Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 9 gennaio 2021

Teresa Bellanova

Il racconto della giornata di sabato 9 gennaio 2021 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle frenetiche trattative nella maggioranza e l’ottimismo che sembra arrivare dalle retrovie di Italia Viva. Dopo 12 mesi al governo, la Ministra Azzolina potrebbe essere tra i primi a cadere in caso di rimpasto di governo. Mentre si celebra il processo a Salvini, nel Mediterraneo non ci sono più navi umanitarie che soccorrono persone, bloccate da provvedimenti legali e amministrativi. L’associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio commentano la decisione della Cassazione. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

L’andamento dell’epidemia in Italia. Sono quasi 20mila i nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, su circa 172mila tamponi. Rispetto a ieri scende l’indice di positività che si attesta all’11,6%. Ancora molto alto il numero dei morti, sono 483 le vittime comunicate oggi.
Intanto prosegue la campagna vaccinale. Sono oltre mezzo milione le persone che hanno ricevuto la prima delle due dosi. È ancora la Lombardia la Regione che ha fatto meno somministrazioni, in rapporto al numero di dosi ricevute, appena il 30%. Sul vaccino oggi si è espresso anche il Papa. “È un’opzione etica. Io lo farò. Credo debbano farlo tutti”, ha detto Francesco.

Fine settimana di intense trattative nella maggioranza

È un fine settimana di trattative continue dentro la maggioranza, tra chi spera di sventare la crisi di Governo e chi invece vorrebbe provocarla, cioè Italia Viva.
Il segretario del PD Zingaretti e il leader del Movimento 5 Stelle Di Maio avrebbero proposto a Conte una nuova riunione dedicata al Recovery Plan, da farsi lunedì, per tentare un accordo in extremis tra Conte e Renzi. Se non ce la faranno, se non troveranno il modo di fare un rimpasto senza rottura, sarà crisi, probabilmente formalizzata entro la metà della settimana. A quel punto tutto è possibile, comprese le elezioni, che però sono l’opzione meno gradita proprio a Italia Viva. Domani Renzi riunisce i suoi parlamentari. Poi, cosa fare lo deciderà come sempre lui, ma nel partito stavolta potrebbero non esserne tutti contenti.

Renzi teme il voto e prova a tenere compatti gli ex PD passati a Italia Viva

(di Anna Bredice)

Quei continui richiami di Renzi e Bellanova ad una campagna acquisti di Conte al Senato per fare a meno di Italia Viva, sembrano messaggi indirizzati anche ai propri senatori, un appello a rimanere compatti, a non ascoltare il richiamo dei colleghi di un partito, il PD, a cui fino a pochi mesi fa appartenevano. E sono tanti, su 18 senatori renziani 15 arrivano dal Partito Democratico. È evidente che molti hanno rapporti di amicizia e ai colleghi democratici confidano anche una certa preoccupazione sul prossimo futuro, soprattutto sul loro futuro al Senato, ma finora nessuno ha pubblicamente preso le distanze da Renzi o addirittura anticipato che è pronto a disubbidire alla decisione del loro segretario. È ancora troppo presto, se questo avverrà, accadrà quando le cose saranno più chiare, quando si capirà quale è il punto di caduta di Renzi in questa crisi aperta, ma che ancora non ha una via di uscita. Forse qualcosa di più sapranno stasera nella riunione dei gruppi con il loro segretario. La preoccupazione è proprio quella di una crisi al buio, arrivare ad un voto in Parlamento che può aprire scenari diversi, e quello di una chiusura anticipata della legislatura è quello che fa più paura ai renziani, dei trenta parlamentari tra Camera e Senato pochissimi potrebbero rientrare. Però, sollecitati dalle domande, molti si dicono convinti che non c’è nessun rischio di andare al voto adesso, e che il problema è solo di scrivere meglio il Recovery Plan, cioè che un accordo alla fine Renzi lo troverà. L’ottimismo della ragione, ma in realtà anche loro vanno sui territori, nei collegi e si rendono conto che una crisi provocata da loro crea sconcerto, nessuno la comprende. Quindi per ora ripetono tutti come un mantra, “tanto non si vota”, in attesa di capire che cosa accade ed eventualmente di girare le spalle al loro capo.

12 mesi di Azzolina in tre parole: tardi, reclutamento e passione

(di Claudia Zanella)

Tardi. È una delle tre parole chiave per descrivere il primo anno della Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Si è organizzata tardi per la preparazione del ritorno tra i banchi a settembre. Ha preferito concentrarsi sulla chiusura dell’anno. Risultato: gli studenti hanno saputo a fine maggio come sarebbe stato il loro esame di maturità e il mondo della scuola ha passato tutta l’estate, metro alla mano, a sistemare banchi e a organizzare orari e misure di sicurezza, sempre in attesa di linee guida definitive.
Seconda parola: reclutamento. Azzolina ha creato un nuovo sistema di graduatorie provinciali per le supplenze. Ottime intenzioni: sgravare il lavoro delle segreterie. Ma non ha fatto i conti con i problemi tecnici della piattaforma informatica che le gestisce e la mancanza di organico di alcuni uffici scolastici. Risultato: migliaia di cattedre vacanti per mesi. [CONTINUA A LEGGERE]

