Approfondimenti

“I sommersi e i salvati”: l’appello per interrompere i finanziamenti alla guardia costiera libica

migranti OIM - Decreti Salvini

È in programma in Piazza San Silvestro a Roma alle 18.00 di oggi, lunedì 27 luglio 2020, la mobilitazione nazionale “I sommersi e i salvati” per chiedere al governo italiano e agli Stati UE di interrompere i finanziamenti alla guardia costiera libica e di chiudere ed evacuare i centri di detenzione trasferendo i migranti fuori dalla Libia promuovendo corridoi umanitari per garantire alle persone in fuga di trovare una protezione senza mettere a repentaglio la propria vita.

Tra i promotori e primi firmatari dell’appello ci sono Luigi Manconi, Roberto Saviano, Valeria Parrella, Michela Murgia, Sandro Veronesi, Ascanio Celestini, Sea Watch, Open Arms Italia, Mediterranea Saving Humans e Mediterranean Hope. Abbiamo parlato dell’appello e della manifestazione “I sommersi e i salvati” a Prisma con lo scrittore Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020 per “Il Colibrì” (La nave di Teseo).

L’intervista di Lorenza Ghidini e Alessandro Braga.

Come mai ha deciso di sottoscrivere l’appello “I sommersi e i salvati“?

L’estate del 2018 è stata un’estate molto calda da questo punto di vista e con altri scrittori e intellettuali, insieme a Luigi Manconi, abbiamo costituito quella specie di gruppo chiamato Corpi per cercare di avvicinarci fisicamente al dramma che si compiva nelle acque del Mar della Libia con la propaganda sciacalla e selvaggia di Matteo Salvini, che alle persone che affogavano scagliava quelle sue sortite della “crociera” e coi suoi sostenitori che dicevano “buon appetito ai pesci“. Io sono lì da allora e Manconi mi ha chiamato per scrivere questo testo e “stringere a coorte” quelli che tutti i giorni e per tutta l’estate e l’inverno erano lì, anche a bordo delle navi delle ONG, per testimoniare questi corpi che si erano costituti come vera parte civile. Ora la situazione non è molto diversa, salvo che non c’è nessuna parte politica o uomo politico che, sciacallando, si avvantaggia. Ricordiamoci dell’escalation che Salvini ottenne manipolando i numeri, anche con la complicità di alcuni media, e parlando di invasione. Ora non gli va più così bene, però continua a manipolare non parlando più di invasione, ma di COVID-19, come se il problema del COVID fossero gli immigrati che stanno affogando. Qui, in due dei tre punti che vengono posti all’attenzione con la manifestazione di oggi pomeriggio, si sta parlando di interventi che sono doverosi: quando le persone stanno annegando, o sono alla deriva su un natante che rischia di affondare, vanno salvate – è quasi umiliante doverlo ripetere – e fatte sbarcare nel porto sicuro più vicino.

I punti che portate oggi in piazza sono molto politici. Siete voi scrittori e intellettuali a dovervi sostituire ad una politica sana che manca?

Quella famosa estate di due anni fa non vidi politici. Ne vidi pochi e sempre gli stessi – Palazzotto, Fratoianni, Muroni, Magi, Emma Bonino – da sempre impegnati a titolo personale. Il Partito Democratico non c’era nemmeno con i dissidenti che dopo qualche mese, e Orfini è uno di questi, si sono manifestati. Il problema è che c’è questa insana convinzione che se uno fa qualcosa per gestire il flusso dell’immigrazione che lambisce e tocca l’Italia per prima, perde voti a vantaggio di Salvini. Non è così, ma se anche fosse non è che verrebbe meno un dovere umanitario, storico e civile.
Queste sono persone che stanno facendo quello che l’uomo ha fatto da sempre: migrano da situazioni geografiche, politiche e ambientali quasi proibitive in cerca di territori dove poter vivere. E questo succede da millenni. Non è che questi hanno cambiato il corso della storia, siamo noi che lo stiamo facendo perché non accettiamo l’idea che, pur essendo la parte privilegiata e la più ricca di tutta l’umanità, queste persone vengano a vivere e a svolgere un compito. La propaganda dice che vengono a delinquere, ma chi viene a delinquere arriva con ben altri sistemi e ben altri canali, quelli della criminalità organizzata. Le persone che vengono così e che rischiano di morire perché vengono anche detenute, a volte per anni, nei campi libici non vengono per delinquere, ma per cercare di sopravvivere e di dare un futuro migliore ai loro figli. Come si fa a negare una cosa del genere? Che il Partito Democratico non abbia il coraggio di fare quello che un partito politico non di sciacalli dovrebbe fare, fa pensare molto.

