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Non ci han detto perché han tolto lo striscione

‘Non sei il benvenuto’

Tutto qui. Nessun nome. Nessun insulto. Nessun simbolo o altro riferimento politico.

Solo ‘non sei il benvenuto’. Eppure quello striscione esposto su una palazzina di Brembate, nella piazza dove Salvini avrebbe tenuto un comizio, è stato staccato dai Vigili del Fuoco, su ordine della Questura di Bergamo.

E’ l’ennesimo intervento della forza pubblica per impedire ai cittadini di manifestare, in maniera serena e civile, il proprio dissenso nei confronti del ministro dell’Interno. Nonostante non ci sia alcuna violazione della Legge.

Radio Popolare, nel corso della trasmissione Malos condotta da Davide Facchini e Luigi Ambrosio, ha raggiunto uno dei ragazzi che hanno realizzato e poi esposto lo striscione. Per tutelarlo, non facciamo il suo nome perché, in questa epoca di aggressività social, i contestatori di Salvini spesso hanno passato brutti momenti.

“siamo un gruppo di amici di Brembate, tutti studenti universitari, abbiamo deciso di esporre questo stricione -dice il ragazzo, che studia all’Università- abbiamo avuto accesso a questo appartamento che dà sulla piazza e in questo momento non è abitato, la sera prima del comizio, e abbiamo appeso lo striscione”.

Poi, cosa avete fatto?

“Poi ce ne siamo andati a casa, oggi abbiamo fatto le solite cose, chi è andato al lavoro, chi all’università”

Come avete saputo che lo striscione era stato rimosso?

“Lo abbiamo saputo da gente del posto che ci ha avvisati”

Le forze di polizia ti hanno cercato, ti hanno detto qualcosa?

“No, niente”

A nessuno di voi è stato notificato nulla?

“No, nulla”.

Quindi non sapete perché hanno tolto lo striscione?

“Esatto, non lo sappiamo”

L’operazione ha assunto anche componenti bizzarre:

“La finestra è alta una dozzina di metri, inizialmente c’erano una decina di agenti tra Polizia locale e agenti di Ps, mi hanno riferito. Hanno cercato una scala e hanno chiesto all’edicolante di fronte, che però non l’aveva. Non avendola trovata, così ci hanno spiegato, la Questura ha dato ordine di contattare i Vigili di Fuoco”.

Ti stanno cercando?

“Sì ma io sono all’università e sto studiando, l’intenzione non era avere una attenzione mediatica nei nostri confronti. Era di denunciare le politiche di Salvini, la sua campagna elettorale sulla pelle delle persone che scappano dai centri di detenzione libici”.

 

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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