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Sciopero degli invisibili, 21 maggio. Intervista a Aboubakar Soumahoro

sciopero invisibili

È in corso da questa mattina, giovedì 21 maggio, lo sciopero degli invisibili lanciato dal sindacalista dell’USB Aboubakar Soumahoro, da sempre impegnato nella lotta per i diritti dei braccianti agricoli. L’appello è stato lanciato nei giorni scorsi:

Care consumatrici, cari consumatori, in questi giorni molti di voi ci avete chiesto come dare un contributo per sostenere la nostra battaglia di civiltà per lo sciopero degli invisibili del 21 maggio. Vi chiediamo 3 cose: giovedì 21 maggio incrociate le braccia e fate lo sciopero della spesa; unitevi a noi nella richiesta di una “patente del cibo.

Bianca Senatore ha intervistato Aboubakar Soumahoro a Prisma.

Lo sciopero degli invisibili è stato indetto in un contesto di pandemia come quella attuale, dove abbiamo oltre 32mila vite umane sottratte alla nostra comunità da parte di questo nemico invisibile. Ci si è preoccupati dei lavoratori della terra, degli invisibili e della verdura e della frutta anziché preoccuparsi della salvaguardia della vita delle persone, cosa che hanno fatto e stanno facendo i nostri medici che stanno salvando vite umane. Il governo ha scelto di aver maggiore attenzione verso la verdura e la frutta che rischiano di marcire anziché rilasciare a tutti un permesso di soggiorno per l’emergenza sanitaria, un permesso che sia convertibile al lavoro. Per questi motivi, e anche per la questione dello sfruttamento che c’è all’interno della filiera agricola anche per via della concentrazione dei poteri nelle mani dei giganti del cibo, abbiamo deciso di indire questo sciopero che non interesserà solo i braccianti, ma che avrà la solidarietà anche da parte dei consumatori e delle consumatrici facendo lo sciopero della spesa.

Quante persone hanno aderito a questo sciopero degli invisibili?

Possiamo dire che c’è molta attenzione. Le assemblee che si stanno svolgendo in giro vedono una vastissima partecipazione da parte dei lavoratori e non solo. Ci sono migliaia di consumatrici e consumatori che stanno esprimendo solidarietà con l’astensione dal fare la spesa.

Dopo la pubblicazione del decreto cosa avete pensato di questa sanatoria?

Abbiamo detto da subito che in un contesto di pandemia il primo atto che deve essere posto in essere da parte del personale medico impegnato in queste ore a salvare le vite è proprio quello di salvare le vite. Non deve essere posta la condizionalità dell’avere o meno un permesso di lavoro o della provenienza geografica, né di quanto reddito si è in possesso o meno. Si devono salvare le vite. Questo avevamo chiesto. Agire sulla base dei criteri di mercato è cinico. L’ex Ministro dell’Interno Roberto Maroni dice che questa legge è un copia-incolla della sua legge del 2009. Questo la dice molto lunga. E non si ferma lì: mette in evidenza che qui sono stati messi dei paletti restrittive, cosa che lui non aveva fatto.

Ora com’è la situazione nei campi?

Si lavora e ci si spacca la schiena. La situazione è che i braccianti sono invisibili quando si tratta di spaccarsi la schiena e quando si tratta di riconoscere i diritti. C’è molta voglia di partecipazione e di determinazione per porre al centro di tutto il tema della regolarizzazione di tutti, dai riders agli edili e ambulanti, di qualsiasi settore di lavoro colpito dall’emergenza sanitaria che stiamo ancora vivendo. Non è la manifestazione dei soli braccianti, ma un’iniziativa che cerca di mettere insieme le speranze e le sofferenze di tutti gli invisibili e di tutti quelli che si trovano ai margini della società.

Cosa vi aspettate dallo sciopero degli invisibili?

Ci aspettiamo intanto la piena partecipazione dei lavoratori e la solidarietà dei cittadini. La situazione attuale vedrà tanta partecipazione, è solo l’inizio di una serie di iniziative che avverranno sempre insieme ai lavoratori e insieme ai tanti contadini e ai consumatori che stanno solidarizzando perché la vita di un essere umano non può essere paragonata alla frutta e alla verdura.

La Ministra dell’Agricoltura non vi ha consultato per la norma di regolarizzazione?

Le nostre richieste erano state avanzate in più circostanze. L’ultima volta che c’è stato modo di incontrare i ministri è stato prima ancora della pandemia, durante l’ultima riunione del tavolo sullo sfruttamento del capolarato. Da quando è iniziata la pandemia nessuno ha convocato questo tavolo, mentre i lavoratori si continuano a spaccare la schiena durante la pandemia con tutta l’esposizione che c’è.

Foto dalla pagina Facebook di Aboubakar Soumahoro, tra gli organizzatori dello sciopero degli invisibili del 21 maggio 2020

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