
Make America Affordable Again. Rendi l’America di nuovo conveniente, accessibile. È una delle tante variazioni del Make America Great Again con cui Donald Trump ha combattuto e vinto la campagna presidenziale 2024. Tra tutti i Make America – Make America safe again, Make America Healthy Again, eccetera – questo è stato lo slogan di forse maggiore successo. Agli americani preoccupati per l’aumento dei prezzi di abitazioni e generi di prima necessità, Trump fece una promessa piuttosto circostanziata. E cioè, che i prezzi sarebbero scesi dal primo giorno della sua presidenza. Trump, che, come si sa, è piuttosto refrattario ad ammettere di essersi sbagliato, è tornato sull’argomento a fine agosto, sostenendo che non c’è virtualmente inflazione in America, e che i prezzi sono scesi di molto da quando lui, il 25 gennaio, è entrato alla Casa Bianca. Non sembrano pensarla così gli americani. Un sondaggio del Guardian e di Harris Poll mostra che il 74 per cento degli americani ritiene che i prezzi sono saliti da quando, nove mesi fa, Trump è diventato presidente. A ritenere di pagare di più non sono solo democratici, o indipendenti, ma anche gli stessi repubblicani. Il sondaggio prende in esame cose diverse: il grado di ottimismo, o pessimismo, degli americani nei confronti del futuro. Oppure l’incidenza che i dazi di Trump avranno sul costo della vita. Il sondaggio del Guardian comunque conferma quanto emerge dall’analisi dello Yale Budget Lab, secondo cui le tariffe di Trump costeranno circa 2300 dollari di media in più all’anno alle famiglie americane – 191 dollari in più al mese. Sono numeri che, appunto, fomentano un senso di pessimismo sulle sorti del Paese, almeno nel breve periodo. Sempre secondo il sondaggio Guardian Harris, il 54 per cento degli americani pensa che il Paese sia in recessione. Si sbaglierebbe, comunque, a pensare che queste cifre si traducano immediatamente in un impulso per i democratici. Cresce, infatti, secondo il sondaggio del quotidiano inglese, la percentuale di coloro che sono pessimisti circa le sorti del partito democratico. Sono oggi, il 29 per cento degli americani intervistati. Il dato politico primario di questo sondaggio è, però, soprattutto uno. L’amministrazione Trump non sta rispettando le promesse fatte in campagna elettorale. In America comincia a diffondersi un senso di generale insoddisfazione per l’aumento dei prezzi, e di timore per quello che succederà se le guerre commerciali innescate da Trump vanno avanti. Il presidente ha nei giorni scorsi intrapreso un trionfale viaggio all’estero, intitolandosi la pace a Gaza. E, all’interno, l’amministrazione sta attuando politiche dure, restrittive dei diritti, proclamando di voler tutelare la sicurezza degli americani. Niente di tutto questo è però destinato ad assicurare una navigazione tranquilla per Trump. La questione prezzi, se non affrontata, rischia di trasformarsi in un handicap serio per l’amministrazione.