Il Partito Democratico sul tema dell’immigrazione mi ricorda il protagonista del suo romanzo che impiega tutte le sue energie per stare fermo. Che ne dice?

Quello però è un personaggio positivo e invece qua di energie se ne impiegano poche. Il problema è che c’è una massa inerziale che è quella di un partito che ha una ragion d’essere popolare e una tradizione. Questa massa inerziale viene sprecata perché viene tenuta a corpo morto ad ancoraggio di un comportamento che, invece, i suoi elettori vorrebbero vedere. Un comportamento innovativo, per certi versi, o di rimedio al danno fatto di recente dai governi precedenti. Tra i punti rimasti fuori dalla manifestazione di oggi bisogna anche considerare che i decreti sicurezza non sono ancora stati cancellati malgrado la Corte Costituzionale ne abbia già smontato la colonna, perché la faccenda di non poter dare la residenza anagrafica a chi lavora sul nostro territorio è stata smontata da una sentenza inappellabile. Il fatto che questi decreti Sicurezza siano ancora in vigore la dice lunga sulla massa inerziale e sull’immobilità. Il colibrì è un uccello che ci mette veramente tanta passione per stare fermo. È un movimento immobile, questa è una immobilità imperdonabile.

Potete aderire l’appello e trovare tutte le informazioni sulla mobilitazione “I sommersi e i salvati” a questo indirizzo.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 03/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 03/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 03/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 03/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 03/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 03-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 03/12/2025

    Gran Bretagna e Germania, i grandi malati d'Europa. Il primo ministro britannico Starmer e il cancelliere tedesco Merz sono entrambi proiettati in una rincorsa della destra estrema. Il laburista britannico Starmer, due settimane fa: «restauriamo ordine e controllo», titolo di un documento presentato alla Camera dei Comuni. Il democristiano tedesco Merz: ci vogliono «controlli ai confini e respingimenti» perchè «l’immigrazione ha un impatto sul paesaggio urbano». Proprio così. Germania e Gran Bretagna, due potenze economiche mondiali: la Germania (80 milioni di abitanti) con il terzo pil del mondo (dopo Stati Uniti e Cina); il Regno Unito (con 60 milioni di abitanti) con il sesto pil mondiale (dopo la Germania c’è il Giappone e l’India e poi il Regno Unito). La “malattia” (la rincorsa ad essere a volte più a destra delle destre) rischia di cambiare i connotati a tradizioni politiche europee centenarie: come il laburismo britannico, il popolarismo democristiano tedesco insieme alla socialdemocrazia, sempre in Germania. Pesa, inoltre, un discorso pubblico sempre più contaminato da un lessico guerresco. Che danni può provocare questa “malattia” in due paesi fondamentali del continente europeo? Pubblica ha ospitato la storica Marzia Maccaferri (Queen Mary, University of London) e il giornalista Michael Braun (corrispondente da Roma del berlinese Tageszeitung).

    Pubblica - 03-12-2025

  • PlayStop

    Finanza e Industria, ecco chi ci porta alla guerra

    Politici, industriali e finanzieri sono concordi nel sostenere la strada del riarmo e della militarizzazione europea: per i finanzieri si tratta di far fruttare i propri fondi rapidamente e in maniera sicura, per gli industriali idem, con fortissime iniezioni di denaro pubblico, non a caso anche quest’anno hanno fatto il record di vendite come registra il Sipri di Stoccolma il più autorevole istituto di ricerca sulla spesa militare nel mondo. Il problema, spiega Francesco Vignarca, portavoce della Rete Pace Disarmo, ricercatore e analista (tra i curatori del libro Europa a mano armata curato con Sbilanciamoci) è che così vince il discorso di guerra. Banalizzante, propagandistico e pericoloso perché sequestra la democrazia: “Il complesso militare industriale ha un pensiero medio lungo strategico. Stanno già intervenendo per togliere le leggi sulla limitazione alla vendita di armi, perché sanno che dovranno vendere questa sovraproduzione da qualche parte, così come fanno entrare capitali esteri nella nostra industria, come i sauditi in Leonardo, perché non siamo noi gli acquirenti di queste armi”. Ascolta l'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 03-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 03/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 03-12-2025

