Approfondimenti

Svizzera, la denuncia dell’ex procuratore

Paolo Bernasconi è un celebre avvocato svizzero. Ha diretto la procura di Lugano dal 1971 al 1986. Ha insegnato e insegna in importanti università europee ed è stato consulente presso il Comitato delle Nazioni Unite per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (1991, 1992), poi del Consiglio d’Europa negli anni Ottanta e Novanta.

Nei giorni scorsi ha visitato il confine di Chiasso, dove da settimane si ammassano i rifugiati in attesa di entrare in Svizzera. “Anche i ladri si trattano meglio di così”, scrive Bernasconi in una lettera aperta ai Consiglieri Federali svizzeri Simonetta Sommaruga e Ueli Maurer, che pubblichiamo qui sotto.

Anche le foto di questo articolo sono state scattate da Paolo Bernasconi.

Egregia Signora Consigliera Federale Sommaruga

Egregio Signor consigliere Federale Maurer

I nostri funzionari doganali svizzeri di Chiasso lavorano in modo accurato. E si dimostrano anche pazienti con i rifugiati che hanno attraversato il Mediterraneo sui gommoni. Ho potuto constatarlo di persona. Dipende piuttosto dai loro superiori se qualcosa non funziona a dovere.

Chi ha introdotto il perverso gioco d’azzardo a Chiasso, per cui un bambino di undici anni il cui fratello vive in Svizzera, viene respinto per tre volte a Chiasso per poi essere accolto al suo quarto tentativo? O nel quale di due fratelli che chiedono asilo contemporaneamente, solo uno è accolto? Come può succedere che di due coniugi è accolta solo la moglie e il marito è respinto?

E perché le autorità doganali di Chiasso hanno predisposto mediante contratto, una piccola flotta di pullmini per portar via i richiedenti asilo, fra cui ci sono minorenni non accompagnati e donne incinte, dopo averli ascoltati per appena due minuti? Quale autorità svizzera ha approvato la prassi per cui la prima selezione debba esser fatta da alcuni funzionari doganali stressati? Perché in Ticino i richiedenti asilo sono sottoposti alle verifiche dei funzionari doganali e non a quelle dei funzionari dell’ufficio delle migrazioni? Quale funzionario superiore ha predisposto che a Chiasso decisioni di questo genere siano prese al di fuori dalle garanzie procedurali legali, che siano comunicate verbalmente e messe in atto immediatamente?

Anche i ladri si trattano meglio di così.

La roulette doganale svizzera. Si valuta se un giovane richiedente d’asilo sia minorenne o meno in base ai suoi baffi. Eh sì, non si capisce nemmeno se i rifugiati salvati dai gommoni intendono richiedere asilo. Dove sono rimaste le organizzazioni sovvenzionate dallo stato con i loro mediatori culturali formati appositamente?

Da alcune settimane i rifugiati si dirigono verso Chiasso. Si presentano con una richiesta di asilo e con le fotocopie dei loro documenti di identità. Stando alle autorità doganali si tratta però soltanto di un indizio della volontà di richiedere protezione in Svizzera come rifugiato. A Chiasso a queste persone provate e ridotte in povertà non si concede nemmeno una minima parte di quelle garanzie procedurali che si assicurano ad ogni persona accusata di furto.

Il Ticino è un paese dove una prostituta africana ha più opportunità legali di ottenere un permesso di soggiorno e di lavoro che non una madre siriana. Forse alle oneste e fiere rifugiate di sesso femminile dovremmo consigliare di presentare una richiesta di lavoro in qualità di prostitute in Svizzera? Non c’è nemmeno una hotline per informare i circa cinquecento rifugiati del Mediterraneo accampati da settimane a Como, sulle loro reali possibilità di esser accolti in Svizzera o di poter proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Non ci sono fogli informativi in lingua inglese o nella loro madrelingua. Proprio per questo motivo i rifugiati tentano più volte di entrare in Svizzera. Perché in alcuni casi la roulette doganale svizzera si rivela vincente.

La polizia italiana fa il lavoro sporco.

