Approfondimenti

La Middle East connection di Pechino

“La Cina sta acquisendo tutti gli status symbol della superpotenza: un grande esercito, una grande economia, dei programmi spaziali e un piano di pace per il Medio Oriente”. Lo scrive Karl Sharro, architetto e scrittore satirico di origine libanese-irachena, domiciliato a Londra.

Annunciato da un vero e proprio Arab Policy Paper che delinea la strategia cinese per l’area più calda del pianeta, il presidente Xi Jinping ha concluso il suo viaggio in Arabia Saudita, Egitto, Iran mostrando al mondo come si fa la pace “secondo caratteristiche cinesi”.

Il documento varato da Pechino nei giorni scorsi lancia la formula “1 + 2 + 3”, dove 1 è l’energia – asse centrale della cooperazione con i Paesi mediorientali – 2 è lo sviluppo delle infrastrutture – che favoriscono commercio e investimenti – mentre 3 si riferisce a “varie ed eventuali” che vanno dall’energia nucleare alle fonti rinnovabili, passando per lo cooperazione spaziale. Tutte le occasioni che dovessero presentarsi. Il documento chiede anche più cooperazione tra Cina e mondo arabo sul fronte della sicurezza e Pechino si spinge fino a offrire la propria disponibilità a collaborare in operazioni antiterrorismo nella regione.

Con il viaggio vero e proprio sono arrivati i numeri: 15 miliardi di dollari per favorire l’industrializzazione dell’area; 10 miliardi per promuovere l’industrial capacity cooperation (concetto su cui ritorneremo tra pochissimo); altri 10 miliardi in prestiti preferenziali; 20 miliardi di investimenti congiunti con Emirati Arabi Uniti e Qatar. E poi accordi sparsi.

Con re Salman d’Arabia, Xi ha assistito all’apertura di una grande raffineria di petrolio a Yanbu, in una joint venture tra la saudita Aramco e Sinopec. Inoltre, la Cina ha annunciato di voler chiudere entro fine 2016 “un accordo di libero scambio globale” con il Consiglio di cooperazione del Golfo.

In Egitto sono stati siglati più di 20 accordi che riguardano aviazione civile, elettricità, istruzione, scienza, media, banche e commercio. Il presidente cinese ha anche detto che Pechino prevede di investire fino a 15 miliardi di dollari nell’economia egiziana nell’ambito del progetto Via della Seta.

Aiuti umanitari sono stati promessi a Siria, Libia, Yemen, Libano e Giordania, per un importo complessivo di circa 35 milioni di dollari da erogarsi nel corso del 2016.

Nell’ultima tappa iraniana, Xi è poi atterrato sul velluto, primo leader straniero a visitare il Paese dopo la rimozione delle sanzioni nonché amico di vecchia data che già si era presentato nei giorni scorsi con un articolo firmato di proprio pugno e consegnato a IRNA News Agency: “Il melograno è ben voluto in Cina per il suo fiore cremisi e i semi abbondanti, grazie ai quali simboleggia abbondanza e prosperità. Introdotto in Cina dall’Iran secoli fa, testimonia la storia di scambi amichevoli tra i cinesi e iraniani lungo la Via della Seta ed è di buon auspicio per una cooperazione più fruttuosa tra i nostri due Paesi”. Oggi, il melograno si chiama petrolio. La Cina è il maggior importatore mondiale di greggio iraniano, ma non di solo greggio si tratta: il 30 per cento dell’export iraniano – idrocarburi esclusi – prende già la via della Grande Muraglia.

Se viaggia sulla dorsale dei soldi, il pellegrinaggio arabo di Xi non è però solo economia. Di fronte all’assise della Lega Araba, al Cairo, il presidente cinese ha giocato una carta politica a effetto, proclamando che la Cina appoggia l’esistenza di uno Stato Palestinese indipendente che corrisponda ai confini del 1967 e abbia Gerusalemme Est come capitale. Non si sa come la prenderanno gli israeliani, ma è una dichiarazione di potenza inconsueta – anche di azzardo se si vuole – per una diplomazia cinese che di solito usa toni più sommessi, che tende a eludere l’irrisolvibile.

Si può forse dire che queste parole sanciscono l’esordio della Cina come superpotenza globale e non solo economica? Si è visto, al Cairo, il debutto del mondo multilaterale?

