
Il golf, gli scozzesi lo giocano da secoli, complici i grandi spazi verdi del loro paese, la pioggia frequente che li mantiene tali e i molti campi da golf pubblici e gratuiti, dove chiunque può tenersi in forma. Le macchinette elettriche sono roba da americani, in Scozia fra una buca e l’altra si cammina. Ecco, appunto. Donald Trump, afflosciato sulla minicar con cui scorrazza nel campo da golf del suo megaresort a Turnberry, sulla costa ovest della Scozia, costruito inglobando una spiaggia e l’annesso habitat naturalistico, sono una perfetta metafora del suo stile politico. Incurante delle proteste dei comitati locali, che hanno cercato di fermarlo, il tycoon ha realizzato il suo capriccio, proprio come voleva fare Burt Lancaster, il nevrotico magnate Felix Happer, nel profetico film del 1983 di Bill Forsyth “Local Hero”. Solo che nel film vincono i buoni. A Turnberry, invece, resiste solo Michael Forbes, un pescatore che ha rifiutato di vendere a Trump la sua casa e ne ha bloccato la cessione per 125 anni. Ma Trump, inarrestabile, inaugurerà un secondo campo da golf ad Aberdeen, intitolato alla madre Mary Ann MacLeod, povera ragazza dell’isola di Lewis, nelle Ebridi, emigrata a Long Island, dove ha svoltato sposando il padre di Donald, immobiliarista d’assalto. Trump della Scozia sa poco o nulla, ci va di rado, ma abbastanza per prendersela con le pale eoliche, la sua nuova mania. E nemmeno sembra sapere molto di golf, ma tant’è: oggi al presidente degli Stati Uniti non occorre sapere le cose, gli basta comprarsele. Con buona pace del 70% degli scozzesi, che Trump non lo amano affatto e da giorni stanno manifestando contro la sua politica.