Approfondimenti

The English, la nuova miniserie western su Paramount+

The English, la nuova miniserie western diretta da Hugo Blick

Il western è un genere che, da oltre mezzo secolo, viene periodicamente dato per morto. Eppure, proprio come molti dei suoi protagonisti, sembra fatto per sopravvivere anche nei territori più improbabili e nelle condizioni più ostili. Il più specificamente americano dei generi (insieme al musical), ha attraversato notevoli e continue mutazioni, dalla potenza epico-mitica delle origini alla stilizzazione degli anni 60 e 70, dalla propaganda a stelle e strisce alle istanze controculturali ed ecologiste, esondando pure dai confini statunitensi (e noi italiani, con i nostri spaghetti western, lo sappiamo bene).

Negli ultimi anni, visto che il cinema ad alto budget si rivolge quasi solo ai blockbuster supereroici (eppure anche su grande schermo abbiamo splendidi esempi recenti, dal cinema di Chloe Zhao a Il potere del cane di Jane Campion), il western ha trovato una sua casa in televisione. Soprattutto con un franchise che, negli Stati Uniti, è uno dei maggiori successi del piccolo schermo, costantemente in crescita, e cioè Yellowstone, di cui è da poco iniziata la quinta stagione su Sky, mentre su Paramount+ sono approdate due serie spinoff, intitolate 1883 e 1923. Yellowstone e le serie a lei collegate sono create da Taylor Sheridan, ex attore (per esempio in Sons of Anarchy) diventato uno degli sceneggiatori più richiesti a Hollywood: sono suoi gli script dei film Hell or High Water e Sicario, mentre ha anche diretto I segreti di Wind River, tutti titoli che in qualche modo si riallacciano al filone del western contemporaneo. In Yellowstone il protagonista è interpretato da Kevin Costner (anche se molte voci dicono che stia per abbandonare), uno dei pochi divi d’oggi a identificarsi pienamente con il genere da sempre: lo show racconta della famiglia Dutton, che possiede da generazioni il più grande appezzamento di terra contigua degli Usa, nel Montana, al confine con l’omonimo celebre parco naturale, e che, proprio come nel vecchio West, si sente costantemente assediata, minacciata su più fronti, dai nativi della vicina riserva agli speculatori immobiliari che vengono da Los Angeles o New York (per questo la serie piace molto agli statunitensi più conservatori). 1883 e 1923 sono ambientati negli anni dei rispettivi titoli, ritrovano gli antenati dei Dutton e mostrano come abbiano edificato la propria fortuna: 1883 ha come protagonista Sam Elliott, 1923 addirittura Harrison Ford e Helen Mirren. Entrambe queste serie si trovano su Paramount+, dove Sheridan è ormai l’autore più richiesto e impegnato (sono suoi anche i crime drama Tulsa King, con Sylvester Stallone, e Mayor of Kingstown, e altre serie sono in lavorazione). Ma su Paramount+ è da poco approdata un’altra bellissima miniserie western, che non appartiene all’universo di Taylor Sheridan, anche perché è una co-produzione britannica ideata e coordinata da Hugo Blick, uno sceneggiatore e regista inglese. E che in nessun modo rischia di esser tacciata di conservatorismo. Si intitola, appunto, The English, è ambientata sul finire dell’Ottocento e ha come protagonisti una donna inglese e un uomo pawnee: lei è sbarcata dalla Gran Bretagna nel Nuovo mondo, sola e con una valigia piena di soldi, decisa a vendicare il figlio ucciso; lui ha servito nell’esercito come scout e ora intende reclamare un pezzo di terreno nel Nebraska, insieme ai tanti che partecipano alla corsa alla terra inseguendo il Sogno americano. Le loro strade s’incrociano: lei convince lui, nonostante le molte reticenze, ad accompagnarla fino in Wyoming dove vive l’assassino del figlio. Tra i due, la donna e il nativo, sembra crearsi immediato un riconoscimento reciproco, quello di due persone che nello spazio ostile alla sopravvivenza della Frontiera sono ancora più in pericolo, a causa del proprio genere o della propria etnia. Interpretati dalla straordinaria attrice inglese Emily Blunt (colei che è stata in grado, qualche anno fa, di raccogliere addirittura l’ingombrante eredità di Mary Poppins) e da Chaske Spencer, bravissimo attore lakota sioux finora relegato come da triste tradizione hollywoodiana a ruoli secondari, nei sei episodi di cui si compone la miniserie attraversano i luoghi geografici e narrativi del western, mentre Hugo Blick scrive e dirige tutte le puntate, con un occhio e un ritmo che guardano indubitabilmente a Leone e alle iterazioni più pop del genere, ma anche ad autori classici come Anthony Mann e John Sturges, con un grandissimo senso del paesaggio, della natura e dei cieli sconfinati che, da sempre, compongono il codice genetico di queste storie, risvegliando la sete d’avventura in ogni spettatore.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 04/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 04/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 04/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 04/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 04/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 04-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 04/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 04-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 04/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 04-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 04/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 04-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 04/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 04-11-2025