Matteo Salvini a processo per il caso Open Arms

Sono state fissate due nuove udienze preliminari sul caso Open Arms, per cui è imputato Matteo Salvini. Le date sono il 14 gennaio e il 20 marzo. Salvini deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato nell’agosto del 2019 lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti. Nell’udienza di questa mattina il leader della Lega ha ribadito la sua tesi difensiva, dicendo che la scelta non fu sua, ma condivisa dall’intero governo. Oggi il giudice ha anche ammesso tutte e 18 le parti civili. Tra queste 7 migranti che furono trattenuti a bordo, il comandante della Open Arms e il capo missione della ong spagnola.
Il processo si celebra, mentre nel Mediterraneo non ci sono più navi umanitarie che soccorrono persone, bloccate da provvedimenti legali e amministrativi.
Riccardo Gatti è il portavoce italiano di Open Arms:


 

Lavoro, il Cnel lancia l’allarme: “La situazione potrebbe diventare esplosiva”

Un avvertimento forte è arrivato oggi sul futuro del mercato del lavoro italiano. A lanciarlo è il Cnel. “La situazione col COVID-19 è peggiorata, ma potrebbe diventare esplosiva”, scrive il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro nell’anticipazione del suo rapporto che uscirà martedì. Il riferimento è alla possibile interruzione del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione Covid, che Confindustria non nasconde di voler cancellare. “Il 2021 inizia con più ombre che luci”, dice il Cnel. Si teme un aumento del lavoro nero e delle difficoltà di inserimento per donne e giovani. Quali rischi nel caso di una eliminazione di questi due ammortizzatori sociali? Lo abbiamo chiesto a Patrizia Luongo, economista del Forum Disuguaglianze Diversità:


 

Strage di Viareggio, i familiari delle vittime commentano la sentenza della Cassazione

All’indomani della sentenza della Cassazione, l’associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio ha tenuto una conferenza stampa per commentare la decisione della Corte, che applicando la prescrizione ha salvato gli imputati dalla condanna per omicidio colposo.
“A noi non interessa, hanno detto i parenti delle vittime, noi volevamo che le responsabilità fossero accertate, e questo è avvenuto, anche se la prescrizione cancella degli anni di galera”.
I familiari dei morti di Viareggio hanno detto di sentirsi come quelli di piazza Fontana, la strage impunita per eccellenza. Impunita, ma non senza colpevoli. Nell’ultima sentenza della Cassazione, anno 2005, si leggono nero su bianco i nomi di Franco Freda e Giovanni Ventura, noti esponenti del movimento di estrema destra Ordine Nuovo. Sono loro gli organizzatori della strage, ha scritto la Cassazione, anche se non possono più essere processati. Ne bis in idem, dice la legge, ed entrambi sono già stati assolti molti anni fa. Anche ieri a Viareggio la legge si è messa di traverso nel percorso verso la giustizia, perché un fatto puramente tecnico, la prescrizione, ha salvato imputati già condannati. Questo non toglie però che Mauro Moretti, Michele Elia, Francesco Favo, Emilio Maestrini e Mario Castaldo restino i colpevoli della strage alla stazione. Prescritti non vuol dire assolti.
Abbiamo intervistato il presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime di Piazza Fontana, Carlo Arnoldi. La verità ce l’abbiamo, ci ha detto pensando alla rabbia di Viareggio, ma è dura digerire che nessuno venga condannato.


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 12/07 08:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 12-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 12/07 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 12-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 12/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 11/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Letti e lettini di sabato 12/07/2025

    Un'estate speciale richiede uno speciale appuntamento settimanale dedicato ai suggerimenti di lettura: in ogni puntata un personaggio della cultura propone i suoi "must" da leggere in estate e un libraio o una libraia indipendenti propongono alcuni titoli tratti dal loro scaffale.

    Letti e lettini - 12-07-2025

  • PlayStop

    Itaca di sabato 12/07/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 12-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 12/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 12-07-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 12/07/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 11-07-2025

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 11/07/2025

    Un viaggio musicale tra la prima metà degli anni 90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 11-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 11/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 11/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 11-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 11/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 11-07-2025

  • PlayStop

    Alzheimer: la retta delle Rsa non deve essere pagata dai familiari. La sentenza della Corte d’Appello di Milano

    La retta della Rsa per le persone affette da Alzheimer deve essere a carico dell’Azienda Sanitaria: lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Milano. Sentenza che obbligava un cittadino lombardo a pagare il ricovero in una struttura sociosanitaria per la madre malata di demenza senile. Si tratta di rette insostenibili: secondo i sindacati, nonostante la Lombardia impegni 200 milioni di euro in più all’anno rispetto a quattro anni fa proprio per le RSA, queste alzano le rette e le famiglie continuano a pagare prezzi spropositati. Abbiamo sentito prima Laura Valsecchi di Medicina Democratica e successivamente Federica Trapletti, segretaria SPI CGIL che sta seguendo la vicenda.

    Clip - 11-07-2025

Adesso in diretta