans attraverso scatti realizzati tra il 1972 e il 2010; Sisters, Saints, Sibyls (2004-2022), sul trauma familiare e sul suicidio; Fire Leap (2010-2022), una incursione nell’infanzia; Memory Lost (2019-2021), trip nell’astinenza da stupefacenti; e infine Sirens (2019-2020). In occasione della mostra in Pirelli HangarBicocca, saranno inclusi due slideshow aggiuntivi: You Never Did Anything Wrong (2024), primo lavoro astratto di Goldin, e Stendhal Syndrome (2024), ispirato alle “Metamorfosi” di Ovidio. L’esposizione si aprirà con una installazione sonora del collettivo Soundwalk Collective, concepita in collaborazione con l’artista. Ascolta il servizio e l'intervista di Tiziana Ricci.

    Clip - 20-10-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 20/10/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 20-10-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 20/10/2025

    Ospite Matteo Felici, presidente e socio fondatore di @LaPinta_IncubatoioNaturale che si occupa di ripopolamento del lago Maggiore e del lago D'orta e di webcamlive sulle legnaie, ma anche del sessantesimo di @Lipu e della morte del veterinario Mu'ath Abu Rukba di @Sulala Animal Rescue a Gaza. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 20-10-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 20/10/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: stasera in Audutorium ospitiamo al Suggeritore NL una tappa del torneo di Slam Poetry, con 3 poeti/e che si esibiscono sul palco, moderati da Ciccio Rigoli, Paolo Agrati e Davide Passoni; la mostra "Nan Goldin. This Will Not End Well" all'Hangar Bicocca di Milano; al Piccolo Teatro Studio Melato va in scena "L'analfabeta" di Ágota Kristóf, un progetto di Fanny & Alexander con Federica Fracassi; ben 2 puntate della rubrica GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 20-10-2025

  • PlayStop

    La resistenza nonviolenta in Palestina sotto attacco

    Dal 7 ottobre 2023, secondo i dati in possesso della Wafa la Palestinian News and Information Agency, i coloni hanno effettuato 7.154 attacchi in Cisgiordania, danneggiando 37.237 ulivi, ucciso 33 palestinesi in questi attacchi. Alcune comunità palestinesi come quella di Masafer Yatta vicino a Hebron sono sotto perenne minaccia e non riescono più a mandare i figli a scuola o coltivare i loro campi. In questi luoghi operano alcuni attivisti israeliani e occidentali della nonviolenza attiva e tra questi c’è Tex (soprannome), una ragazza italiana che è arrivata in Cisgiordania con l’Operazione Colomba, il progetto della Comunità Papa Giovanni XXIII che dal 1992 porta la nonviolenza in zone di guerra (iniziato in ex-Jugoslavia ha operato in America Latina, nel Caucaso e in Medio oriente, in Palestina è presenta dal 2002). Ci racconta di come la violenza sia enormemente aumentata e di storie esemplari come quella della famiglia Huraini o quella della Youth od Sumud formazione politica di base che si oppone al colonialismo israeliano, formata da contadini e attivisti che vivono in tende e case ricostruite presso villaggi minacciati dai coloni israeliani dal 2017 sulle colline a sud di Hebron. L’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 20-10-2025

  • PlayStop

    Manovra piccola con scadenza elettorale

    Secondo l’economista Roberto Romano la manovra economica del ministro Giorgetti riporta fedelmente le richieste deflattive e di taglio della spesa pubblica dell’Europa, ma lo fa senza risorse e ambizione con tanti provvedimenti “bandiera” dall’impatto minimo, anche sulla spesa al riarmo gli annunci non corrispondono alle cifre. Il tutto per arrivare alle prossime elezioni con la spinta dei fondi del Pnrr senza i quali saremmo in recessione e non lasciando nulla per il futuro. L’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 20-10-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 20/10/2025

    Le forme della violenza maschile, dopo il femminicidio di Pamela Genini a Milano e l'omicidio in pieno centro a Palermo di Paolo Taormina. Con Assunta Sarlo, giornalista e saggista, tra le fondatrici del movimento femminista «Usciamo dal silenzio», l’analisi dei diversi “moventi” riconducibili a violenze maschili. Da un lato la cultura patriarcale, l’esercizio maschile del possesso e del dominio sui corpi delle donne che porta ai femminicidi. Dall’altro la violenza omicida praticata per l'affermazione di sé e per costruire un potere maschile dell'intimidazione. Pubblica ha ospitato anche Chiara Saraceno, sociologa della famiglia, sull’educazione sessuale e all'affettività che la destra in Italia vuole bandire dalle scuole elementari e medie e – alle superiori - condizionare ad una firma dei genitori.

    Pubblica - 20-10-2025

  • PlayStop

    A come America Latina di lunedì 20/10/2025

    A cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 20-10-2025

Adesso in diretta