Approfondimenti

Giulio Regeni, la famiglia: “L’ambasciatore al Cairo non ci risponde più”

Verità per Giulio Regeni

Il perché me lo chiedo sempre, è il primo pensiero il mattino e l’ultimo la sera“. Il momento in cui pronuncia queste parole è anche l’unico in cui a Paola Deffendi, la madre di Giulio Regeni, la voce diventa un sussurro, il tono si abbassa e svela il dolore, il dover sopravvivere al figlio ucciso senza ancora un perché, il voler girare l’Italia continuando a denunciare che quel perché nessuno glielo ha ancora detto, ma loro continueranno a chiederlo. E sono passati esattamente quattro anni, il 3 febbraio 2016 veniva ritrovato il corpo di Giulio Regeni torturato e ucciso.

Per il resto del tempo che è durata l’audizione in Parlamento dei due genitori e della loro avvocata, la prima volta per loro, il tono di voce della madre e del padre, ma soprattutto quella della madre è forte e sicuro delle proprie convinzioni, e cioè che poco ha fatto l’Italia per la ricerca della verità e della giustizia, “una zona grigia – dice il padre – che si estende dall’Egitto all’Italia e che ha impedito ancora di fare luce sulla morte di Giulio, c’è una barriera alla verità e se la politica non collabora, la procura fa fatica ad andare avanti.”

Chiedono ancora una volta verità e giustizia, le parole che anche in questa occasione, nell’aula della commissione d’inchiesta hanno esposto con lo striscione giallo, che molti ancora tengono sui balconi, ma altri Comuni hanno tolto.

Durante l’audizione sono emersi molti punti importanti: il ruolo quasi inesistente nella pressione esercitata sull’Egitto dei governi che si sono succeduti in questi 4 anni, negativa soprattutto la scelta del governo Gentiloni di mandare un nuovo ambasciatore al Cairo, Gianpaolo Cantini, che da allora ha rotto i rapporti con la famiglia, “non risponde più nemmeno alle nostre mail e ai messaggi“. Da parte dell’avvocata Ballerini un’affermazione importante e anche nuova: “Giulio non è morto per la sua ricerca, non è stato quello il motivo, noi, spiega Alessandra Ballerini, ragioniamo come nativi democratici, invece stiamo parlando di uno Stato paranoico dove due o tre ragazzi ogni giorno fanno la fine di Giulio, lui parlava arabo e questo già era motivo di sospetti”. La famiglia per questo chiede che l’Egitto sia dichiarato paese non sicuro.

Molte di queste denunce la famiglia le ha già fatte negli incontri che da quattro anni svolge in tante città e ora ancora di più dopo il loro libro “Giulio fa cose”, che hanno presentato due giorni fa proprio a pochi metri dai “palazzi romani”, la madre mentre parlava indicava con il dito Palazzo Chigi, ricordando le domande ai governi rimaste ancora senza risposta. Ma per la prima volta questo atto di accusa viene fatto in Parlamento, nella commissione di inchiesta istituita pochi mesi fa grazie alla nuova maggioranza Pd e Cinque stelle, quindi le denunce dei genitori sono ora atti ufficiali a cui il Presidente della commissione di inchiesta Erasmo Palazzolo e gli altri membri devono rispondere, senza più tergiversare.

E nelle tre ore di racconto doloroso, preciso e puntuale di questi quattro anni i genitori di Giulio chiamano in causa i due presidenti del Consiglio che si sono succeduti nei primi due anni, quando era necessario attivare subito misure urgenti. La madre racconta che Renzi li convocò a marzo, poche settimane dopo la morte del figlio e a loro chiese di andare all’incontro senza un avvocato.

L’ambasciatore che si attivò immediatamente dal momento in cui i genitori denunciarono la scomparsa di Giulio, Maurizio Massari, venne richiamato, come atto formale di protesta da parte di Roma, ma poi nel marzo successivo il nuovo presidente del Consiglio Gentiloni “ci chiamò – raccontano i genitori – e ci disse che avrebbe dovuto convincerci della necessità di rinviare l’ambasciatore italiano al Cairo“. Loro si mostrarono perplessi, ma pochi mesi dopo il ministro degli esteri Alfano disse loro che la decisione era stata già presa. A chi chiede il motivo, Paola Regeni risponde con due parole, “è stata fuffa velenosa”, in sostanza una decisione che non ha prodotto nulla di utile per loro.

