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Experience Milano è un flop

Che si tratti di un flop lo si capisce già entrando dalla porta est di expo. Alle sette di sera le presenze sono rarefatte. Prima di arrivare al Cardo, il tratto di expo 2015 dove si trovava il padiglione Italia, è difficile incontrare persone, eppure la parte della ristorazione era considerata una delle attrazioni di punta della manifestazione. Poi a quell’ora c’è il primo degli spettacoli dell’albero della vita che avrebbero dovuto attirare la curiosità di qualche spettatore. E prima di arrivare al Cardo si incontra anche la mitica spiaggetta con tanto di pozza d’acqua e con giochi da spiaggia. Ci sono anche i giochi per i più piccoli ma i più piccoli non ci sono. La spiaggia doveva essere inaugurata il 15 luglio ma è stata aperta solamente il 26 agosto, a estate finita.

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Sul Cardo qualche decina di persone si alterna ai baracchini del cibo da strada. Qui la considerazione è che dopo expo, e tutto quello che si è detto sul cibo sano, fa impressione vedere i fritti e che genere di fritti! Il vicino padiglione di McDonald fornisce sicuramente cibo migliore, il che è tutto dire.

C’è poi Palazzo Italia riaperto per l’occasione. Niente file, si sale rapidamente sulle scale vuote. Nel padiglione è rimasto l’essenziale dell’allestimento che era stato previsto per expo: in pratica i mega filmati che occupano interamente le pareti con i più bei angoli d’Italia. Una mostra fotografica di personaggi della storia recente del nostro Paese e all’ultimo piano alcune delle sculture di animali che erano esposte al padiglione Zero. Infine l’albero della vita. Anche qui prima hanno smontato tutte le apparecchiature con gli effetti elettronici per poi rimontarle in tutta fretta quando Maroni ha deciso autonomamente di realizzare “Experience Milano”. Qui dalle 200 alle 250 persone hanno assistito al programma delle 20.45.

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Per il resto non ci sono altre animazioni e quindi non resta che rientrare alle proprie abitazioni.

Experience Milano è stato voluto proprio dal presidente della regione Maroni e la parte scandalosa di questo fallimento è che per realizzarlo sono stati stanziati 50 milioni di euro, cifra esorbitante e fuori misura anche rispetto alle priorità di intervento della Regione Lombardia. Una spesa folle che non si giustifica neppure con l’idea di perpetuare i valori di expo perché di quella manifestazione in Experience Milano non c’è nulla, a cominciare dal cibo.

  • Autore articolo
    Michele Crosti
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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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