Approfondimenti

Democrazie in Europa, tra cortine e muri

Democrazie in Europa, 1989-2019.
I paesi di Visegrad, dalla transizione democratica alla conversione nazional-populista.
Un “viaggio” di andata e ritorno durato trent’anni.

Nel 1989 Polonia e Ungheria furono decisive nell’abbattere la Cortina di ferro, oggi invece sono determinanti nel costruire nuovi muri.
Trent’anni fa, prima della caduta del Muro di Berlino, Varsavia e Budapest guidarono le transizioni democratiche dell’est; in questo 2019 gli attuali leader di Polonia e Ungheria, Jaroslaw Kaczyński e Viktor Orbàn, sono i fautori della conversione al nazional-populismo e delle democrazie illiberali.

L’alleanza di Visegrad (fondata nel febbraio 1991) fu allora decisiva per l’integrazione europea, per l’unione tra est e ovest, quanto oggi sembra esserlo per la dis-integrazione e per la dis-unione del continente.

Le prossime elezioni europee, con la sfida nazionalista e xenofoba lanciata dai paesi di Visigrad, diranno quanto è profonda la minaccia alla democrazia europea.

Memos da oggi inizia un ciclo di otto puntate dedicato:
– ad un anniversario importante (la dissoluzione della Cortina di ferro nella primavera-estate del 1989)
– e alle elezioni europee del 26 maggio.

Tutti i venerdì da oggi e fino al 17 maggio Memos ospiterà – nelle prime quattro puntate – il racconto di storici, studiosi, giornalisti su quanto successo trent’anni fa lungo la Cortina di ferro, tra Ungheria Polonia e l’allora Germania Est.
Qui l’elenco dei podcast di Memos:

  • Prima puntata con Valentine Lomellini, storica dell’Università di Padova.
  • Seconda puntata con i giornalisti Massimo Nava (Corriere della Sera) e Paolo Soldini (trent’anni fa inviato dell’Unità).
  • Terza puntata con Gabriele Nissim, saggista e giornalista, e Gian Enrico Rusconi, professore emerito di Scienza politica all’Università di Torino.
  • Quarta puntata con David Bidussa, storico sociale delle idee, consulente editoriale della Fondazione Feltrinelli, e Angelo D’Orsi, storico dell’Università di Torino.

Nelle rimanenti quattro puntate, da venerdì 26 aprile a venerdì 17 maggio, ci occuperemo della campagna elettorale europea, con un’attenzione particolare al tema dei diritti e della democrazia.

  • Quinta puntata con Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, già deputata al parlamento di Strasburgo per due legislature; e con Lorenzo Marsili, co-fondatore del Movimento per la Democrazia in Europa, DiEM 25, insieme a Yanis Varoufakis.
  • Sesta puntata con Rosa Fioravante, studiosa delle ideologie della globalizzazione, filosofa; e Alessandro Somma, giurista, insegna all’Università di Ferrara.
  • Settima puntata con Nadia Urbinati, docente di teoria politica alla Columbia University di New York; e con Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, in Gran Bretagna, ideatore all’inizio degli anni Duemila del concetto di post-democrazia.
  • Ottava puntata con Marcello Flores, storico all’Università di Siena; e con Yves Mény, politologo alla Luiss di Roma.
  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
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    San Siro, i dubbi sulla data del vincolo spostano la decisione del Tar a mercoledì. Intervista all’avvocata Dini

    Il Tar della Lombardia oggi si è riunito per discutere la richiesta di sospensiva dell’operazione di vendita dello stadio di San Siro arrivata da Comitato Sì Meazza. Si attendeva una decisione in giornata ma i giudici si pronunceranno domani. La decisione del Tar lombardo segnerà il destino dell’operazione San Siro. Se i giudici non accoglieranno il ricorso la procedura di vendita andrà avanti con la tabella di marcia comunicata ieri dal sindaco di Milano Beppe Sala alla sua maggioranza, e cioè la vendita dello stadio entro il 31 luglio a tappe forzate. Se i giudici accoglieranno il ricorso scatterà invece la sospensiva del procedimento: tutto fermo nell’attesa di chiarire i dubbi sulla data del vincolo o sulla conformità del bando. Sulla data del vincolo il Comune dice che i 70 anni del secondo anello scatteranno il 10 novembre 2025, secondo il Comitato Sì Meazza i 70 anni sono già scattati, e hanno portato a supporto di questa tesi diverso materiale fotografico e documentale. Roberto Maggioni e Massimo Bacchetta ne hanno parlato a Popsera con l’avvocata del comitato Sì Meazza Veronica Dini che ha partecipato all’udienza al Tar.

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    quando torniamo a parlare di piante, ma questa volta in maniera più sentimentale che mai, con Replant-Milano, associazione che si occupa di piante abbandonate o buttate e trova loro nuovi padroni giardinieri. Prima però facciamo il punto sullo sfratto del Leoncavallo con Andrea Cegna. Da segnalare il grande ritorno al telefono di Francesca Carla. Seconda puntata con Vittoria in regia e Al1 su un'amaca.

    Poveri ma belli - 15-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    Alberto Trentini, da otto mesi in carcere in Venezuela: il Governo deve attivarsi, chiede la madre del giovane

    Sono passati otto mesi da quando Alberto Trentini, operatore umanitario in Venezuela, è stato fermato e arrestato senza motivazione dalle autorità venezuelane mentre svolgeva il suo lavoro per una ong internazionale. Da quel giorno Trentini è in isolamento totale, senza contatti con l'esterno e con la sua famiglia. La madre del giovane chiede al Governo di attivarsi come ha fatto in altri casi. "In questo momento che Alberto è ancora in vita, è fondamentale il ruolo dell'informazione" queste le parole di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21. Alessandro Braga ne ha parlato con il nostro collaboratore Lorenzo Marcandalli che segue quotidianamente la vicenda.

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