Approfondimenti

“Sono la moglie, non la vedova di Montinaro”

“Non è stato facile in questi venticinque anni. Oggi i miei figli Gaetano e Giovanni sono grandi, lavorano, si sono costruiti un futuro… ma come dimenticare il periodo della scuola, le domande sul loro papà Antonio, la sua assenza, i silenzi e i pianti senza farmi vedere”.

Tina Montinaro è una donna forte, fiera di camminare a testa alta, e di aver affrontato e superato molte difficoltà e sofferenze.

Una delle prime scelte che fece fu quella di rimanere a Palermo dopo la strage di Capaci, il 23 maggio1992. In quel giorno di 25 anni fa suo marito Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, venne ucciso dalla mafia insieme al magistrato, a sua moglie Francesca Morvillo e agli altri due agenti della scorta, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

montinaro foto falcone e sua scorta nell'articolo

Tina Montinaro, perché decise di rimanere a Palermo, con i suoi due figli, dopo quella terribile strage mafiosa in cui suo marito perse la vita?

“Perché in questa città ho trovato vicinanza, calore, stima dei palermitani e poi volevo che quelli, i mafiosi, mi vedessero ogni giorno. Anche senza parlare, la mia presenza a Palermo la devono sentire. E poi semmai sono i mafiosi che se ne devono andare da questa bella città, sono loro che si devono vergognare”.

Lei mi ricordava che… “ io sono la moglie e non la vedova di Antonio Montinaro…”

“Sì, io sono la moglie di Antonio. La parola vedova non mi piace, sa di disperazione, distacco, morte. E tutto questo non mi piace. Io continuo a andare in giro per l’Italia a parlare di Antonio, di quello che ha fatto per la mia famiglia, della sua onestà e senso dello Stato. E ne parlo anche con i miei figli. Preferisco essere chiamata la moglie di Antonio Montinaro che porto sempre nel mio cuore. Sono fiera di mio marito”.

Mi diceva che continua a girare per l’Italia, andando nelle scuole, partecipando agli incontri per la legalità… perché?

“Perché la strage di Capaci appartiene a tutta l’Italia, la storia di Antonio non appartiene solo a me e ai miei figli. Tutti devono sapere di mio marito e dei due agenti della scorta,Vito e Rocco, e del loro rapporto con Falcone. Io racconto queste storie”.

Cosa ci dicono le storie di suo marito Antonio, di Vito Schifani e Rocco Dicillo?

“Erano dei giovani uomini che hanno scelto di provare a cambiare le cose. Credevano fortemente nella legalità, nel lavoro di Falcone, e per lui hanno dato la vita. Le loro storie devono essere conosciute. Io le racconto, ponendo delle riflessioni a chi mi ascolta. Io porto la memoria”.

Lei si rivolge in particolare ai giovani. Perché?

“Perché senza memoria non c’è futuro. Io spiego ai giovani, attraverso la storia di mio marito e di chi ha combattuto e combatte le mafie, che non bisogna accettare l’indifferenza, il silenzio, il voltarsi dall’altra parte. I mafiosi si nutrono proprio di questo. E allora penso che soprattutto i giovani devono essere preparati, vigili, attenti, prendendo in mano la bandiera della legalità, per evitare che si ripetano quei tempi bui di allora”.

Che rapporto c’era tra suo marito Antonio e Giovanni Falcone?

“Un bellissimo rapporto di stima e rispetto. Mio marito aveva formato la sua identità antimafia con Falcone. Antonio aveva un alto senso del dovere, dello Stato. Per lui la protezione di Falcone era una missione”.

Come ricorda suo marito?

“Antonio non voleva essere un eroe, ma era sì coraggioso e consapevole dei rischi. Scortava il giudice Falcone che stimava e per il quale era pronto – come le dicevo – a dare la propria vita. Mio marito era una persona buona e i suoi figli sono orgogliosi di lui e come carattere assomigliano al loro padre. Ed io di questo sono felice”.