  • PlayStop

    MILANESI BRAVA GENTE SPECIAL - MATTEO LIUZZI E TOMMASO BERTELLI

    MILANESI BRAVA GENTE SPECIAL - MATTEO LIUZZI E TOMMASO BERTELLI - presentato da Francesco Tragni

    Note dell’autore - 03-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 03/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 03-12-2025

  • PlayStop

    L’inquietudine della provincia nel film “Ferine”, in concorso al Noir in Festival

    Trattandosi di un film horror si può raccontare poco. Ferine di Andrea Corsini si sviluppa intorno ad Irene, una donna che desidera una figlia ma nello stesso tempo è costretta a difendersi da chi la ostacola. In seguito a un incidente, la donna va in cerca di sangue per sopravvivere. Il tutto si svolge in un paesaggio vuoto e deprimente: “Cercavo una provincia in cui si respirasse solitudine e isolamento, come la villa di architettura brutalista e il centro commerciale esternamente vuoto. Il cemento da una parte e dall’altra le zone boschive, in cui si scatena l’aspetto selvaggio della storia”. Spiega Corsini, che nel film ha ricreato delle atmosfere che ogni tanto ricordano David Lynch, accompagnate dalla musica di Pino Donaggio: “È sempre stato il mio sogno, ma non avrei mai pensato di riuscirci. Non ho dovuto dirgli quasi niente per arrivare a questo risultato”. Un film prevalentemente femminile, con attrici internazionali che recitano in inglese e in cui gli uomini hanno soltanto parti in secondo piano. L'intervista di Barbara Sorrentini ad Andrea Corsini.

    Clip - 03-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 03/12/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 03-12-2025

  • PlayStop

    Lista stupri. Una delle ragazze minacciate: “L’educazione sessuo-affettiva serve ad arginare le violenze”

    L’educazione sessuale a scuola si farà solo con il consenso dei genitori degli studenti minorenni, sia alle medie sia alle superiori. Alla Camera ieri è arrivato il via libera agli emendamenti al ddl Valditara tra le proteste delle opposizioni. È stato respinto anche un emendamento che prevedeva di togliere il consenso dei genitori in caso il corso fosse organizzato dalle Asl, quindi non da associazioni ma dal servizio sanitario nazionale. Intanto, prosegue l’indagine della procura di Roma "lista degli stupri” comparsa nei giorni scorsi nei bagni del liceo romano Giulio Cesare. Al momento il reato ipotizzato è istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale. Andrea, una delle studentesse del Giulio Cesare il cui nome era presente nella lista, al microfono di Mattia Guastafierro, ci racconta qual è il clima a scuola: “Ci sono stati dei precedenti, sicuramente non così gravi: stati bruciati dei cartelloni contro la violenza sulle donne nel bagno dei maschi, sono state strappate delle petizioni messe in bacheca per sensibilizzare alla violenza di genere. Purtroppo ci sono persone che hanno avuto un'educazione familiare estremamente poco consapevole di certe cose e purtroppo questa è la prova che un argomento così terribile come lo stupro possa essere utilizzato con leggerezza e, anzi, scritto su un muro di un bagno”. Inoltre, Andrea riconosce l'importanza dell'educazione sesso-affettiva nelle scuole: "Noi passiamo tantissime ore all'interno delle mura scolastiche e quindi deve essere la scuola a insegnare ed arrivare dove la famiglia magari non riesce. C'è molta disinformazione su quello di cui si tratta nell’educazione sessuo-affettiva: serve per insegnare il consenso, per conoscere se stessi senza paure, senza timori e stigmi sociali, per accettare ogni parte di sé. Facendo questo percorso dentro la scuola inevitabilmente la violenza di genere, e le violenze in generale, vengono arginate proprio perché la violenza parte da un'insicurezza. Se noi insegniamo che va bene averle, che queste si possono gestire, come gestire le relazioni, i conflitti ed educare al consenso, io credo che queste cose non succederebbero più. La scuola se ne deve far carico".

    Clip - 03-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 03/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 03-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 03/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 03-12-2025

Adesso in diretta