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Mario Draghi a Palazzo Chigi: chi vince e chi perde

draghi e Mattarella al Quirinale

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Mario Draghi l’incarico di formare il governo. Draghi ha accettato con riserva l’approdo a Palazzo Chigi: chi vince e chi perde?

Vincitori

Matteo Renzi. Nella sua chat avrebbe scritto: noi contro il resto del mondo 3 a 0.
Voleva far saltare lo schema PD- 5telle- Conte e creare le condizioni per un governo istituzionale supportato dal centro moderato: c’è l’ha fatta. Se la sua sarà una vittoria vera, lo dirà però il tempo. Dipenderà dalla durata del governo Draghi. Se arriverà al 2023, Renzi avrà lo spazio per le sue trame. Se no, il ricordo della sua spregiudicatezza e della sua inaffidabilità politica sarà ancora troppo presto per trovare qualche consenso da qualche parte

Silvio Berlusconi è l’altro grande vincitore. Ritorna al centro della trama del governo. Garanzia migliore, questa, per lui per l’unica cosa che gli interessi veramente. Le sue aziende

Giorgia Meloni. Prende lo scettro dell’opposizione. Ha detto no a Draghi. Sarà la regina sovranista della Destra Italiana. A suo modo, in questo modo, in prospettiva, vince.

Sconfitti

Nicola Zingaretti. Le sue mosse sono state all’insegna della pazienza cinese, un errore . Alla fine, visto le posizioni di Renzi, puntava alle elezioni, ma non è riuscito, per ora ad averle. Appoggerà Draghi, nonostante tutto. Ma dovrà stare molto attento al suo personale futuro dentro il partito, ma anche al destino del partito stesso. Più passa il tempo, più l’ombra di Renzi si allunga sul Nazareno.

Giuseppe Conte è l’altro grande sconfitto, con Rocco Casalino. Voleva vincere il braccio di ferro con Renzi così come quello che aveva vinto con Salvini, ma non aveva capito la psicologia del Grande Rottamatore.

Luigi di Maio: per ora un pareggio che sa di sconfitta, ma che potrebbe tornare a essere un pareggio se l’ormai ex ministro degli esteri ritrova la leadership del Movimento. Ha imparato a navigare. E’ già un uomo per tutte le stagioni. Forse.

Matteo Salvini. Anche per lui un pareggio, ma sarà una sconfitta se il governo Draghi andrà avanti a lungo e i soldi dell’Europa faranno ripartire l’Italia. Lui, adesso sovranista solo un po’ più timido di quando c’era Trump, rischia di rimanere al palo.

  • Autore articolo
    Michele Migone
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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