Approfondimenti

“Presidente, vorrei morire senza soffrire”

Immerso in una notte senza fine. Il 13 giugno 2014 sono diventato cieco e tetraplegico a causa di un incidente in macchina. Non ho perso subito la speranza però. In questi anni ho provato a curarmi, anche sperimentando nuove terapie. Purtroppo senza risultati. Da allora mi sento in gabbia. Non sono depresso, ma non vedo più e non mi muovo più… Vorrei poter scegliere di morire, senza soffrire”.

Sono alcune delle parole di Fabiano Antoniani, contenute nel video-appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Fabiano, prima dell’incidente, era un uomo che amava la musica (per gli amici era dj Fabo), lo sport, l’avventura. Viaggiava spesso con la sua fidanzata Valeria, a cui era ed è profondamente legato. Si erano poi trasferiti in India.

Oggi Fabo, a 39 anni, non è più protagonista di serate musicali, di viaggi, non salta più sulla moto con Valeria, o fa il motocross, non si tuffa in mare, non ride e scherza con gli amici, bevendo una birra. Oggi Fabo fa fatica a parlare, è diventato cieco, non si muove più, è immobilizzato nel letto, fa molta fatica a esprimersi.

Per questo si è rivolto al capo dello Stato: “Signor Presidente della Repubblica, vorrei poter scegliere di morire, senza soffrire. Ma ho scoperto di aver bisogno di aiuto, sappiamo che non spetta a lei approvare le leggi, ma le chiediamo di intervenire affinché una decisione sia presa. Per lasciare ciascuno libero di scegliere fino alla fine”.

La proposta di legge sull’eutanasia, promossa dall’associazione Luca Coscioni, è ferma in parlamento da tre anni. Da qui l’appello di Fabiano a Mattarella, un video di due minuti, affidato alla voce della sua fidanzata Valeria.

[youtube id=”oNIjhBtUX-s”]

Fabiano spiega di non sentirsi depresso, ma ingabbiato in una condizione che potrebbe durare anni. Per questo ha chiesto aiuto all’associazione Luca Coscioni che si batte per i diritti civili dei cittadini, in ogni periodo della loro vita, e per l’eutanasia.

Fabiano Fabo Antoniani prosegue la battaglia di Piergiorgio Welby, anche se le condizioni sono diverse: Welby era stato colpito dalla distrofia muscolare da molti anni. Fabo invece è diventato cieco e tetraplegico dopo un incidente. Il caso Welby, che divise l’Italia, si concluse a fine 2006 con l’aiuto dei medici e di Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni. Piergiorgio venne aiutato a morire. Poi ci fu la vicenda dolorosa di Eluana Englaro. Morì nel 2009, dopo anni di coma. E oggi il caso di Fabiano ripropone la questione dell’eutanasia legale.

Ne abbiamo parlato con Mina Welby, vedova di Piergiorgio.

Lei cosa ha pensato quando è venuta a conoscenza del caso di Fabiano?

“Mi mi sono sentita fiondata indietro di dieci anni, soprattutto quando ho ascoltato Fabo pronunciare con fatica, nel video, l’ultima parola “grazie Sergio” (Mattarella, ndr). Questo mi ha commosso, mi ha ricordato Piergiorgio che aveva difficoltà a parlare, e Fabiano è in condizioni veramente terribili”.

Mina Welby, lei mi diceva che Fabiano è in condizioni di “vita non vita”.

“Lui non è moribondo, lui è in una notte tetra di morte: non vede, può solo sentire, non può parlare, non si può esprimere, non si può muovere, mettiamoci un po’ in queste condizioni di ‘vita non vita’. Vorrei chiedere solo questo”.

Fabiano ha chiesto di voler scegliere di morire, senza soffrire, con l’eutanasia.

“Sì, e anch’io faccio un appello al presidente della Repubblica di sostenere questa richiesta di Fabiano. So che molte persone sono contrarie a questa parola, eutanasia, ma c’è bisogno di un medico accanto a un malato in queste condizioni, un medico che sappia come portare avanti un cura, una terapia, e dire a un certo punto: ‘Sì, hai ragione, adesso basta ti aiuto a morire’. Ci vuole una legge che aiuti queste persone”.

Mina Welby e Beppino Englaro
Mina Welby e Beppino Englaro

L’associazione dei Radicali Luca Coscioni (la vita di Luca fu segnata dalla sclerosi laterale amiotrofica che lo ha portato alla morte nel 2006, a soli 38 anni) sta sostenendo la scelta di Fabiano per l’eutanasia legale. Filomena Gallo è la segretaria nazionale dell’associazione.

