Approfondimenti

Trump e Putin pronti a parlare. Domani la telefonata che potrebbe cambiare le sorti dell’Ucraina

Putin e Trump

La telefonata di domani tra Trump e Putin, confermata ormai da entrambe le parti, sarà sicuramente un passaggio significativo della dinamica diplomatica intorno alla guerra in Ucraina. Passaggio significativo a prescindere dal risultato. Perché se non ci dovessero essere passi in avanti importanti verso un possibile cessate il fuoco, sarebbero almeno chiare le reali intenzioni Mosca.
Trump rimane imprevedibile, ed è vero che spesso brucia le tappe e si allontana dai protocolli, ma il fatto che abbia voluto parlare direttamente con Putin significa ci siano delle cose importanti da decidere al massimo livello.
Quello che gli americani hanno fatto capire in questi giorni è che è arrivato il momento di fare chiarezza e di scoprire le carte.

L’incontro arriva dopo la visita a Mosca dell’inviato della Casa Bianca, Witkoff, che la settimana scorsa ha parlato con Putin al Cremlino per quasi quattro ore.
Il presidente russo gli avrebbe consegnato una serie di domande, o meglio di richieste, da portare a Washington.
Non ci sono mai stati resoconti ufficiali, ma sembra ormai chiaro come le condizioni di Putin per fermare la guerra, anche solo per 30 giorni, siano sempre le stesse. Non a caso il presidente russo ha ripetuto più volte come il suo obiettivo sia mettere mano alle cause principali del conflitto, che dal suo punto di vista vuol dire rimuovere le minacce alla sicurezza nazionale russa: niente Ucraina nella NATO, un esercito ucraino ridimensionato, elezioni a Kyiv in modo che non ci sia un governo ostile al Cremlino, un passo indietro della NATO in Europa. In sostanza la capitolazione degli ucraini.
Finora la chiave russa per mantenere la sicurezza nazionale è l’occupazione di una parte del territorio ucraino e la guerra in corso da oltre tre anni.

Annunciando la telefonata di domani Trump ha precisato, senza specificare, che verranno discusse questioni legate al territorio ucraino, alle sue centrali, alla divisione di una serie di asset, quindi genericamente risorse. Confermando il colloquio il Cremlino è stato ancora più stringato.
Ma dalle seconde file, da una parte e dall’altra, sono emerse posizioni piuttosto definite. I russi non sembrano disposti a fare passi indietro, quindi per esempio non sembrano disposti ad accettare, nemmeno in un secondo momento, il ritiro dai territori occupati. Mentre gli Stati Uniti sembrano convinti del fatto che senza concessioni, anche concessioni territoriali da parte di Kyiv, non si vada da nessuna parte. Il rischio di un accordo a vantaggio di Mosca esiste.
Gli Europei – lo ha fatto l’Unione Europea ma anche il Regno Unito – hanno messo le mani avanti e hanno ribadito che loro non si fidano di Putin e che proprio per questo sia obbligatorio essere pronti con una serie di garanzie certe per la sicurezza ucraini in caso di cessate il fuoco.
Peccato che i russi continuino a dire che non vogliono truppe europee in Ucraina.

I punti interrogativi sono quindi molti. Anche quello che riguarda le possibili mosse di Trump se si dovesse accorgere che Putin non vuole in alcun modo fermare la guerra. Cosa più che plausibile. Trump è un affarista abituato a negoziare. Putin ha una lunga esperienza nel resistere alle pressioni occidentali, a maggior ragione in un territori che considera il suo cortile di casa.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 12/11 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 12-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 12/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 12-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 12/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 12/11/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 12-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 12/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 12-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 12/11/2025

    Pubblica ha ospitato Nino Di Matteo, sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia. La giustizia che verrà: veloce contro gli ultimi e con le armi spuntate verso la criminalità dei colletti bianchi. «La separazione delle carriere dei magistrati - sostiene il giudice Di Matteo - è un pericolo per i cittadini». La legge costituzionale Meloni-Nordio, ci ha raccontato Di Matteo, vuole colpire l’indipendenza e l’autonomia della magistratura. Non solo. La “riforma” Meloni-Nordio è inserita in un contesto di nuove norme (dall’abrogazione dell’abuso d’ufficio alla limitazione delle intercettazioni, alla sterilizzazione del traffico di influenze) che rappresentano una sorta di scudo di protezione dei potenti. Quindi, con la perdita di autonomia e indipendenza della magistratura (soprattutto nei riguardi del pubblico ministero); con una legislazione ordinaria orientata alle esigenze di polizia, l’eventuale vittoria dei SI alle nuove norme sposterebbe l’equilibrio dei poteri verso l’esecutivo. L’eventuale varo del premierato finirebbe per sanzionare una vera e propria concentrazione di potere in capo al governo.

    Pubblica - 12-11-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 12/11/2025

    A cura di Chawki Senouci con Gabriele Battaglia

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 12-11-2025

  • PlayStop

    COLLETTIVO GESSI WHITE - CITTA' IN AFFITTO

    COLLETTIVO GESSI WHITE - CITTA' IN AFFITTO - presentato da F. Fulghesu

    Note dell’autore - 12-11-2025

  • PlayStop

    Morti in bici, ecco le mappe per ridurli

    L’Atlante italiano dei morti (e dei feriti gravi) in bicicletta, la più completa mappatura dell’incidentalità ciclistica in Italia finora mai realizzata (gratis e consultabile a questo link: https://craft.dastu.polimi.it/it/articles/15) è il risultato di uno studio del Competence Centre on Anti-Fragile Territories (CRAFT) del Politecnico di Milano. Quattro Dashboard offrono un’analisi degli incidenti ciclistici su base ISTAT 2014-2023 in ogni singolo comune italiano e i dati possono essere consultati per province, regioni e aggregazioni spaziali libere. La quinta Dashboard consente di visualizzare la localizzazione degli incidenti con le coordinate utili alla geolocalizzazione degli incidenti. Paolo Bozzuto, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano - DAStU, coordinatore del progetto: “Geolocalizzare e mappare tutti gli incidenti ciclistici è un cambio di paradigma per l’analisi dell’incidentalità ciclistica in Italia è diventa uno strumento di conoscenza e pianificazione per contribuire a ridurre gli incidenti”.

    Clip - 12-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 12/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 12-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 12/11/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 12-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 12/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 12-11-2025

  • PlayStop

    Plastica, annunciato il blocco degli impianti di riciclo: “Il Governo salvi il settore”

    L’associazione Assorimap, che riunisce gran parte degli impianti italiani di riciclo della plastica, ha annunciato il loro blocco immediato denunciando “mancate misure urgenti per salvare il comparto”. A ottobre l’organizzazione aveva avuto due incontri con il Governo. Da mesi Assorimap parla di un crollo del fatturato e degli utili del settore, dando la colpa a questioni come i costi dell’energia e la concorrenza della plastica importata da paesi esterni all’Unione europea, che sarebbe venduta a prezzi insostenibili per gli impianti italiani. Mattia Guastafierro ne ha parlato con Stefano Ciafani, presidente di Legambiente.

    Clip - 12-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 12/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 12-11-2025

Adesso in diretta