È presto per affermarlo, per ora va osservato che la “pace” cinese implica una filosofia aliena al conflitto e alla contraddizione aristotelica. Viene da lontano. Il nemico non è mai del tutto nemico, l’amico lo è con riserve, i ruoli possono ridefinirsi. Se così è, esiste in potenza una non contraddizione tra gli interessi di tutti e la leva economica, dando abbondanza e prosperità come il melograno, riporterà le opposte fazioni a più miti consigli.

Così, Xi sfida la filosofia diplomatica statunitense e dice alla Lega Araba che “invece di cercare un proxy in Medio Oriente, promuoviamo i colloqui di pace; invece di puntare a una qualsiasi sfera d’influenza, chiediamo a tutte le parti di aderire alla cerchia di amici per l’iniziativa One Belt One Road”. È qui la chiave: la nuova Via della Seta, cioè il beneficio di tutti che dovrebbe rendere automaticamente i conflitti obsoleti.

È una strategia che la Cina ha applicato in primis a casa propria, con risultati alterni (vedi le tensioni irrisolte in Xinjiang). Resta da vedere come possa funzionare nel vespaio medio orientale.

Dato che Pechino sa benissimo quanto la Via della Seta, in quanto “via”, può essere interrotta più o meno ovunque in territori tribolati come quelli che vanno dal Mediterraneo all’Oceano Indiano, ecco la formula alternativa: industrial capacity cooperation, cioè gestione condivisa dell’eccesso di offerta che affligge l’economia mondiale e, in particolare, l’industria cinese. Nel suo “going gobal 2.0”, Pechino intende One Belt One Road come infrastrutture, cemento e acciaio cinesi che si estendono linearmente lungo Eurasia. Ma se la via lineare risulta difficile, se gli investimenti in strade ponti e ferrovie risultano poco performativi e rischiosi dal punto di vista della sicurezza, si può anche procedere a balzelli, investendo qua e là a seconda delle opportunità di shopping: linee di produzione interessanti, trasferimento di tecnologia, risorse energetiche. Non è necessario che la Via della Seta esaurisca ogni possibilità.

Così, con la formula “1 + 2 + 3”, la Cina entra in Medio Oriente da grande potenza: energia; “One Belt One Road”, cioè un filo di infrastrutture che è sia economico sia culturale e che tutti unisce; “cooperazione sulla capacità industriale”, cioè investimenti sparsi ad alta profittabilità.

Il tutto sotto l’ombrello della cosiddetta “diplomazia con caratteristiche cinesi tra grandi Paesi”, cioè un piano di eguaglianza formale tra i partner. Niente eccezionalismo Usa, da queste parti.

  • Autore articolo
    Gabriele Battaglia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 29/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 29-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 29/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 29-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 30/04/2024

    From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana. La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night) e da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri.

    From Genesis To Revelation - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 29/04/2024

    Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz. La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)

    Jazz Anthology - 29-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 29/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 29-04-2024

  • PlayStop

    La Pillola va giù di lunedì 29/04/2024

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese in questo momento di emergenza, cercando di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 29-04-2024

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 29/04/2024

    Il Suggeritore, la storica trasmissione di teatro di Radio Popolare, ha compiuto 17 anni e può uscire da sola la sera! Ora, infatti, si chiama Il Suggeritore Night Live e va in onda in diretta ogni lunedì, dalle 21.00 alle 22.00, dall’Auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare: un night talk-show con ospiti da vari ambiti dello spettacolo dal vivo, che si raccontano ai nostri microfoni e propongono estratti dai loro lavori, nella serata in cui tradizionalmente il teatro osserva il riposo. Finalmente possiamo accogliere i nostri ascoltatori in auditorim: quindi vi aspettiamo dalle 20.00 in veste di pubblico privilegiato di Il Suggeritore Night Live.

    Il Suggeritore Night Live - 29-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di lunedì 29/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 29-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 29/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 29-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 29/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 29-04-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 29/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 29-04-2024

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 29/04/2024

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 29/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 29-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Alice Dominese di @Animal Equality Italia per parlarci di trasporti di animali vivi, ma anche del ministro Lollobrigida e gli esseri senzienti e del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Alice voleva essere Pangolino

    Considera l’armadillo - 29-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 29/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-04-2024

Adesso in diretta