Cosa pensa della scelta di Fabiano?

“Fabiano ha voluto esprimere il suo amore per la vita, e il suo tentativo di superare lo stato in cui è precipitato, dopo l’incidente che lo ha reso cieco e tetraplegico”.

Fabiano, attraverso la fidanzata Valeria, ha fatto un video appello al capo dello Stato. Lei che riflessione fa?

“Sentire le parole di Fabiano, attraverso la fidanzata, mi fa pensare che ci sono eventi nella nostra vita che nessuno immagina e la nostra vita può cambiare e per questo il testamento biologico, la possibilità per una persona come Fabo, capace di intendere e volere, di potere ricorrere alle eutanasia se vuole, è importante perché dà la possibilità di vivere in un Paese in cui le libertà individuali siano riconosciute e tutelate”.

Che cosa chiede Fabiano?

“Chiede a Mattarella che in Italia l’eutanasia sia legale, e lo fa con noi , con l’associazione Luca Coscioni che da anni ci battiamo, da Piergiorgio Welby in poi, e abbiamo portato avanti le richieste in parlamento, sino a depositare, nel 2013, una legge di iniziativa popolare affinché ci sia una legge sull’eutanasia”.

Risponda però a chi sostiene che la vita è sacra, ed è contrario all’eutanasia.

“Rispondo che c’è libertà di scelta. Io posso decidere per me, ma non mi sognerei di imporre agli altri la mia volontà. Vorrei ricordare che siamo in un Paese laico,con libertà di scelta, che viene riconosciuta anche dalla nostra Carta costituzionale. Non vorrei che fossero i giudici a colmare un vuoto perché c’è una classe politica che non vuole assumersi le proprie responsabilità”.

A che punto è il tema dell’eutanasia in parlamento?

“Nel 2016 il parlamento ha calendarizzato l’ eutanasia per il marzo 2016, poi il testo è stato sdoppiato, trattando anche il testamento biologico. Oggi, siamo a un testo unificato che andrà al voto il 31 gennaio. E’ un passo in avanti. Noi però chiediamo che ci sia la legalizzazione dell’eutanasia, per una buona morte, senza essere obbligati ad andare all’estero. E poi la legge tutela tutti. Nessuno sarà mai obbligato a fare qualcosa che non vuole”.

Sarà molto difficile avere una legge sull’eutanasia.

“Sì, la strada è in salita, ci sono molti emendamenti per bloccare il testo in discussione. Non sarà facile avere a breve una legge, ma noi continueremo a batterci”.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 27/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 27/11 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 27/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 27/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 28/11/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Claudio Sessa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Area, Hommage a Violette Nozieres 3) Patrizio Fariselli, Canzone di Seikilos 4) Duke Ellington, Doin’ the Voom Voom 5) Amadeus Wings/dir. C. Hogwood, Serenata Gran partita (Adagio) di W.A.Mozart 6) Chico Buarque De Hollanda, O que sera’ 7) Eric Dolphy, Miss Ann 8) Quicksilver, Maiden of the Cancer Moon/Happy Trails 9) Roberto Cacciapaglia, Tema celeste 10) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla)

    Di palo in frasca - 27-11-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 27/11/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 27-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 27/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 27-11-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 27/11/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 27-11-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 27/11/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 27/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 27-11-2025

  • PlayStop

    La Scala condannata per il licenziamento della lavoratrice che gridò Palestina libera

    Il Teatro Alla Scala di Milano dovrà pagare tutte le mensilità dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto a termine alla Maschera che era stata licenziata dopo aver urlato - mentre era in servizio - “Palestina libera” lo scorso 4 maggio prima del concerto alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo rende noto il sindacato di base Cub che ha seguito la vicenda. La sentenza è del tribunale del Lavoro. Per la Cub si è trattato di un “licenziamento politico”. Spiega il sindacato: “Lo abbiamo sostenuto fin dall'inizio che gridare ‘Palestina libera’ non è reato e che i lavoratori non possono essere sanzionati per le loro opinioni politiche”. La Cub ora chiede anche il rinnovo del contratto della lavoratrice, nel frattempo scaduto. “Ora il teatro glielo rinnovi per evitare altre cause” ci dice Roberto D’Ambrosio, rappresentante sindacale della Cub.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 27/11/2025

    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 27/11 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 27-11-2025

  • PlayStop

    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 27-11-2025

  • PlayStop

    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 27/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 27-11-2025

Adesso in diretta