Iniziative

 

 

“Un altro me” in auditorium

La festa di Radio Popolare, che inizierà giovedì 8 giugno, sarà preceduta martedì 6, alle 21, dalla proiezione nell’auditorium Demetrio Stratos (via Ollearo 5), del film documentario «Un altro me» del regista Claudio Casazza.

Il lavoro è il frutto di dodici mesi di riprese all’interno del carcere di Bollate, che documentano il lavoro dell’equipe milanese formata da criminologi, psicologi e terapeuti con i detenuti che hanno commesso reati sessuali.

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La sinossi è la seguente: Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino, Carlo, Enrique sono alcuni condannati per reati sessuali, definiti «infami» nel gergo carcerario, che, una volta usciti dopo anni o mesi di isolamento in carcere, rischiano di commettere nuovamente lo stesso crimine. Un’equipe di psicologi, criminologi e terapeuti del Cipm (Centro Italiano per la Promozione della Mediazione), guidato dal criminologo Paolo Giulini, sta portando avanti anche con loro il primo esperimento in Italia per evitare il rischio che le violenze siano compiute ancora. Il film racconta un anno trascorso accanto a loro per capire chi sono, cosa pensano e quali sono le dinamiche profonde di chi ha commesso un reato sessuale. E mostrare che un cambiamento è possibile (stando a una dichiarazione di Paolo Giulini su 248 casi seguiti soltanto in 7 si sarebbero nuovamente macchiati di un crimine simile).

Per la prima volta, gli spettatori potranno incontrare a distanza ravvicinata, seppur attraverso una precisa scelta stilistica (alternanza di fuoco e fuori fuoco), i detenuti accusati di violenze sessuali. Una full immersion in un mondo disturbato e disturbante, durata un anno per il regista, che consente al pubblico di rendersi testimone della presa di coscienza di questi uomini. Pronti, grazie all’impegno e alla costanza di studiosi e professionisti di diversi settori, a far emergere quell’altro me del titolo. Il documentario è un viaggio nella redenzione e rinascita di questi soggetti, dei quali non vedremo il volto, ma sentiremo la voce, le loro dichiarazioni e osserveremo, più che le loro azioni, il loro attuale modus pensandi.

Alla proiezione presenzieranno Claudio Casazza, regista di «Un altro me», e Paolo Giulini, Presidente del Cipm e coordinatore dell’Unità di Trattamento Intensificato per autori di reati sessuali del carcere di Bollate. Un ringraziamento a Lab 80 Film di Bergamo.

Ingresso libero senza prenotazione, fino a esaurimento posti.

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    Redazione
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    L’ONU lancia l’allarme per Gaza: “Servono più aiuti”. Ma il valico di Rafah resta chiuso

    A Gaza resta in vigore il fragile cessate il fuoco concordato a Sharm el Cheik, ma l’intesa tra Hamas e Israele è costantemente minacciata da accuse reciproche di violazione degli accordi. Al centro delle tensioni con il governo di Tel Aviv ci sono soprattutto i 19 corpi degli ostaggi non ancora restituiti dai miliziani, e il disarmo dell’organizzazione palestinese. Hamas da parte sua accusa Israele di violare la tregua e denuncia che sui corpi dei palestinesi morti in carcere e riconsegnati da Tel Aviv ci sono evidenti segni di tortura. Resta grave la situazione umanitaria: le agenzie Onu affermano che nella Striscia entra una quantità ancora troppo esigua di aiuti umanitari, mentre l’organizzazione mondiale della sanità parla di una diffusione incontrollata delle malattie infettive. Intanto il valico di Rafah resta chiuso. Giovanna Fotìa, dell’Ong WeWorld, è la responsabile dei progetti per la Palestina.

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