Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 17 ottobre 2020

ordinanza regione Lombardia

Il racconto della giornata di sabato 17 ottobre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo alle ultime riunioni in vista del nuovo DPCM con misure più restrittive in arrivo, mentre l’ordinanza di Fontana per la Lombardia entra in vigore in queste ore. I danni economici causati dalla pandemia di COVID-19 nel nostro Paese. Jacinda Ardern vince le elezioni in Nuova Zelanda Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Oggi il nuovo bollettino dice che i nuovi positivi sono stati 10.925, 915 in più di ieri, a fronte di 15mila tamponi in più: sono stati fatti 165.837 tamponi, è il nuovo record giornaliero da inizio pandemia. L’incidenza con il numero di positivi è del 6,6%. I decessi sono stati 47, in calo rispetto ai 55 di ieri. Aumentano i ricoveri: 439 in più rispetto a ieri, in totale sono 6.617. Nelle terapie intensive ci sono 67 persone in più, per un totale di 705.
Tra le regioni il picco maggiore in numeri assoluti è ancora in Lombardia: 2.664 nuovi positivi. Seguono la Campania, 1.410 nuovi positivi, e il Lazio con 994. In Lombardia preoccupa la crescita dei ricoverati. Crescono sia quelli in terapia intensiva, che quelli negli altri reparti. In terapia intensiva +25, è il balzo giornaliero numericamente più consistente di questa seconda ondata, in totale nelle terapie intensive della Lombardia ci sono 96 persone. Negli altri reparti +109 persone, in toale il numero dei ricoverati sale a 943. La provincia di Milano è sempre quella con i numeri più alti, con oltre metà dei casi (1.388, di cui 634 a Milano città), ma sono in forte crescita anche Monza e Brianza (286), Varese (218) e Como (171): tre province che avevano avuto pochi casi nella prima ondata.

In arrivo il nuovo DPCM con misure più restrittive

(di Anna Bredice)

Molti incontri si stanno intensificando in queste ore per mettere a punto un nuovo decreto che dovrebbe essere presentato domani da Conte in una conferenza stampa. Lo ha comunicato Palazzo Chigi dicendo anche che non sono confermate le voci su chiusure e altri provvedimenti che per tutta la giornata sono girate, ma in ogni caso ci sarà una stretta sugli orari di apertura dei negozi, locali e ristoranti. L’ora dovrebbe essere alle 22 e bisognerà capire se a questo si accompagna anche il divieto di circolazione da quell’ora in poi. Nel nuovo decreto che sostituisce quello di appena una settimana fa, superato dal numero dei contagi, dovrebbe esserci un aumento della percentuale di smart working nel pubblico impiego e un invito in questo senso anche ai privati. Nella Conferenza Stato-Regioni che si è tenuta questa mattina il governo ha promesso che per quelle attività che chiuderanno oppure abbasseranno prima del tempo la saracinesca ci sarà una compensazione economica. Non dovrebbe esserci una chiusura di parrucchieri e centri estetici, ma si sta valutando un allargamento del divieto degli sport di contatto, così come saranno possibili chiusure di palestre e piscine, ma in che modo è tutto ancora da scrivere. In questo momento c’è la riunione dei capi delegazione a Palazzo Chigi, si sa che il PD ha fatto pressioni per un nuovo decreto con misure forti, nel pomeriggio si è riunito il comitato tecnico scientifico e poi stasera un Consiglio dei Ministri, che dovrà approvare la manovra e da quanto si apprende solo discutere il nuovo decreto, l’approvazione dovrebbe avvenire dopo aver sentito di nuove le regioni.

Lombardia, Fontana si è preso la responsabilità di decidere

(di Claudio Jampaglia)

