
Stava girando nelle chat già da qualche giorno; una lettera aperta e diretta alla Biennale di Venezia esortando “ad essere più coraggiosi e chiari nella condanna del genocidio in corso a Gaza e della pulizia etnica in tutta la Palestina per mano del governo e dell’esercito Israeliano”. La lettera, firmata Venice4Palestine, raccoglie le firme del mondo del cinema italiano e internazionale. Tra questi: Marco Bellocchio, Valeria Golino, Mario Martone, Laura Morante, Jasmine Trinca, Alice e Alba Rohrwacher, Margarete Von Trotta, Abel Ferrara e molti, molti altri. La rete promotrice di artisti #nobavaglio chiede anche che vengano messi a disposizione spazi e occasioni per promuovere iniziative sulla Palestina “nel corso di tutto il festival per fare seguito alla mobilitazione del 30 agosto, affinché la mostra non sia una triste e vacua vetrina”. Immediata la risposta della Biennale, che promettendo l’attenzione dovuta, ricorda che “la Biennale e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sono sempre state nella loro storia luoghi di confronto aperti e sensibili a tutte le questioni più urgenti della società e del mondo.” In effetti, il programma dei film di Venezia 82 sembra andare in quella direzione anche con la presenza nel concorso ufficiale, in gara per il Leone d’Oro del film The voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, che ripercorre l’uccisione di Hind Rajab la bambina di sei anni che chiedeva soccorso durante una sparatoria a Gaza.