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Che cosa è successo oggi? – Martedì 26 maggio 2020

Salvini Regione Lombardia Lega

Il racconto della giornata di martedì 26 maggio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia diffusi oggi al voto odierno della Giunta per le immunità del Senato sul processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms. In vigore a Milano l’ordinanza restrittiva firmata da Beppe Sala sulla vendita degli alcolici da asporto, mentre in attesa della riapertura delle sale cinematografiche viene inaugurato il nuovo cinema virtuale #IoRestoInSala. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(di Sara Milanese)

Ad una settimana dal vero allentamento del lockdown, il numero di nuovi contagi per coronavirus in Italia continua a diminuire, mentre cresce quello dei dimessi e guariti, che oggi sono 2.677.
Sono 78 le persone morte in Italia di Coronavirus nelle ultime 24 ore secondo la Protezione Civile, si tratta dell’incremento più basso dal 2 marzo scorso.
Di queste vittime 22 sono in Lombardia, cioè il 28,2% del dato nazionale. Cresce rispetto a ieri il numero di nuovi positivi, oggi sono 397, quasi cento in più di lunedì, ma si tratta di un dato legato anche all’aumento del numero di tamponi effettuati, che oggi sono quasi 58mila, ieri erano stati 35mila.
Con 159 nuovi casi la Lombardia resta la regione che registra più positivi, da segnalare però anche un aumento di casi in Piemonte, 86, e in Liguria, 53. Sono 5 le aree d’Italia dove non si sono stati nuovi positivi: Sardegna, Calabria, Molise Basilicata e Bolzano; mentre in 9 regioni non ci sono stati decessi.

Open Arms, la Giunta per le Immunità salva Salvini

(di Anna Bredice)

In mattinata i renziani nella Giunta per le immunità si astengono dal votare per il processo Open Arms a carico di Salvini, nel pomeriggio una renziana in Regione Lombardia diventa presidente, grazie ai voti del centrodestra, della Commissione di inchiesta sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Alcuni ritengono che più di un caso si tratti di uno scambio di favori tra Lega e Italia viva, in realtà per altri non è così, sarebbe troppo sfacciato e diretto considerarlo solo uno scambio. La scelta dei renziani soprattutto al Senato di non partecipare al voto sembra continuare la strategia di logoramento di Italia viva nei confronti del governo: continuare a segnare la propria diversità in tutti i campi, dal processo a Salvini al coronavirus, ponendo richieste sempre nuove, arrivando a mostrarsi sempre determinanti quando poi si tratta di votare in aula al Senato. La scelta in mattinata dei tre senatori renziani di non partecipare al voto insieme alla maggioranza è arrivata all’improvviso, non ha influito direttamente sull’esito, la giunta ha bocciato il processo a Salvini con 13 voti contro 7, perché anche l’ex grillino Giarrusso e una senatrice cinque stelle hanno votato con il centrodestra.
È comunque un segnale di rottura di un fronte compatto nella maggioranza, per i renziani la responsabilità di aver sequestrato l’Open Arms con le persone a bordo è anche di Conte, il capo del governo di cui fanno parte. Quando si arriverà in aula ancora una volta, come è accaduto con il ministro Bonafede, tutti attenderanno cosa faranno i renziani, spostando su di loro l’ago della bilancia per far andare avanti il governo. In Lombardia la scelta di votare una renziana a capo della commissione sembra quasi una provocazione, il PD e M5S avevano candidato un altro presidente, tutto il centrodestra ha votato Patrizia Baffi di Italia viva, una commissione – dice il Pd – addomesticata, che non sembra avere la legittimità per indagare ciò che è accaduto nella Regione. I consiglieri della minoranza vorrebbero crearne una parallela.

Milano, l’ordinanza restrittiva per gli alcolici da asporto

(di Mattia Guastafierro)

Distanziati, mascherati e ora rigorosamente seduti. Solo così, da oggi e fino al 15 giugno, i milanesi potranno celebrare il rito, appena riconquistato, dell’aperitivo. Il sindaco Giuseppe Sala ha firmato l’ordinanza. Dalle 19 alle 7 del mattino i locali non potranno più vendere alcolici da asporto. Niente più passeggiate con il drink in mano, niente più birra seduti in piazza. Il motivo: evitare gli assembramenti con le scene della movida viste nei weekend. Eppure, l’atmosfera del tardo pomeriggio milanese all’Arco della Pace, una delle zone osservate speciali del Comune, è stata sonnacchiosa.
Solo verso le 19 sono arrivate più persone su Corso Sempione, fino a poco prima semi-deserto. I giovani ai tavolini, tutti distanziati. Non si sentono colpevolizzati o il capro espiatorio di una eventuale seconda ondata, ma abbandonati. “Siamo figli di nessuno“, dice uno di loro. “È normale che ci attacchino, tanto non ci difende nessuno“. Più che per la limitazione del loro diritto alla spensieratezza, sono preoccupati per il destino dei loro pub preferiti. Senza l’asporto, i locali dell’Arco della Pace rischiano di rivivere l’incubo del lockdown.
Il 70% dei nostri incassi proviene dall’asporto“, dice una titolare. Un altro racconta che i suoi tre dipendenti sono appena usciti dalla cassa integrazione. La loro giornata è stata tutta una corsa ad allestire i tanti tavoli all’aperto. E sarà così anche domani.

Al via il cinema virtuale #IoRestoInSala

(di Barbara Sorrentini)

In attesa della riapertura delle sale cinematografiche, prevista per il 15 giugno, ma ancora molto dibattuta per le precauzioni da adottare che porterebbero più costi che incassi, inaugura il nuovo cinema virtuale #IoRestoInSala.
Nata da un gruppo di esercenti di molte città di Italia, tra cui Lionello Cerri di Anteo Palazzo del Cinema di Milano, la piattaforma prende vita dall’esigenza di far uscire almeno una parte di quei film che in questi mesi di lockdown non ha trovato schermi per uscire.
L’inaugurazione del 26 maggio detta la linea di quella che sarà la programmazione delle prossime settimane e mesi. Il via con il film FAVOLACCE dei fratelli D’Innocenzo, vincitore dell’Orso d’Argento alla Berlinale, interpretato da Elio Germano e ambientato in una Roma periferica tra adolescenti vittime di un male di vivere esistenziale. Gli stessi registi saranno presenti online alle ore 20 per introdurre il film.
Nel progetto, l’idea è di mantenere attiva la piattaforma anche quando i cinema apriranno definitivamente; per ora in attesa di una soluzione da parte del Ministero dei Beni Culturali che al momento vede più probabili, in un primo tempo, le aperture delle arene estive.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    M7 del 01/11/2025 - Poco atletica. Milano ha bisogno di più impianti per chi vuole allenarsi

    Milano ha cinque impianti di atletica per migliaia di praticanti. Nessuno è omologato per le gare ufficiali, nessuno è al coperto per fare attività in inverno o quando piove. Molti atleti sono così costretti a spostarsi fuori città. Il Comune ha aperto un tavolo per migliorare la situazione, le società chiedono interventi urgenti. I problemi dell’atletica a Milano faticano a trovare una soluzione. Con interviste all'assessora allo sport del Comune di Milano Martina Riva, al presidente della Bracco Atletica Franco Angelotti, ad Americo Gigante, allenatore specializzato nei lanci dell'Atletica Riccardi, Omar Lonati, atleta "master" e papà, Luciano Bagoli, direttore tecnico Nuova Atletica 87.

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