Approfondimenti

Serie tv e revival, il fascino della nostalgia è davvero irresistibile?

Serie tv, e revival. Il prossimo 9 dicembre – in contemporanea anche qui in Italia, su Now e Sky Serie – parte And Just Like That, una miniserie in dieci episodi che riprende e continua le avventure di Sex and the City, a 17 anni dalla conclusione della serie e a 11 dall’ultimo (e abbastanza terribile) film. È indubbiamente un evento, ma non è un’eccezione: nell’ultimo lustro, più o meno, la tendenza ai revival seriali è diventata sempre più frequente e pervasiva. S’inserisce perfettamente in un panorama audiovisivo – anche cinematografico – che, quando si parla di successi mainstream, vive soprattutto di nostalgia, di adattamenti, di sfruttamento di personaggi e storie già note: dalle nuove trilogie di Star Wars e Jurassic Park ai remake in live action dei classici animati Disney fino al quarto capitolo di Matrix in arrivo, sembra quasi impossibile immaginare un grosso blockbuster che sia anche una novità assoluta. Un revival è diverso da un remake (che può essere anche molto lontano dall’originale, di cui può giocare a ribaltare o trasformare l’assunto) e anche da un reboot (un racconto che cerca di rilanciare una saga, introducendo elementi o personaggi nuovi): la forza di un revival è proprio la promessa di essere il più simile possibile alla serie di partenza, riassemblando lo stesso cast, riportando in sceneggiatura gli stessi autori, ricostruendo i vecchi set fin nei minimi dettagli. È, sostanzialmente, una nuova stagione della stessa serie, solo molti anni dopo. Ci sono già passati X Files e Una mamma per amica, Pappa e ciccia e Will e Grace, 24 e Veronica Mars, e perfino Twin Peaks, anche se in quest’ultimo caso David Lynch ne ha approfittato per
fregare tutti e creare qualcosa di assolutamente unico e sperimentale. E solo pochissime settimane fa è iniziato – anche in Italia, sempre su Sky e Now – il revival di Dexter, sottotitolato New Blood, che ritrova il celebre serial killer di serial killer interpretato da Michael C. Hall dieci anni dopo gli eventi raccontati nel finale andato in onda otto anni fa. In casi come Dexter, un revival è anche un’occasione per raddrizzare qualcosa che è andato, a detta di quasi tutti, storto: le ultime annate della serie avevano visto un brusco calo qualitativo (dopo l’abbandono dello showrunner Clyde Phillips) e il finale era poi finito in testa alle classifiche dei peggiori finali di tutti i tempi. Ecco che qui il revival diventa, per i fan, una seconda chance, una nuova speranza, alimentata dalla campagna promozionale che assicura: questa volta sarà tutto com’era una volta e tutto andrà per il verso giusto.

Il motivo di una tale proliferazione di revival, oltre che nel generale contesto culturale ammalato di nostalgia, risiede anche nella diffusione delle piattaforme streaming e dei loro sterminati cataloghi, all’interno dei quali molte vecchie serie trovano una nuova, e infinita, vita. È stato per esempio il caso di Friends, che – in Italia ancora disponibile su Netflix – continua a essere riscoperto e amato da generazioni sempre nuove, a guadagnare sempre più spettatori, i quali, dopo aver consumato le repliche fino a saperle a memoria, non disdegnerebbero poter vedere nuovi episodi. Di Friends si è riusciti a organizzare, però, solo una reunion – cioè uno special documentario in cui il cast si è riunito per la prima volta dopo quasi due decenni – nonostante i tentativi della casa di produzione Warner, ma forse non è stato poi un gran peccato: anche se nelle nostre infinite revisioni e nei nostri ricordi imbevuti di nostalgia le nostre seriedel cuore ci sembrano sempre le migliori in assoluto, è anche vero che la tv è un medium strettamente legato al proprio tempo, alla contemporaneità di messa in onda, all’attualità e al sentimento culturale della propria epoca. Spesso sono proprio i revival, per quanto attesi, amati e cercati dai fan, a rivelare che una storia che sembrava immortale è in realtà inseparabile dal passato che l’ha prodotta. E a farci venire nostalgia, sì, ma del futuro.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 01/12 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 01-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 01/12 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 01-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 01/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 01/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 01/12/2025

    Viviamo un’epoca in cui la forza e la sopraffazione prevalgono su giustizia e solidarietà. Per questo occuparsi di diritti umani è ancora più importante. La Fondazione Diritti Umani lo fa utilizzando più linguaggi: qui con Rights Now, ogni lunedì alle 8. A cura di Danilo De Biasio. Per suggerimenti: direzione@fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 01-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 01/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 01-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 01/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 01-12-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 30/11/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 30-11-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 30/11/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 30-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 30/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 30-11-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 30/11/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 30-11-2025

  • PlayStop

    Sudedoss di domenica 30/11/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 30-11-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 30/11/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 30-11-2025

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 30/11/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18.00 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 30-11-2025

Adesso in diretta