Approfondimenti

“Troppi incoscienti sul Monte Bianco”

Tre vittime in meno di dieci giorni. L’ultima, giovedì mattina sul versante francese del Monte Bianco, sull’Aiguille du Gouter. Un ventottenne che indossava una tenuta da trailer, inadatta ad affrontare le vette della montagna più alta d’Europa.

Succede sempre più spesso, e sempre più spesso i vigili del fuoco locali si ritrovano a soccorrere chi affronta la montagna con troppa leggerezza, inesperienza e attrezzature insufficienti.

Il sindaco di Saint-Gervais-les-Bains, Jean-Marc Peillex, lo scorso 17 agosto, aveva firmato un’ordinanza che imponeva uno specifico equipaggiamento di base a chi volesse scalare le cime nel suo territorio. Ma da allora altre due persone sono morte.

Il sindaco continua a denunciare “questa follia che provoca tragedie che si possono e devono evitare”. Silvia Giacomini lo ha intervistato.

“Il problema – si sfoga Peillex – è che oggi la gente confonde la salita al Monte Bianco, con una passeggiata, un parco giochi, o un circuito di corsa a piedi. Il Monte Bianco invece è una montagna magnifica ma che è per gli alpinisti, non per i passeggiatori. Sfortunatamente l’immagine che alcuni ne danno fa sì che molti usino il Monte Bianco per fare delle fesserie”.

E lei dice anche “sono solo, le istituzioni non fanno nulla e mi hanno lasciato solo”…

“Eh sì, lo dico perché effettivamente sono solo. Appena si dice qualche cosa che rompe gli equilibri e le abitudini sul Monte Bianco, che smonta un po’ questa immagine idilliaca di montagna magnifica dove non ci sono che exploit e cose belle, beh la gente ha paura e io sono veramente sorpreso del poco coraggio dei nostri responsabili politici. Io ho un’altra idea del valore della vita. E quando, ancora, un ragazzo di 28 anni rimane ucciso… io mi dico che forse io sono dalla parte della verità e loro dalla parte dei complici”.

Cosa bisognerebbe fare secondo lei?

“Bisogna avere il coraggio di dire che in alcuni posti si fanno delle cose e che in altri quelle stesse cose non si possono fare. Non si va in mezzo al mare con un canotto di gomma. Non ci si ferma con la macchina in mezzo alla strada. Questione di buonsenso. Basterebbe applicare le regole di questo buonsenso. Non per forza per vietare, ma per impedire che ci siano troppi pazzi che fanno cose sconsiderate. La maggior parte degli alpinisti fanno tutto come devono: per loro non servono regole, non si fanno regole per le persone rispettose, ma per chi non ha rispetto. E oggi quando ci sono due camminatori che muoiono a una settimana di distanza nello stesso posto, con lo stesso equipaggiamento inadatto, no! non si può lasciare la gente morire”.

E lei ha qualche strumento o no?

“No, non ho molti mezzi perché sono sindaco di un piccolo comune, ho pochissime forze di polizia, ho due agenti e un aiutante che non sono abituati ad andare in montagna, non è quello il loro mestiere. Dunque non c’è che lo Stato, il presidente della Repubblica, il ministro dell’Interno che possano prendere delle decisioni e di fare in modo che questo circo assurdo si fermi”.

Qualche giorno fa una donna è stata multata perché è arrivata a un rifugio del Monte Bianco con due bambine piccole e senza alcun equipaggiamento…

“No, quella donna, per quel che ne so io, non è stata multata. Sa qual è stata la multa? Il diritto di ridiscendere gratis in elicottero con le sue bambine! Ecco la multa! Il diritto di vedersi pagare dal contribuente del dipartimento dell’Alta Savoia un giro gratuito in elicottero per vedere la bella catena del Monte Bianco”.

E questo a voi come Comune costa?

“Certo che ci costa dei soldi, perché il soccorso in Francia è gratuito per chi lo utilizza. Ma è il dipartimento, attraverso i pompieri, che paga i soccorsi. E i pompieri sono finanziati con i fondi dipartimentali e con quelli dei comuni dell’Alta Savoia. Quindi sono i nostri contribuenti che pagano tutti questi eccessi e queste follie di gente irragionevole che mette in pericolo la propria vita e quella dei soccorritori”.

In Italia nelle scorse estati c’è stato un dibattito su chi debba pagare i soccorsi, quando l’incidente avviene per comportamenti sconsiderati…. e ora il soccorso si paga.

“Io tento da un sacco di tempo di far sì che la Francia usi il modello italiano. Avevo lanciato la stessa idea nello stesso momento. Sfortunatamente in Francia ci si nasconde dietro questa idea ipocrita della libertà della montagna e della gratuità del soccorso. Siamo all’epoca dei cavalieri, siamo al Medioevo in Francia perché si ricompensa allo stesso modo chi fa bene le cose e chi le fa male. E’ chiaro che il soccorso deve essere gratuito per chi ne ha bisogno. Ma chi abusa deve pagare e deve pagare caro perché solo così la gente capisce la lezione”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 23/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 23/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di martedì 23/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-12-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 23/12/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 20:32

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 23/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 23-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 23/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 15:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Manovre pericolose

    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede purtroppo in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

    A qualcuno piace verde - 23-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 23/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 23-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/12/2025

    Considera l'armadillo di martedì 23 dicembre 2025 ospite Alessandra Abidin che ci ha parlato dei 10 anni di @Ernesto's Sanctuary for Cats in Syria, @houseofcatsernestos il santuario nato per ricordare il gatto di Alessandra e che ora ospita 2380 gatti e altre centinaia di altri animali dando lavoro a 18 persone in Siria. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 23-12-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 23/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il direttore d'orchestra Luigi Cinque e la violoncellista Giovanna Famulari sul concerto di S. Stefano alla basilica di Santa Maria in Ara Coeli a Roma; Franco Citterio su "La bella addormentata" al Piccolo Teatro Grassi e sulla stagione 2026 della Compagnia Marionettistica Colla; al Teatro Carcano lo spettacolo delle feste è "Hair" in versione italiana, con la regia di Simone Nardini; la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 23-12-2025

Adesso in diretta