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Al cinema con 14 nominations agli Oscar

Scoppiettante e all’insegna della leggerezza, dell’ottimismo, dell’amore e soprattutto della musica: è La la land di Damien Chazelle. Quattordici nominations agli Oscar 2016, dopo aver aperto a settembre la 73esima Mostra del Cinema di Venezia e portato a casa sette Golden Globe. Candidato anche come miglior film, regia, attori La la land ha raggiunto un record storico, pari solo a Titanic (1997) e a Eva contro Eva (1950).

In lizza altri nove film di tutto rispetto, tra cui Arrival, Lion e Moonlight. Tra gli attori, oltre a Ryan Gosling figurano Viggo Mortensen, Denzel Washington, Andrew Garfield, Casey Affleck e tra le attrici, accanto ad Emma Stone: Meryl Streep con Florence, Natalie Portman con Jackie, Ruth Negga, Isabelle Huppert. L’Italia è presente con Fuocoammare di Gianfranco Rosi nella sezione documentari. Tra i film d’animazione, il caso europeo La mia vita da Zucchina.

Qui tutte le altre nominations. La cerimonia si terrà a Los Angeles la notte tra il 26 e il 27 febbraio 2017.

La la land sarà al cinema dal 26 gennaio.
Dopo aver sorpreso ed entusiasmato
il pubblico con Whiplash, il giovane regista americano Damien Chazelle abituato a dirigere videoclip ha ripreso in mano un antico progetto di musical, in cui le note jazz non fanno solo da sottofondo, ma sono assolute protagoniste.

E lo dimostra anche il fatto che nelle vesti del cantante della band dei The Messengers, Chazelle abbia scelto John Legend, già Premio Oscar per la meravigliosa Glory, canzone del film Selma. La colonna sonora composta da Justin Hurwitz è parte integrante del film, è parte della sceneggiatura.

Musical, dicevamo, sicuramente con uno sguardo vezzoso rivolto al passato, ma anche un po’ a Bollywood e con un tocco contemporaneo. L’esempio perfetto è la prima scena, in cui si animano canti e balli nel mezzo di un ingorgo su una highway di Los Angeles, proprio là dove Michael Douglas perdeva il controllo in Un giorno di ordinaria follia di Joel Shumacher.

E’ anche una commedia sentimentale, un film d’amore La la land, di quelli con i due protagonisti che prima di capire di essere innamorati l’uno dell’altro entrano in conflitto.

Sebastian e Mia Dolan, interpretati da Ryan Gosling ed Emma Stone, sono tra gli ultimi rimasti con un sogno nel cassetto: lui pianista jazz vorrebbe aprire un locale in stile New Orleans, schifato dall’imbastardimento di questa musica piena di storia e radici; lei vorrebbe fare l’attrice, come le star che serve ogni giorno al bar degli Studios, in cui lavora, alternado provini umilianti. Si incontrano per caso, più di una volta, e cantando e ballando scoprono di amarsi.

Ballano e cantano varie volte, con alcuni momenti che ricordano Tutti dicono I love you di Woody Allen:  e questo è il modo raffinato per far emergere i sentimenti reciproci e per sostituire le scene di sesso, tanto richieste dal box office. Stone e Gosling ce la mettono tutta e con molta ironia, pur non essendo ballerini e cantanti. Anzi, la verità sta nell’imperfezione dei lori movimenti e delle loro esibizioni canore.

Un trucco in più per far dire a Chazelle che tutto si può fare, basta crederci.

 

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
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    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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