Approfondimenti

Caro Gianmaria, non sono venuto per salutare

Caro Gianmaria,
ti scrivo questa lettera ben sapendo che non la leggerai. Come te – lo ricordava sempre oggi Erri De Luca in un’altra, più illustre, lettera a te rivolta – ho scelto da tempo di non credere in alcuna forma di persistenza dello spirito dopo la morte.

Scrivo questa lettera per ricordarti, ora che non ci sei più. E per ricordarmi di un momento intenso, al tempo stesso straziante e commovente, che ha molto a che fare con te, con la tua musica, e, purtroppo, anche con la tua malattia e la tua morte.

Quando uscì il tuo disco Vitamia, a ottobre del 2011, lo ascoltai subito. Dovevo farti un’intervista, certo, ma era ormai diventata un’abitudine per me, da qualche disco prima. Per molti anni ho pensato che tu fossi uno dei grandissimi della musica d’autore italiana, molto più di quanto ti venisse riconosciuto.

Lo ascoltai subito, quindi. Ma già alla traccia due, “Lasciami andare”, mi dovetti fermare, perché stavo piangendo un po’ troppo. Non ero pronto, sinceramente. Solo qualche mese prima mio papà era morto di cancro, dopo nemmeno tre mesi di malattia. E più della morte, nonostante si trattasse del mio punto di riferimento assoluto nel mondo, più della sua morte mi straziò il suo lento spegnersi. E la mia totale, insopportabile incapacità di affrontarlo.

In quella canzone, in quel testo, avevi scritto parole che avevo pensato. Ovviamente senza ordinarle in quella forma, così dura e umana insieme, che tu e pochi altri autori siete riusciti a dare, nel maneggiare emozioni e sentimenti. Quel muro, di quella stanza, che non sai come e se guardare. Quel tono giusto del saluto, che non sai trovare mai, e che invece ogni volta ti auguri di riuscire a interpretare. Sperando che serva a qualcosa. Quella sensazione, che insieme è un rifiuto: non sono venuto per salutare.

Poi il disco l’ho sentito tutto, godendomelo come si deve fare con le cose belle e importanti. E quando sei venuto a suonarcelo, nel nostro Auditorium Demetrio Stratos, mi sono preparato per intervistarti. E concedimi un breve inciso: parlare con una persona come te è un piacere vero. Una persona che ti ascolta con interesse sincero, che pensa prima di risponderti, che mette sempre un pezzo di sé in ogni cosa che dice.

Lo facesti anche quella volta. Anche quando, vincendo una piccola resistenza interna – la stessa che ho dovuto affrontare per scriverti questa lettera – ti ho chiesto di “Lasciami andare”.

“Per quelli che hanno più o meno la mia età, succede una cosa naturale. E cioè se ne vanno delle persone. Questo andarsene è una progressione, sono sempre di più. Così capita che i cinquantenni siano spesso chiamati a qualche ultimo addio. Io, come gli altri, non so bene come si fa, sinceramente non lo so. Vado a salutare un amico, guardo la gente, stringo delle mani, guardo le pareti della stanza e mi chiedo, insieme alla mia inadeguatezza, se il tempo che abbiamo vissuto insieme, quei giorni, quelle albe, quei tramonti, sia stato compiutamente vissuto: questo mi chiedo. E mi sono detto che gli addii sono inutili, veramente inutili, perché non riempiono i buchi del tempo che abbiamo lasciato”

Questa mattina, quando ho saputo la notizia da Claudio Agostoni (che sempre per ricordarti ha scritto questo articolo, che si chiude proprio con questa tua canzone), non riuscivo a pensare ad altro. A quello che avevi scritto in quella canzone, a quello che mi avevi detto. A te soprattutto, che vedevi negli occhi di altri, amici, amati, quelle parole così vere, quella stessa fatica, quella stessa inadeguatezza.

A come, anche per queste coincidenze dolorose, la vita sia spesso un vero giro di giostra, allegro e giocoso come i bambini sui cavallini di legno, malinconico come un adulto che ascolta quella musichetta contemplando la fanciullezza che non ha più, crudele come la richiesta di un altro gettone, se si vuole continuare a girare.

Così sono andato a ritrovare quella registrazione. Ad ascoltare la tua risposta. E la canzone, che hai suonato immediatamente dopo la tua ultima parola,  e che ora ho messo qui, perché tutti la ascoltino.

Non sono venuto per salutare, no. Ma per ringraziarti sì.

Gianmaria Testa – Non sono venuto per salutare (live a Radio Popolare)

  • Autore articolo
    Niccolò Vecchia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 02/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 02/07 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    La politica delle donne, obiettivi raggiunti e sfide ancora aperte - 02/07/2025

    Con Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Marilena Grassadonia, responsabile diritti Sinistra Italiana, Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Conduce Barbara Sorrentini con Luigi Ambrosio.

    All you need is pop 2025 - 02-07-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 02/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 02-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 02/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 01/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 01-07-2025

Adesso in diretta