Tanto più che da allora, dal 2017 ad oggi l’ambasciatore al Cairo, “molto attivo negli affari e scambi commerciali” dicono i due genitori, è praticamente scomparso e non risponde più a loro messaggi. Attivissimo invece in Italia l’ambasciatore egiziano, che continua ad attivarsi in ottimi rapporti con tutti. E non solo, l’avvocata Ballerini rivela che qui in Italia le loro azioni sono continuamente controllate, “siamo costantemente spiati: io e i genitori di Giulio. Se andiamo ai convegni capita che ci sia qualche egiziano che fotografa noi e tutti i presenti. A ogni nostra azione c’è una immediata reazione da parte egiziana“.

E quando le chiedono che cosa invece ha funzionato bene in questi anni, l’avvocata risponde “la nostra rete di collaboratori, il presidente della Camera Fico, gli striscioni e le spille. Funziona scegliere da che parte stare“.

Foto dalla pagina Facebook del Presidente della Camera Roberto Fico

  • Autore articolo
    Anna Bredice
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 09/11 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 09/11 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 09/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 07/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 07-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 09/11/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 09-11-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 09/11/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 09-11-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 09/11/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 09-11-2025

  • PlayStop

    C'è di buono di domenica 09/11/2025

    La cucina e il cibo hanno un ruolo essenziale nella nostra vita, influenzano il nostro benessere e riflettono chi siamo. Scegliere consapevolmente cosa mangiare è cruciale e dovrebbe essere affrontato con conoscenza e divertimento. Niccolò Vecchia, nel programma "C'è di buono", racconta ogni settimana di prodotti e cucina, raccogliendo storie contadine antiche e moderne, esplorando una cultura gastronomica che è allo stesso tempo popolare e raffinata.

    C’è di buono - 09-11-2025

  • PlayStop

    Le montagne di domenica 09/11/2025

    di Marco Albino Ferrari con L’AltraMontagna, regia di Claudio Agostoni. “Le montagne” è la nuova trasmissione sulle terre alte italiane. Otto puntate, ognuna dedicata a un tema di grande attualità. Il ritorno del selvatico, i nuovi montanari, i rifugi alpini, cosa lascia il ritiro dei ghiacciai… Insieme a esperti e a profondi conoscitori dei luoghi, proveremo a definire le basi per una forma accettabile di integrazione tra uomo e ambienti naturali. E ci accorgeremo che ciò che riguarda le montagne, infondo, riguarda tutti noi. Anche chi vive in città.

    Le montagne - 09-11-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 09/11/2025

    Autostrade e mulattiere. Autostoppisti e trakker. Dogane e confini in via di dissoluzione. Ponti e cimiteri. Periferie urbane e downtown trendaioli. La bruss e la steppa. Yak e orsetti lavatori. Il mal d’Africa e le pastiglie di xamamina per chi sta male sui traghetti. Calepini e guide di viaggio. Zaini e borracce. Musiche del mondo e lullabies senza tempo. Geografie fantastiche ed escursioni metafisiche. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 09-11-2025

  • PlayStop

    Ricciardi, il commissario antifascista che si ispira a Camus

    Nato dalla penna di Maurizio De Giovanni e presente in buona parte della sua opera letteraria, il Commissario Ricciardi ritorna nella terza stagione della serie a lui dedicata su Rai1 e sceneggiata dallo stesso autore dei romanzi. Diretto nel 2021 da Alessandro D’Alatri, seguito poi da Gianpaolo Tescari, per la seconda e la terza stagione, Ricciardi indaga nella Napoli degli anni ‘30 in pieno regime fascista, rifiutandone le regole imposte. “Ricciardi non è un protagonista tipico, è un anti-protagonista – spiega Guanciale -. È molto empatico e come il protagonista di La Peste di Camus, si preoccupa di fare bene il suo mestiere a prescindere dalle imposizioni che gli vengono fatte”. Sempre in cerca di giustizia, in una forma di resistenza al potere dittatoriale di Mussolini, molto presente nel contesto dei casi da risolvere. I fantasmi che si aggirano nella mente del Commissario, immaginati nei libri di De Giovanni, nella serie prendono forma durante le indagini. L’intervista di Barbara Sorrentini.

    Clip - 09-11-2025

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 09/11/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 09-11-2025

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 09/11/2025

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 09-11-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 09/11/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 09-11-2025

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 08/11/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 08-11-2025

Adesso in diretta