Poi sabato scorso abbiamo avuto il «Caos alla stazione di Como», come hanno affermato i funzionari doganali. Sono stato testimone a Como e a Chiasso (ogni cittadino svizzero farebbe bene a recarsi a Como per accertarsi personalmente sullo stato della tradizione umanitaria della Svizzera quale paese di asilo). Quattro, e ripeto quattro, non quaranta, poliziotti italiani in assetto da sommossa, sono bastati per convincere una ventina di rifugiati dall’aspetto spettrale, che per loro era vietato salire sul treno per Chiasso – nonostante il fatto che avessero un biglietto valido, avuto in dono dai volontari presenti.

E non c’era traccia di caos, non c’erano casinisti, termine usato dai media ticinesi poche ore più tardi per definire i rifugiati. C’è una domanda di fondo: quale autorità svizzera ha inventato la strategia per cui l’intervento della polizia italiana abbia ad ostacolare e ad impedire la presentazione delle domande di asilo al confine? Bella soluzione: nessun filo spinato ungherese, nessun muro austriaco. Il lavoro sporco affidato alla polizia italiana. Da chi e come sarà deciso se questa elegante strategia è conciliabile con gli accordi ONU per i rifugiati, con la protezione dell’infanzia e con il ricongiungimento delle famiglie? Da un’autorità di vigilanza svizzera? O bisognerà invitare l’Alto Commissariato ONU per i rifugiati affinché si faccia un’idea direttamente sul luogo?

Paolo Bernasconi

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 18/07 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 18/07 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 18/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 18/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 18/07/2025

    Un viaggio musicale tra la prima metà degli anni 90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 18-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 18/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 18-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 18/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 18-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 18/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 18-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 18/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 18-07-2025

  • PlayStop

    Bolsonaro deve mettere il braccialetto elettronico. Trump minaccia il Brasile “fermate il processo”

    La Corte Suprema Brasiliana ha imposto all'ex presidente Jair Bolsonaro una serie di misure cautelari, tra cui l’obbligo di portare un braccialetto elettronico e di non contattare diplomatici stranieri. La corte ha motivato la decisione con l’elevato rischio di fuga dell’ex presidente, sotto processo per un tentativo di colpo di stato nel 2022. Sulla vicenda pesano anche i rapporti di Bolsonaro e di suo figlio con Donald Trump, che dopo aver imposto al paese dazi al 50% pubblica una lettera per dire che il processo “deve interrompersi immediatamente”. L’intreccio tra politica, economia e relazioni internazionali rende particolarmente tesa l’atmosfera in Brasile.Ne abbiamo parlato con il nostro collaboratore Alfredo Somoza.

    Clip - 18-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di venerdì 18/07/2025

    quando vi chiediamo di smutandarvi metaforicamente svelando quali sono i vostri "guilty pleasure" e ne esce una colonna sonora a dir poco peculiare

    Poveri ma belli - 18-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di venerdì 18/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 18-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 18/07/2025

    Stagione XI - ep 10 - David Lynch

    A tempo di parola - 18-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 18/07/2025

    Stagione XI - ep 10 - David Lynch

    Rock is dead - 18-07-2025

  • PlayStop

    Epstein Files: spunta una lettera di Trump

    La notizia che pubblica il Wall Steet Journal è clamorosa. Il quotidiano finanziario di New York ha reso pubblica una lettera che Trump scrisse a Jeffrey Epstein, morto in carcere dove era rinchiuso con accuse di traffico sessuale tra minorenni, per il suo 50esimo compleanno in cui si faceva esplicita allusione all’intesa tra i due per via del rapporto con le ragazze di Epstein. La lettera è contenuta in un album con le lettere di altri amici di Epstein. Trump scrisse un immaginario dialogo tra i due in cui alludeva alle avventure sessuali come il piu forte legame della loro amicizia, corredato dalla foto di una ragazza nuda. Trump ha reagito alla solita maniera: è una fake news, ha detto, e ha annunciato una causa al giorrnale e all’editore Rupert Murdoch. Poi ha detto che il ministero della giustizia renderà noti i documenti su Epstein. In realtà il complotto degli Epstein Files fu alimentato proprio dagli ambienti della Alt Right statunitense che sostiene Trump. E lo stesso Trump ha accusato di nuovo i democratici. Mario Del Pero, professore alla univeristà Science Po.

    Clip - 18-07-2025

Adesso in diretta