Approfondimenti

4,4 miliardi per ricostruire il Nepal

A quasi otto mesi dal primo devastante terremoto del 25 aprile, seguito il 12 maggio da uno di poco inferiore, con un bilancio di 9 mila morti, il parlamento nepalese ha approvato la legge per la ricostruzione.

Un’iniziativa necessaria per avviare le iniziative che consentano un ripristino della normalità nelle aree più colpite e ipotizzare un futuro diverso, di sviluppo auspicato, per il paese piegato da anni di incertezza politica dopo la rivoluzione pacifica del 2006, la fine della monarchia l’anno successivo e l’avvio di un complesso iter per la nuova costituzione marcato dai contrasti politici e dai particolarismi etnici, approvata solo lo scorso agosto. Finora i 4,4 miliardi di dollari promessi dai paesi donatori con un forte supporto della Cina, non sono stati utilizzati e occorrerà verificare nuovamente la disponibilità, dopo che molti hanno mostrato frustrazione per i ritardi e scetticismo verso i reali interessi delle autorità.

Il cammino della Legge per l’autorità della ricostruzione, approvata insieme a un emendamento costituzionale che ne ha ulteriormente allontanato i tempi e acceso ulteriori tensioni nell’assemblea, ha pure risentito, come peraltro la vita del paese negli ultimi due mesi, della protesta dei Madeshi, popolazione maggioritaria nelle are confinarie con l’India. Fallita la richiesta di vedere riconosciuto nel nuovo statuto federale disegnato dalla nuova costituzione un’autonomia sostanziale, hanno bloccato l’essenziale traffico di merci dall’India, boicottando anche i lavori parlamentari attraverso la loro consistente rappresentanza politica.

Pesanti i danni economici e ampi i disagi per la popolazione per il blocco sostanziale dei commerci frontalieri. Al punto da spingere il primo ministro K. P. Sharma Oli ha segnalare come la situazione allontani “il grande sogno” di fornire al Nepal un futuro di sviluppo. “Il grande terremoto e il blocco del confine indo-nepalese contrastano il mio grande sogno di sviluppare la nazione”, ha detto il premier la scorsa settimana, durante la cerimonia alla Nepal Academy per la presentazione del rapporto annuale sul progresso nazionale.

Il paese, che non ha sbocco al mare, dipende sostanzialmente dal grande e sovente invadente vicino per molti generi essenziali, inclusi carburanti e buona parte dei medicinali. Il timore espresso da Oli – che il mese scorso aveva definito il blocco “più inumano di una guerra” – è che la situazione porterà a un allungamento dei tempi del recupero della normalità e di un ulteriore sviluppo del paese (28 milioni di abitanti su un territorio perlopiù impervio che è circa la metà di quello italiano), tra i più poveri e arretrati dell’Asia nonostante il credito accordato da istituzioni finanziarie internazionali e potenziali investitori.

Al centro anche di una forte emigrazione per lavoro, in particolare giovanile. Iniziative di sviluppo attendono però il ripristino e il miglioramento delle infrastrutture il cui collasso non dipende solo dalle scosse telluriche, ma soprattutto – come è apparso chiaro finora – dalla volontà politica e dalla capacità di dialogo. Anche con il grande vicino indiano.L’inasprimento dei rapporti con New Delhi, che sul paese ha da un lato una tutela strategica in funzione di contrasto di simili mire cinesi e dall’altro impone scelte funzionali anche allo politica indiana è ora un ulteriore, inatteso ostacolo alla rinascita, ma aggrava anche la situazione attuale.

L’allarme è stato lanciato a inizio mese dall’Unicef (Fondo Onu per l’infanzia): oltre tre milioni di giovanissimi nel paese himalayano rischiano serie conseguenze o addirittura la morte nei mesi invernali per l’impossibilità di disporre di combustibile, cibo, medicinali e vaccini in quantità adeguata.Responsabile soprattutto il blocco parziale delle frontiere meridionali in cui un ruolo hanno le rivendicazioni dei Madeshi, ma anche le decisioni dell’India, favorevole alle istanze dei Madeshi in buona parte di origine indiana.

