Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 23 agosto 2020

Migranti Immigrazione corridoi umanitari

Il racconto della giornata di domenica 23 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia col commento del virologo Giorgio Palù all’ordinanza della Regione Sicilia sui migranti e la precisazione del Viminale, mentre la Sardegna pone tre condizioni per il patto di reciprocità con il Lazio per i test da COVID-19. In Inghilterra il Ministro della Sanità sostiene che sia più pericoloso restare a casa che andare a scuola e in Bielorussia l’opposizione è tornata a manifestare in piazza. Negli Stati Uniti nuovi video e testimonianze aprono altri due casi di omicidi della polizia. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Crescono ancora i contagi. Oggi sono 1.210, 139 in più di ieri. 7 i morti, 4 in più di ieri, ma in calo rispetto a venerdì quando sono stati 9. Significativo il dato della Lombardia: nelle ultime 24 ore si contano 239 nuovi contagi da coronavirus nella regione, di cui 26 debolmente positivi e 5 a seguito di test sierologico. È il dato più alto dal 17 giugno quando ce ne furono 242 in un giorno. Dei nuovi casi registrati “190 sono riferiti a persone che hanno meno di 50 anni” – chiarisce l’assessore al Welfare Giulio Gallera. “Due terzi delle positività riguardano cittadini che rientrano dall’estero e i loro contatti diretti“.
Il trend è dunque in aumento, ma si deve valutare la “qualità” dei nuovi casi. C’è un numero inferiore di ospedalizzati e di di persone in terapia intensiva. Sentiamo il virologo Giorgio Palù:


 

Le tre condizioni di Solinas per fare i tamponi in partenza dalla Sardegna

(di Monia Melis)

Dalla Sardegna arrivano tre condizioni sul patto di reciprocità con il Lazio per i test da COVID-19. Tre punti che alzano il tiro sul tracciamento dei turisti come richiesto da maggio – senza successo – dal presidente della Regione Christian Solinas. Nei giorni di rientro si è innescata infatti una guerra fredda tra regioni, con mediatore il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia. Ora parla l’assessore regionale alla Sanità, il leghista Luigi Nieddu: test alla partenza sì, purché a carico del governo; poi controlli su tutti i passeggeri in arrivo, da qualunque provenienza; infine un protocollo per il rientro a casa di eventuali positivi o – in alternativa – soggiorno a spese pubbliche. E sono dunque ore di trattativa, mentre nel porto di Civitavecchia già da venerdì chi sbarca da Olbia o Cagliari può fare il tampone. Il pressing si deve all’aumento dei casi nazionali che include la tendenza della Sardegna – zero contagi a luglio, ora con 388 positivi. Numeri bassi ma che fanno clamore perché i focolai (di importazione) si concentrano nei luoghi della movida: in Costa Smeralda e in generale in Gallura, dove i ragazzi romani contagiati erano arrivati da Ibiza. Il Lazio denuncia un flusso costante di positivi dall’Isola, lo stesso la Campania. Mentre sui social si moltiplicano le polemiche contro la stampa nazionale che dipinge l’isola- vittima come untrice. Con danni di immagine ed economici.

L’ordinanza di Musumeci sui migranti non ha alcun valore

Il Viminale non vuole fare polemiche con il Presidente della Sicilia Nello Musumeci, ma il messaggio che oggi ha fatto filtrare attraverso le agenzie di stampa è molto chiaro: l’ordinanza sulla chiusura degli hotspot e l’allontanamento dei migranti dall’Isola è carta straccia. La competenza sulla materia è del Governo e non della Regione. Musumeci non ha alcun potere; non può cacciare i migranti dagli hotspot, non può vietare gli sbarchi. Sentiamo Gianfranco Schiavone dell’Asgi:


 

UK, più pericoloso restare a casa che andare a scuola

(di Daniele Fisichella)

Più pericoloso restare a casa che andare a scuola per i ragazzi inglesi. Così il ministero della sanità britannico.
Priorità alle scuole, perchè – ha spiegato il capo consulente medico del Governo – milioni di ragazzi e ragazze sarebbero maggiormente danneggiati da altri mesi di studio a distanza, e il rischio di contrarre il virus tra coetanei a scuola, e in particolare alle elementari e medie, è comunque minimo.
Il Governo aveva già più volte ripetuto che dovendo imporre nuove misure sceglierebbe comunque di mantenere le scuole aperte e far chiudere invece pub ed esercizi commerciali. Da Settembre dunque ci si prepara qui in Gran Bretagna a nuovi lockdown locali, come quello tutt’ora in atto in parti del Nord-Ovest dell’Inghilterra, perché, spiegano le autorità, sarà molto difficile proteggere la popolazione dal virus questo inverno senza danneggiare l’economia. Il numero dei contagi è stabile intorno alle mille unità già da circa 2 settimane – e da ieri chiunque ritorni da Croazia, Austria oltre che Spagna, Belgio e Olanda dovrà rimanere in quarantena.