Dicono i retroscena che tra le proposte avanzate ieri dal Comitato Tecnico Scientifico della Lombardia, la prima fosse un lockdown di almeno dieci giorni per Milano, Monza e Varese. Dicono anche che la seconda richiesta dei tecnici fosse la chiusura di bar e locali alle 21, mentre Fontana, come abbiamo sentito tutti, si era spinto a dire, forse alle 22. E invece da stasera l’orario della chiusura saranno le 24. Cosa è successo? Che i politici si sono presi la responsabilità di decidere. Fontana ha ringraziato per il grande spirito di collaborazione e unità i sindaci dei capoluoghi di provincia della Regione, sette su 12, quelli di centrosinistra, sono gli stessi che ai primi di aprile lo avevano accusato nero su bianco del disastro della medicina sul territorio e dei morti nelle RSA. La prima accusa dovrebbe valere anche oggi, con le Agenzie della salute sul territorio che non riescono a tracciare i contagi per mancanza di personale e organizzazione. La Lombardia non aveva programmato il balzo dei contagi dell’autunno? E invece i sindaci hanno sostenuto Fontana che ieri sera ha trasmesso per conoscenza al Ministro Speranza l’ordinanza prima di emanarla. Siamo al limite del bipartisan. Con la capacità di sintesi che bisogna riconoscergli, Conte ha detto anche oggi: “In questo momento noi dobbiamo soprattutto riporre fiducia sul comportamento di tutti i cittadini“. La domanda è se anche a noi cittadini non resta che fidarci di noi stessi.

I danni economici della pandemia

Oggi la Confcommercio ha lanciato una preoccupata denuncia: “La nuova emergenza con chiusure anticipate dei pubblici esercizi – ha detto il presidente Carlo Sangalli – mette a rischio decine di migliaia di imprese”.
Dalla Caritas è arrivato un quadro allarmante sui costi sociali della pandemia: nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, l’incidenza dei “nuovi poveri” per effetto della pandemia è passato dal 31% al 45%: “quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta”, ha scritto la stessa Caritas nel Rapporto Povertà presentato oggi.
Chi sono coloro che si rivolgono alla Caritas? Omar Caniello lo ha chiesto a Federica De Lauso, sociologa, e una delle curatrici del Rapporto:


 

Jacinda Ardern vince le elezioni in Nuova Zelanda

(di Luca Parena)
La buona gestione della pandemia ha contribuito al trionfo della prima ministra uscente Jacinda Ardern in Nuova Zelanda. La leader laburitsta ha vinto con il 49% dei voti.
Un risultato storico, su cui ha influito una gestione della pandemia tra le più efficaci del mondo. Il partito laburista della prima ministra Jacinda Ardern ha vinto le elezioni in Nuova Zelanda.
Parlare di vittoria è riduttivo: con il 49% dei voti ha ottenuto uno dei successi elettorali più schiaccianti degli ultimi 50 anni. La candidata del National Pary di centrodestra, Judith Collins, ha ammesso la sconfitta e definito eccezionale il risultato dei laburisti. Con la maggioranza assoluta dei seggi, il Partito Laburista può diventare il primo capace di governare la Nuova Zelanda senza bisogno di alleanze dal 1996, anno di introduzione dell’attuale sistema elettorale misto.
Fino a pochi mesi fa Ardern non sembrava lanciata verso una riconferma. La necessità di un’alleanza con il partito populista New Zealand First aveva limitato la sua capacità di attuare le riforme sociali e ambientali promesse per il suo primo mandato.
Decisiva è stata probabilmente la tempestività con cui ha affrontato la pandemia di COVID-19. Un lockdown rigoroso ha consentito a una popolazione di 5 milioni di abitanti di registrare meno di duemila contagi e 25 morti totali.
Nel discorso della vittoria, Ardern si è augurata che queste elezioni siano la dimostrazione che la Nuova Zelanda è una nazione capace di ascolto e confronto, in un mondo sempre più polarizzato. “Siamo troppo piccoli per non considerare il punto di vista degli altri” ha detto. Parole che non andrebbero ignorate da chi pensa di essere al centro del Mondo.

COVID-19, la situazione nel Mondo

L’Europa ha registrato una media di 140mila casi giornalieri nell’ultima settimana, più di India, USA e Brasile insieme. La Germania ha toccato un nuovo picco, con oltre 7.800 casi. Il presidente tedesco Steinmeier si è messo in quarantena dopo che una delle sue guardie del corpo è risultata positiva e la cancelliera Angela Merkel ha chiesto ai cittadini di restare il più possibile a casa.
Da stasera in Francia, a Parigi e in altre otto città, non si potrà uscire di casa dalle 21 alle 6 di mattina, se non per necessità. In Belgio la ministra degli Esteri è risultata positiva. Per tentare di arginare il contagio il governo ha disposto la chiusura di bar e ristoranti per le prossime 4 settimane.
Con 43mila vittime e quasi 700mila casi, la Gran Bretagna è il Paese più colpito in Europa. In Inghilterra 28 milioni di persone, oltre metà della popolazione, da oggi vivono con le restrizioni imposte per arginare l’ondata di contagi.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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