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Sette scenari per uscire dalla crisi. Più uno, perché non si sa mai

uscire dalla crisi - Conte Nuovo DPCM - Rimpasto di governo

Come si può uscire dalla crisi di governo aperta formalmente da Matteo Renzi? Ecco sette scenari per uscire dalla crisi. Più uno, perché non si sa mai.

PRIMA OPZIONE: ABBIAMO SCHERZATO, cioè tutto si ricompone senza nemmeno le dimissioni del governo. Quasi impossibile. Conte odia Renzi, Renzi odia Conte, il Pd e i Cinque Stelle non vogliono più il Rottamatore tra i piedi. Un’ipotesi possibile solo se fosse l’ultima scialuppa per evitare le elezioni. 3% di possibilità

SECONDA OPZIONE: CONTE TER, cioè dimissioni del premier e rimpasto con la stessa maggioranza. Molto simile al precedente e con le stesse scarse possibilità, cioè 3%.

TERZA OPZIONE : GOVERNO CON MAGGIORANZA ATTUALE, MA SENZA CONTE. L’ipotesi prevede che Renzi riesca a mandare a casa Conte. E i 5stelle accettino un altro presidente del consiglio. Al Pd piacerebbe uno dei suoi, ma spesso i sogni muoiono all’alba. Possibilità: 15%.

QUARTA OPZIONE: MAGGIORANZA URSULA, cioè gli attuali partiti più Berlusconi. Si chiama così perché è la coalizione che al Parlamento europeo ha portato all’elezione della Von der Leyen: tutti insieme tranne i sovranisti di destra. In Italia si tradurrebbe nell’appoggio di Forza Italia a un nuovo governo insieme agli attuali partiti di maggioranza. 10% di possibilità.

QUINTA OPZIONE: Governo istituzionale, tecnico, di scopo insomma quella roba lì. È un’ipotesi che piacerebbe a Renzi, ma non a Zingaretti. Sarebbe un esecutivo guidato da una personalità di alto livello (Cartabia, Lamorgese o Draghi, ad esempio. E tra i partit ichi ci sta ci sta. Obiettivo: gestire l’emergenza sanitaria e i soldi del Recvery Plan. 10% di possibilità.

SESTA OPZIONE: GOVERNO CONTE CON I COSIDDETTI RESPONSABILI
Nel giro del premier si esibisce sicurezza: ci sarebbero già abbastanza senatori per una maggioranza senza Italia Viva. Il margine sarebbe risicato – due o tre voti di scartp – ma potrebbe trovare rinforzi tra i senatori a vita. Unico vero ostacolo: i dubbi, si fa per dire, di Mattarella. Allo stato attuale, 55% di possibilità.

SETTIMA OPZIONE: ELEZIONI ANTICIPATE. Nessuno le vuole, a parte Meloni. Ma ci si potrebbe arrivare lo stesso, come nel poema dell’Apprendista stregone, quando la situazione sfugge di mano.
Possibilità: 3%.

Il totale di queste sette opzioni per uscire dalla crisi di governo fa 99. Perché nella politica italiana resta sempre almeno un un per cento di imprevedibilità totale.

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    Redazione
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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