  • PlayStop

    Salute mentale, dopo l’accoltellamento di Milano il Viminale evoca la riapertura dei manicomi

    Una terza via sui manicomi, dopo la loro chiusura stabilita dalla legge Basaglia. È quella che ha invocato il ministro dell’Interno Piantedosi, commentando l’accoltellamento della donna a Milano per mano di un uomo con problemi psichiatrici. Il capo del Viminale ha detto che il caso richiama l’attenzione sul tema, evocando di fatto la riapertura di strutture simili ai manicomi. “Credo vada riconsiderata una terza via con trattamenti delle persone che garantiscano la sicurezza dei cittadini”, ha spiegato Piantedosi in tv. La maggioranza nei mesi scorsi aveva già provato a mettere mano con una riforma alla legge Basaglia. Ma non è la legge 180 ad aver creato insicurezza e abbandono, bensì il definanziamento della sanità pubblica. Come spiega Massimo Cirri, psicologo e conduttore radiofonico.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    È morto Forattini, matita scorretta e a tratti feroce su vizi e debolezze della prima Repubblica

    È morto Giorgio Forattini. Il vignettista aveva 94 anni. Fondatore della rivista satirica Il male, nella sua lunga carriera ha lavorato per molti tra i maggiori quotidiani nazionali, da Repubblica, alla Stampa, a Paese Sera al Giornale. Per decenni ha commentato le vicende politiche italiane, con un bianco e nero inconfondibile e una scorrettezza esibita e divertita, la sua vera cifra stilistica. Il ricordo del disegnatore e fumettista Stefano Disegni.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    Un lombardo su dieci è straniero. Lavora, paga le tasse ma non riesce a emergere socialmente

    Sono più di un abitante su dieci della Lombardia, lavorano, pagano le tasse, hanno figli che vanno a scuola ma restano ai piani bassi dell’ascensore sociale. È il ritratto degli stranieri nella nostra regione, fotografato dal dossier immigrazione che è stato presentato oggi. Rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,3%, la meta preferita Milano e il suo hinterland. Del milione e 200mila stranieri, poco meno di un milione ha il permesso di soggiorno, circa la metà di lungo periodo. “Questo nonostante le difficoltà nell’ottenerlo”, dice Maurizio Bove, presidente di Anolf Lombardia, una delle realtà che ha elaborato il rapporto, che chiede una netta revisione delle norme per la regolarizzazione dei migranti.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 04/11/2025

    1) Israele, la diffusione del video delle torture nel carcere di Sde Teiman non è il problema. Gli abusi e l’impunità lo sono. (Daniel Solomon - physicians for human rights) 2) New York al voto. Trump minaccia gli elettori che devono scegliere il prossimo sindaco della città, in un’elezione che potrebbe rimodellare il partito democratico. (Roberto Festa) 3) E’ morto Dick Cheney. Il potente vice presidente americano artefice della guerra al terrore che plasmò gli stati uniti contemporanei. (Martino Mazzonis) 4) Francia, la battaglia contro il fast fashion è persa prima ancora di iniziare. A Parigi apre il primo negozio fisico di Shein, il colosso cinese noto per il pesante impatto ambientale e le vergognose condizioni dei lavoratori. (Francesco Girgini) 5) Spagna, la riconciliazione con il Messico passa dall’arte e dalla cultura. Madrid non ha ancora chiesto scusa per il periodo coloniale ma con una mostra e l’assegnazione del premio Cervantes prova a ricucire lo strappo. (Giulio Maria Piantedosi) 6) Belem 2025, ultima chiamata. Diario dalla Cop30: la flotilla dei popoli indigeni partita dal messico in viaggio verso il Brasile. (Alice Franchi) 7) Rubrica Sportiva. Il ritiro di Bopanna, il grande veterano del tennis mondiale. (Luca Parena)

    Esteri - 04-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 04/11 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 04-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 04/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 04-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 04/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 04-11-2025

  • PlayStop

    I Marlene Kuntz riportano "Il Vile" in concerto, 30 anni dopo: l'intervista

    Abbiamo invitato Cristiano Godano e Riccardo Tesio, ospiti ai microfoni di Radio Popolare e di Volume, a salire su un'ideale macchina del tempo, per tornare insieme a noi a 30 anni fa: quando stava per uscire il loro secondo album "Il Vile". A marzo 2026 riporteranno in tour questo disco, così come era successo per il loro esordio "Catartica": oggi ci raccontano com'erano i Marlene Kuntz tra 1995 e 1996, mentre scrivevano e registravano uno dei dischi più importanti della loro carriera, ma anche della storia del rock italiano. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

    Clip - 04-11-2025

Adesso in diretta