Approfondimenti

Chi salverà i bambini di Aleppo?

Non esiste una sua foto pubblica. Non si conosce (ancora) il suo volto. Si sa soltanto che aveva 10 anni ed era il fratello maggiore di Omran, quel bimbo diventato famoso in tutto il mondo per la foto scattata sull’ambulanza; una foto simbolo del dolore, della sofferenza degli abitanti di Aleppo.

Si chiamava Ali. Non si vedeva nel filmato che è stato trasmesso da tutte le tv del mondo, ma anche lui era finito sotto le macerie della casa di famiglia, bombardata da un raid aereo russo il 17 di agosto.

Lo stesso dottore che ha rilasciato un’intervista alla Bbc per raccontare le condizioni di salute di Omran, ha confermato poi che il piccolo (perché anche lui era piccolo) Ali non ce l’ha fatta. I suoi organi erano stati danneggiati e un’emorragia interna l’ha portato via.

La strage ad Aleppo va avanti e nulla sembra essere in grado di fermarla. Chi vincerà quella battaglia, vincerà la guerra. Dopo aver perso terreno, le truppe fedeli al regime di Banshar al Assad, con l’aiuto dei russi, vogliono riconquistarlo.

Per questo i raid aerei non si fermano, nonostante le dichiarazioni di disponibilità per una tregua. Lo sdegno sollevato dalle foto del piccolo Omran, la notizia della morte del fratello, non sono serviti a fermare la strage.

aleppo 2

La Bbc aveva intervistato il dottore dell’ospedale di Aleppo che ha curato Omran. Ve la proponiamo. Termina con un appello a ciascuno di noi affinché si possa arrivare a una tregua nella città siriana sotto assedio da anni.

Questo il testo dell’intervista della Bbc

aleppo

Come sta Omran?

“Omran è arrivato in ospedale con altri feriti. Era scioccato, sconvolto. Non ha pianto perché era in stato di shock. L’abbiamo curato, abbiamo pulito la sua ferita.”

Quali erano le sue condizioni di salute ?

“Era scioccato, come dicevo. Ma la sua ferita non era profonda. Non ha subito danni cerebrali.  E’stato fortunato”.

Quali sono le sue condizioni psicologiche?

“Difficile dirlo. Da quando è arrivato in ospedale non ha detto una parola. Evidentemente a causa dello shock “.

Sapete se ha perso dei famigliari?

“Non lo so per certo, ma credo di aver sentito dai miei colleghi in ospedale che i suoi genitori sarebbero ancora vivi. ma in quel raid aereo sono morti alcuni suoi vicini di casa. Un bimbo di otto anni, una ragazza di quindici e un’anziana”.

E’tornato con i suoi genitori ?

“.

La sua fotografia ha fatto il giro del mondo, ma immagino che lei veda bambini così tutti i giorni?

“Omran è stato fortunato, molto fortunato. Ma ogni giorno io vedo bambini con feriti peggiori e storie più tristi. Vedo molto bambini morire”.

Che effetto fa su di lei ?

“E’difficile per noi. I miei due figli hanno la stessa età di molti di questi bambini che muoiono in questo ospedale. E’una cosa che spezza il cuore, ma facciamo quello che possiamo. Dovete darci una mano a fermare questa guerra e salvare questi bambini. Il nostro messaggio, di noi dottori, infermieri dell’ospedale è: fate qualche cosa per fermare i bombardamenti aerei prima che sia troppo tardi e che ad Aleppo si consumi una tragedia ancora più grande di quella che si sta già consumando”.

aleppo bimbi

Anche Radio Popolare ha raggiunto una donna, abitante di Aleppo. La conservazione dura però pochi secondi perché uno sparo che si sente nitidamente al telefono convince la nostra interlocutrice a interrompere la telefonato.

Potete sentire qui l’audio

Amina Aleppo bambini 8,30

 

 

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 19/11 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 19-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 19/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 19-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 19/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 19/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 19/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 19-11-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 19/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 19-11-2025

  • PlayStop

    Carceri: meno rieducazione e più punizione

    Niente autorizzazione per “la squadra di rugby del carcere di Livorno, il corso di scrittura nel carcere di Parma, una serie di attività di Ristretti orizzonti nel carcere di Padova…”, così Susanna Marietti coordinatrice nazionale di Antigone (e da 16 anni voce di Jailhouse Rock il lunedì sera su Radio Popolare) racconta i primi effetti del passaggio al Ministero delle richieste di attività trattamentali (laboratori, corsi, formazione) che prima erano nelle disponibilità delle direzioni degli istituti carcerari. Una scelta del Governo che sta ridisegnando il sistema carcerario: “Tassello per tassello si compie la visione di un carcere chiuso, è la stessa idea di carcere che troviamo nel reato di rivolta penitenziaria [che punisce anche le proteste nonviolente, N.d.R.]: stai zitto, obbedisci agli ordini e non rivendicare mai i tuoi diritti”. Nessuna funzione rieducativa. Ascolta l’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia a Susanna Marietti.

    Clip - 19-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 19/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 19-11-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 19/11/2025

    A cura di Chawki Senouci con Gabriele Battaglia

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 19-11-2025

  • PlayStop

    ELISABETTA JANKOVIC - LA SCELTA DI ESHA

    ELISABETTA JANKOVIC - LA SCELTA DI ESHA - presentato da Barbara Sorrentini

    Note dell’autore - 19-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 19/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 19-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 19/11/2025

    Zelensky oggi va in Turchia e incontra Witkoff, ma cosa si è portato a casa dalla tournée europea? Arturo Varvelli Senior Policy Fellow per l'European Council on Foreign Relations sostiene che l'appoggio dell'Europa all'Ucraina sarà lungo, duraturo e fino a una guerra con la Russia. Sul fronte corruzione Zelensky torna in patria col dovere di fare qualcosa: rimpasti, allontanamenti, mentre le inchieste si concentrano anche sulle forniture militari come spiega Sabato Angieri. Tra le proposte nella Legge di Bilancio c'è quella della Lega di portare a 5 anni la possibilità di contratti legali di somministrazione (una direttiva europea dice massimo 24 mesi) cosa significa e perché ci sono già lavoratori in somministrazione da anni ce lo spiega Claudia Di Stefano Segretaria generale Nidil Cgil Milano che denuncia gli abusi continui nella norma che nessuno riesce a far rispettare. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, cura Jailhouse Rock il lunedì su Radio Popolare (in parte fatto dai detenuti) ci racconta divieti e impedimenti alle attività in carcere (dalla squadra di rugby al corso di struttura) che fioccano da quando i permessi sono stati tolti dalle direzioni delle carceri e centralizzati al ministero di grazia e giustizia.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 19-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 19/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 19-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 19/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 19-11-2025

Adesso in diretta