Approfondimenti

Le bombe russe sul porto di Odessa, la manifestazione contro gli arresti dei sindacalisti a Piacenza e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 23 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il giorno dopo la firma sull’accordo sul grano, la Russia ha bombardato il porto ucraino di Odessa. Procede il lavoro di Letta per cercare di mettere insieme i pezzi di una possibile coalizione a guida Pd. Un corteo di lavoratori ha sfilato per le via di Piacenza per manifestare contro l’arresto di  alcuni sindacalisti. Secondo il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Ghebreyesus, Il vaiolo delle scimmie è un’emergenza sanitaria globale. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Il bombardamento russo del porto di Odessa

Il giorno dopo la firma sull’accordo sul grano, la Russia ha bombardato il porto ucraino di Odessa. Un messaggio chiaro: l’intesa era solo una concessione, che Mosca può decidere di dare o negare a seconda della convenienza bellica e politica. Ma non è solo un messaggio al governo di Kiev. E’ un monito alle Nazioni Unite. Ieri, la firma dell’accordo è stata fatta davanti al segretario generale delle nazioni unite Antonio Guterrez. Nell’attacco ci sono stati feriti e danni. Gli ucraini accusano la Russia aver voluto bombardare apposta i silos di grano del porto di Odessa Sono stati colpiti con due missili, mentre altri due sono stati intercettati dalla difesa contraerea. È chiaro il motivo per cui si sta facendo tutto questo – hanno detto le fonti Ucraine -. Il raid ha colpito esattamente il luogo dove si trovava il grano. I russi hanno fatto sapere al governo turco – che è stato protagonista della firma degli accordi di ieri – di non essere stati loro a colpire Odessa. Questa, secondo Giovanni Savino, docente universitario ed esperto di Russia è la solita strategia comunicativa di Mosca. Lanciare il sasso, tirare indietro la mano, allo stesso tempo rivendicare, anche se non con nettezza, l’attacco. Molte le reazioni internazionali. Lo stesso segretario generale dell’Onu Guterrez, come avete sentito ha condannato il bombardamento. Kiev ha parlato di uno schiaffo alle Nazioni Unite e alla Turchia.

Il primo fine settimana di campagna elettorale

Primo fine settimana di campagna elettorale, il tema del tradimento tiene banco. Dopo Letta e il Pd, con il loro “l’Italia è stata tradita e il Pd la difende”, oggi il leader del M5S Conte ha replicato, sullo stesso tema. “L’Italia – ha scritto Conte in un post – è stata tradita quando il Premier e il centrodestra” hanno rifiutato di prendere in considerazione l’agenda sociale del movimento, i 9 punti presentati una decina di giorni fa.
Fuori tema, invece, Grillo, il garante del Cinque Stelle. Ha rivendicato la scelta dei due mandati: “luce nelle tenebre della politica”.
Intanto, procede il lavoro di Letta nel cercare di mettere insieme i pezzi di una possibile coalizione a guida Pd. Due i dati certi, almeno finora: i Cinque Stelle sono fuori. Escluso anche Renzi. Ma la geometria del campo lettiano ha bisogno anche di contenuti. Quali dovrebbero essere le priorità?
Il senatore del Pd Alessandro Alfieri

 

Il senatore Alfieri rivendica una continuità con Draghi e il suo governo. Cosa ne pensano i verdi, fa sorgere loro dubbi sull’alleanza col Pd?
Angelo Bonelli, portavoce dei verdi

 

La manifestazione contro l’arresto dei sindacalisti a Piacenza

(di Luca Parena)

Una risposta collettiva, una risposta di piazza. A seguire le bandiere di Si Cobas e Usb, a Piacenza, c’erano operai, magazzinieri, disoccupati, militanti di sinistra, studenti. In testa al corteo, i volti di alcuni dei sindacalisti agli arresti dall’inizio di questa settimana, delle grandi fotografie portate in alto. Per chi è in piazza, quelle immagini sono il simbolo di chi in questi anni ha avuto il coraggio di difendere fino in fondo i diritti e la dignità dei lavoratori, soprattutto nella logistica: precari, spesso migranti, sfruttati da multinazionali che abusano di cooperative e appalti. La procura di Piacenza sembra stare dalla parte dei forti contro i deboli.
All’appello dei sindacati di base hanno risposto da decine di città. Sono arrivati gruppi anche dal Collettivo di fabbrica ex Gkn dalla Toscana, dal Movimento Disoccupati “7 novembre” di Napoli. Gli arresti domiciliari, gli obblighi di firma imposti ai sindacalisti sono il presente, ma lo sguardo di chi è in corteo a Piacenza è più ampio: l’inflazione, la fatica di arrivare a fine mese, le fasce più deboli che sono le più colpite. “I politici magari ne parlano, ma poi lavoratori e giovani vengono sempre per ultimi” dicono. Per questo vogliono rispondere a chi cerca di criminalizzare la lotta sindacale. È in questo momento che quella lotta sembra più necessaria.

Vaiolo scimmie, Oms: “è un’emergenza sanitaria globale”

Il vaiolo delle scimmie è un’emergenza sanitaria globale.
Lo ha detto oggi il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Ghebreyesus, in una conferenza stampa.
L’OMS ha emesso il suo massimo livello di allerta per cercare di contenere l’epidemia di vaiolo delle scimmie.
Quanti casi ci sono già stati di infezione, qual è la pericolosità del virus?
Il virologo Fabrizio Pregliasco

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Astensionismo, il popolo che non vota. Secondo i sondaggi oltre il 40% dell’elettorato non andrà ai seggi per le europee. Che cosa fanno le forze politiche per riportare elettrici ed elettori alle urne? Necessarie, ma non sufficienti, operazioni come quella del voto agli studenti fuori sede. La campagna elettorale è entrata nel vivo. A destra Meloni punta sull’operazione “Giorgia” per accaparrarsi le preferenze. Altro che “persona del popolo”, come dice lei. Qui siamo di fronte a qualcosa di più: alla costruzione di un culto della persona qualunque. Più che la persona del popolo, Meloni aspira a diventare la persona che si è fatta popolo, che chiede di usare il suo nome sulla scheda come prova di un legame affettivo: «se volete dirmi che credete ancora in me – ha detto la leader di Fd’I nel comizio di Pescara - mi piacerebbe che lo faceste scrivendo sulla scheda semplicemente "Giorgia"». Meloni non chiede agli elettori di votarla, ma sembra chiedere ai suoi fans di votarsi a lei, alla leader. A sinistra, invece, Schlein ha scelto di candidarsi con moderazione, non in tutti i collegi. E il suo nome non comparirà nel simbolo elettorale. Alla retorica meloniana, la leader del Pd sostituisce l’attenzione per le “passioni elementari” del popolo: sanità, lavoro, salario minimo. La campagna di Conte, infine, si tiene lontano sia dalle candidature personalistiche che dalla sindrome del momento, la sindrome onomastica. “Giuseppi” finirebbe per oscurare l’agenda Conte: pace, questione morale, lavoro.

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