Bielorussia, l’opposizione torna a manifestare in piazza

Nonostante i divieti e una massiccia presenza di polizia, l’opposizione bielorussa è tornata in piazza in tutto il Paese contro il presidente Alexander Lukashenko, una prova di forza e di tenuta che sembra riuscita, centomila i manifestanti secondo l’opposizione nella capitale Minsk. Nella confinante Lituania una catena umana di 30 chilometri dalla capitale Vilnus al confine della Bielorussia in segno di solidarietà, come la catena umana di 31 anni fa nelle tre repubbliche baltiche per l’autonomia dall’Urss. Ieri il presidente Lukashenko aveva assistito al dispiegamento delle truppe bielorussi proprio ai confini occidentali con Lituania e Polonia, denunciando ingerenze estere nella politica nazionale. L’Osce in serata si è offerta per una mediazione tra opposizioni e governo.

USA, video e testimonianze aprono altri due casi di omicidi della polizia

(di Davide Mamone)

Sei lunghi minuti, bloccato sull’asfalto bollente dell’Arizona forzato a terra da diversi agenti di polizia. È finita cosi la vita di Ramon Timothy Lopez, ispanico di 28 anni, che è morto durante un fermo a Phoenix, accusato di aver rubato una bibita da un piccolo supermarket locale. La chiamata alla polizia ha portato gli agenti a intervenire e quando Lopez li ha visti, prima ha provato a scappare, poi ha lanciato contro di loro la bottiglia che avrebbe rubato. L’episodio è emerso solo nelle ultime ore, quando è stato reso pubblico il video tratto dalle bodycam addosso agli agenti. “Mio fratello ha lottato per la sua vita e ha perso questa battaglia” ha detto David Gonzalez all’emittente locale KNXV. Svegliati, svegliati, si sente un agente dire a Lopez, senza che però riceva alcuna risposta dopo minuti di urla. Una volta arrivato all’ospedale il giovane, che da quanto emerge ora soffriva di schizofrenia, è morto.
Il video mette il dito nella piaga della violenza delle forze dell’ordine negli Stati Uniti e della loro impreparazione, anche, nel gestire episodi di persone come Lopez, affette sembra da problemi mentali e psicologici. Anche se le violenze non si limitano solo a questo. Nelle ultime ore, infatti, in Louisiana, è stata aperta un’indagine nei confronti degli agenti che venerdì hanno ucciso Trayford Pellerin, afroamericano di 31 anno raggiunto da almeno 11 colpi di pistola, mentre di aggirava coltello in mano in un parcheggio fuori da un negozio nella città di Lafayette.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Redazione
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    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

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    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - secondo episodio

    “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Secondo episodio: La guerra non è popolare. L’Europa si riarma con 800 miliardi. In questi anni aveva già raddoppiato la propria quota di spese militarti, soprattutto comprando dagli Stati Uniti. Lo faremo di più, visto che Trump disinvestirà dalla Nato e dall’Europa. E’ la “fine delle illusioni”, come dice Von der Leyen, di essere garantiti dalla pace, perché d’ora in poi bisognerà usare la forza. E intanto si educa la popolazione con manuali che dicono: “In caso di guerra…”. La propaganda è altissima perché non c’è nulla di più antipopolare e antidemocratico della guerra e la militarizzazione d’Europa è tutta sulle spalle dei suoi cittadini. Con Michele Paschetto di EMERGENCY vi racconteremo come in Afghanistan in più di venti anni di guerre le cure abbiamo svolto un ruolo straordinario di mediatore. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Speciale Podcast Ho detto R1PUD1A - primo episodio

    Ho detto R1PUD1A di Claudio Jampaglia e Giuseppe Mazza per EMERGENCY “Ho detto R1PUD1A” è un podcast sul riarmo e la propaganda di guerra in Europa di Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia, realizzato negli studi di Radio Popolare per EMERGENCY. Nei 5 episodi vi racconteremo le ragioni della campagna R1PUD1A di EMERGENCY www.ripudia.it attraverso un’analisi dei meccanismi per cui in questi anni siamo arrivati al “non c’è alternativa” al riarmo, dei protagonisti, delle campagne e dei linguaggi, con molti ricorsi storici, qualche sguardo alle alternative e con la partecipazione di alcuni dei protagonisti dell’associazione che da 30 anni cerca di curare e prevenire le ferite provocate dai conflitti armati. Primo episodio: Le parole sono importanti. In questa prima puntata di “Ho detto R1PUD1A” Giuseppe Mazza e Claudio Jampaglia spiegano cosa significa la parola “ripudia” nella Costituzione italiana e perché è stata scelta per rappresentare il “mai più” alla guerra del popolo italiano dopo la Liberazione. Non siamo i soli ad avere fissato questo principio nelle nostre leggi. La guerra però sta tornando una prospettiva concreta, almeno secondo la maggior parte dei governi, che si riarmano, Italia compresa. Con Rossella Miccio, presidente di EMERGENCY, vi racconteremo poi l’esempio del Sudan, il Paese dove la guerra ha già causato in questi due anni oltre tre milioni di profughi. Partecipa alla campagna R1PUD1A su www.ripudia.it

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    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

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    C'è Di Buono: Max Casacci racconta Eartphonia III: Through the grapevine

    Anche in questa puntata parliamo di qualcosa che ha a che fare con la cultura enogastronomica, ma anche, molto, con la musica. Per la prima volta il caro Max Casacci (già colonna dei Subsonica) è stato ospite di un nostro programma non prettamente musicale, per raccontare il terzo episodio del suo progetto "Eartphonia", che lo ha portato in Franciacorta per "Through the grapevine", realizzato con i suoni del vino; suoni e rumori catturati nelle cantine dell'azienda vitivinicola Bersi Serlini Franciacorta. A cura di Niccolò Vecchia

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