Tuttavia New Delhi nega di essere dietro allo stop ai commerci come Kathmandu accusa, ma di limitare i traffici transfrontalieri per ragioni di sicurezza. L’inverno è inoltrato nel paese himalayano, isolando con neve e ghiaccio ampie aree del paese. Ai disagi abituali del freddo e delle precipitazioni, si aggiungono ora anche quelli del dopo-terremoto con una ricostruzione lontana anche dall’essere avviata. Sono almeno 200.000 le famiglie terremotate che vivono in condizioni precarie a un’altitudine superiore ai 1500 metri dove le condizioni climatiche sono più difficili. Elementi che accrescono il rischio di patologie, soprattutto per i più piccoli, che il paese non è in grado oggi di affrontare. I depositi governativi hanno esaurito il vaccino contro la tubercolosi, mentre anche altri vaccini come pure gli antibiotici sono a livello critico. In questo contesto, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha lanciato nei giorni scorsi un appello ai governi di Kathmandu e di New Delhi affinché giungano senza esitazione a un accordo che per ragioni umanitarie ripristini il traffico frontaliero.

  • Autore articolo
    Stefano Vecchia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/04 17:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 26/04/2024 delle 7:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Playground di venerdì 26/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 26-04-2024

  • PlayStop

    Meraviglie di venerdì 26/04/2024

    Canzoni per le quali vale la pena stupirsi, tra passato, presente e prossimo futuro. Un compendio di canzoni per cui stupirsi ogni mese in compagnia di Tommaso Toma, pescando dal presente e dal passato tra nuove scoperte, ristampe di catalogo e composizioni che possono dare indizi sul prossimo futuro.

    Meraviglie - 26-04-2024

  • PlayStop

    Jack di venerdì 26/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 26-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 26/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi ha ospitato Massimo Vacchetta del @centro Recupero Ricci La Ninna di Novello per parlarci della situazione dei Ricci in questo periodo, ma anche di @Fiera dei Librai di Bergamo e @Bruno Bozzetto

    Considera l’armadillo - 26-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-04-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di mercoledì 26/04/2024

    Con Francesca Albanese, relatrice speciale Onu su territori occupati palestinesi, esaminiamo la crisi senza fine della comunità internazionale nel fermare la guerra e i massacri a Gaza. Albertina Soliani, vicepresidente Anpi e presidente Casa Cervi, analizza il significato di questo 25 aprile. Daniele Macheda segretario Usigrai ci presenta le ragioni dello sciopero dei giornalisti Rai proclamato per il 6 maggio: è a rischio la liberta d'informazione: Climatologie con Sara Milanese svela le bufale sulle case green. Danilo Lillia dell'Anpi di Dongo ci racconta la mobilitazione antifascista contro la parata nostalgica per i gerarchi fucilati il 28 aprile 1945. E la storica Iara Meloni ci presenta i "passi della libertà" che sempre domenica sulle colline piacentina vi accompagnerà in u trekking teatrale e resistente,

    Giorni Migliori – Intro - 26-04-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 26/04/2024

    Oggi a Cult: il regista iraniano Ashkan Khatibi sul suo "Le mie tre sorelle" al Teatro FRanco Parenti; il regista Daniele Luchetti sul film "Confidenza"; alla Casa della Memoria di Milano la mostra "Alfa Romeo. Fabbrica, lavoro, fascismo e Resistenza al Portello"; la rubrica di fumetti di Antonio Serra...

    Cult - 26-04-2024

  • PlayStop

    37 e 2 di venerdì 26 aprile

    Alcune importanti informazioni sullo stato del nostro Sevizio sanitario. Un’ascoltatrice racconta le difficoltà di accesso al suo Medico. Un'iniziativa rivolta a persone che hanno famigliari o persone vicine malate oncologiche. Una nuova puntata della nostra rubrica dedicata a salute e ambiente: oggi parleremo dell’ecocidio in corso a Gaza e delle sue conseguenze sulla salute delle persone.

    37 e 2 - 26-04-2024

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di venerdì 26/04/2024

    Il lavoro del portalettere non è uno di quelli che consideriamo più pericolosi, ma tra ritmi di consegne elevati, contratti a termine e mezzi per muoversi in strada non sempre adeguati i rischi sono spesso dietro l'angolo. Ne parliamo con Andrea Inglese, rsu di Slc Cgil in Poste Italiane, che ci spiega le profonde trasformazioni che sta subendo il suo mestiere.

    Uscita di Sicurezza - 26-04-2024

  • PlayStop

    VALENTINA CALDERONE - IL CARCERE E' UN MONDO DI CARTA

    VALENTINA CALDERONE - IL CARCERE E' UN MONDO DI CARTA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 26-04-2024

Adesso in diretta