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Pisapia si ritira. Né il Pd né a sinistra hanno creduto al suo progetto

Giuliano Pisapia

Giuliano Pisapia si ritira.

Dopo l’ultimo schiaffo del Pd sullo Ius Soli – la legge calendarizzata al Senato come ultimo provvedimento, con scarsissime possibilità di essere discussa – ha deciso di dichiarare chiuso il tentativo di accordo con il Partito Democratico in vista delle elezioni, e conclusa l’esperienza di Campo Progressista.

In queste ore, gli ex Sel che lo avevano seguito starebbero valutando l’ipotesi di confluire in Liberi e Uguali.

A Pisapia non restava molto altro da fare.

L’ex sindaco di Milano ha provato a costruire un’alleanza di centrosinistra tenendo insieme il Pd e le altre forze politiche di sinistra ma né Renzi né i partiti di sinistra hanno avuto intenzione di ascoltarlo.

Il rifiuto del Pd di dare priorità alla legge sullo Ius Soli è stato solo l’ultimo no ricevuto da Pisapia, la conferma che la sua proposta non è stata presa in considerazione. Il Partito Democratico vuole tenersi le mani libere sulle alleanze in vista delle elezioni e soprattutto dopo il voto. I renziani continuano a pensare alle “larghe intese”, uno scenario incompatibile con il centrosinistra e il Pd sarebbe stato disposto a dare a Pisapia alcuni posti in lista ma senza vincoli politici.

A sinistra, invece, Pisapia non ha mai suscitato entusiasmi. Il progetto di Mdp, Sinistra Italiana e Possibile, che si è concretizzato nella annunciata lista “Liberi e Uguali” con il presidente del Senato, Pietro Grasso, come leader, era alternativo a quello di Campo Progressista. Da subito, gli ex Pd e gli altri si sono posti in termini di antagonismo con il Pd. Alla manifestazione romana del primo luglio scorso, che avrebbe dovuto sancire la sua leadership, l’accoglienza fu fredda.

“Ci abbiamo provato” ha scritto Pisapia in un comunicato. “Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti. La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l’impossibilità di proseguire nel confronto con il Pd”.

Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini che hanno creduto e si sono impegnati in questo progetto e che ora si muoveranno secondo le proprie sensibilità, la cui diversità è sempre stata, a mio modo di vedere, una delle ricchezze e risorse più importanti di questa esperienza” ha continuato Pisapia. “In Parlamento e nel Paese -ha concluso- continuerà il nostro impegno per l’approvazione di norme di civiltà per il nostro Paese”.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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