Tina e Antonio Montinaro nel 1990
Tina e Antonio Montinaro nel 1990

Salutiamo Tina Montinaro, parlando della sua lettera d’amore e di speranza che, a 25 anni dalla strage di Capaci, ha voluto scrivere a suo marito Antonio. Le chiediamo il perché di questa scelta.

Lei risponde sorridendo e dice: “Mi piaceva l’idea di parlare con lui, con Antonio di questi 25 anni, dei nostri figli…di come sono andate le cose…”.

Questo il testo della lettera di Tina.

Caro Antonio, marito mio, questa è una lettera per te… Beh, vuoi sapere cosa è successo in questi ultimi venticinque anni? Non è proprio semplice da spiegare e sinceramente credo ci vorrebbero 100 lettere e 1000 pagine per poterlo raccontare, ma cercherò di darti un’idea. È cambiato tanto, non c’è dubbio; dopo quella tragica data, la coscienza dei palermitani sembra essersi risvegliata. Ci volevano le due stragi per portare migliaia di persone giù in strada? Non lo so, non riesco a capirlo, ma è un dato di fatto: da quelle date si è cominciata a sviluppare una genuina coscienza antimafia che però ahimè, ti devo confessare, credo che negli ultimi anni si sia persa.

I familiari delle vittime vanno nelle scuole, parlano a ragazzi che in quegli anni non erano ancora nati, ma ti sembra giusto che la difesa della memoria tocchi a tutti noi che già così crudelmente siamo stati colpiti? Certo, oggi raramente si sente di uccisioni o regolamenti di conti mafiosi, la strategia stragista è rientrata, ma non credo di poterti rassicurare sul fatto che tutto questo sia sinonimo di una vittoria sulla mafia. A mio avviso la mafia c’è ancora ed è presente più che mai; certo, è cambiata, camaleonticamente si è adattata alle circostanze, ha compreso che il terrore non paga e si è inabissata nuovamente nei luoghi più profondi della società. Paradossalmente oggi, il rischio più grande è quello di rivivere i momenti precedenti alla strategia del terrore, quei momenti in cui tutto sembrava normale, quando invece di normale non c’era nulla.

Ecco perché oggi giro l’Italia in lungo e in largo, mi dovresti vedere, ho fatto dell’Italia civile la nuova Quarto Savona 15 – così si chiamava la tua squadra – e naturalmente, adesso sono io il caposcorta. Ecco perché voglio parlare ai giovani, è necessario che loro sappiano, che loro conoscano, per non lasciarsi sopraffare dalla stessa indifferenza che ci ha portato a quei tanto devastati tempi.

No, non è stato facile in questi venticinque anni, oggi Gaetano e Giovanni sono grandi, lavorano ed hanno la loro vita, ma come dimenticare i tempi della scuola, le domande sul loro papà e l’assenza in famiglia, i silenzi ed i pianti senza farmi vedere. No, non è stato facile, certo, ho trovato tante persone per bene sul mio cammino, gente che mi è stata e mi sta accanto e mi aiuta in questa lotta senza quartiere, però, i conti con me stessa, quelli, li ho dovuto fare da sola, senza l’aiuto di nessuno.

Vuoi sapere quale è la mia più grande paura? Forse sorriderai, ma la mia più grande paura, Antonio mio bello, è che un giorno, quando ci rivedremo, tu non mi riconosca. Sei rimasto giovane e bello, i tuoi ventinove anni sono diventati eterni, mentre i miei hanno continuato inesorabilmente a scorrere, ogni ruga sul mio viso è una sofferenza che ho vissuto sulla mia pelle e solo tu, un giorno, potrai lenire e porre fine a quell’urlo che in me, da venticinque anni, non ha mai smesso di farsi sentire”.
Ti bacio Antonio, marito mio.

Tua per sempre, Tina.

***

Grazie ad Attilio Bolzoni e al blog Mafie di Repubblica a cui Tina Montinaro aveva indirizzato questa lettera.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 26/03 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-03-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 26/03 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-03-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/03/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-03-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 26/03/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-03-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Mitologia Popular di mercoledì 26/03/2025

    Mitologia Popular esplora e racconta il folclore e la cultura popolare brasiliana: da miti e leggende come Saci Pererê, Mula sem cabeça, Cuca alla storia di piatti tipici come la feijoada o la moqueca, passando per la letteratura, il carnevale, la storia delle città più famose e la musica, ovviamente. Conduce Loretta da Costa Perrone, brasiliana nata a Santos che, pur vivendo a Milano da anni, è rimasta molto connessa con le sue origini. È autrice del podcast Lendas con il quale ha vinto gli Italian Podcast Award per il secondo anno consecutivo.

    Mitologia Popular - 26-03-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 26/03/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 26-03-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 26/03/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-03-2025

  • PlayStop

    Sapore Indie di mercoledì 26/03/2025

    Sapore Indie è la trasmissione per connettersi al presente e scoprire le novità più rilevanti della musica alternative internazionale. Tutti i mercoledì alle 21.30, con Dario Grande, un'ora di esplorazione tra le ultime uscite di artisti grandi e piccoli, storie di musica e vite underground. Per uscire dalla bolla dei soliti ascolti e sfuggire l’algoritmo, per orientarsi nel presente e scoprire il suono più rigenerante di oggi. ig: https://www.instagram.com/dar.grande/

    Sapore Indie - 26-03-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 26/03/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 26-03-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 26/03/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 26-03-2025

  • PlayStop

    Brasile: Jair Bolsonaro sarà processato per tentato golpe

    Il collegio dei giudici della Prima sezione della Corte Suprema brasiliana ha accolto all'unanimità la denuncia della Procura generale sul tentato golpe. Di conseguenza l'ex presidente, Jair Bolsonaro, e altri suoi sette fedelissimi, risultano ora imputati nel processo che si celebrerà nei prossimi mesi. Secondo il giudice Alexandre de Morais, relatore alla prima sezione della Corte suprema, esistono "prove ragionevoli" che l'ex presidente Jair Bolsonaro abbia guidato un'organizzazione criminale per pianificare un colpo di Stato dopo le elezioni del 2022. In un rapporto di 884 pagine desecretato lo scorso novembre gli inquirenti hanno accusato Bolsonaro di aver diretto e approvato un complotto dettagliato, che comprendeva piani per annullare i risultati delle elezioni, sciogliere i tribunali, concedere poteri speciali all'esercito e avvelenare il presidente eletto Luiz Inácio Lula da Silva pochi giorni prima del suo insediamento. Il giudice Moraes è stato lui stesso bersaglio di piani di assassinio rivelati dall'inchiesta sul colpo di Stato.

    Clip - 26-03-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 26/03/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 26-03-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 26/03/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-03-2025

  • PlayStop

    400 studenti per la proiezione di No Other Land nel municipio 8 di Milano

    Questa mattina siamo andati all’auditorium Enzo Baldoni nel municipio 8 di Milano ad assistere alla proiezione del documentario premio Oscar “No Other Land” che racconta l’occupazione e la violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania. Qualche giorno fa uno dei registi del documentario è stato picchiato da un gruppo di coloni fuori dalla sua abitazione e arrestato dalla polizia israeliana. A guardare il documentario c’erano quattrocento studenti e studentesse milanesi. Ascolta il servizio di Chiara Manetti.

    Clip - 26-03-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 26/03/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 26-03-2025

  • PlayStop

    "Furesta", il nuovo album di La Niña

    La Niña torna negli studi di Radio Popolare per raccontarci "Furesta", il suo secondo disco ufficiale. Un album in cui si intrecciano radici e futuro, il mondo ed il mediterraneo, la musica, i suoni e la voce. L'intervista a Jack con Matteo Villaci è stata anche l'occasione per regalarci un brano dal vivo chitarra/voce.

    Clip - 26-03-2025

  • PlayStop

    Playground di mercoledì 26/03/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 26-03-2025

Adesso in diretta