La sede è quella della ex Ansaldo che oggi è un centro multifunzionale alla periferia della città, a simboleggiare la volontà di cambiamento. La sala un po’ fredda non molto spaziosa era gremita. In questo contesto il sindaco Giuseppe Sala ha presentato le linee di intervento del suo primo mandato dal titolo “Fare Milano”.
In sala presidenti di municipalizzate, a cominciare da Bruno Rota di Atm, o amministratori di società strategiche come Arexpo, leggi Giuseppe Bonomi. Ma anche chef come Gualtiero Marchesi. Quasi completamente snobbata dai consiglieri comunali, pure invitati, ma in questo caso è scattata la protesta perché questo piano avrebbe dovuto essere presentato prima in consiglio comunale.
Anche il nome “Fare Milano” ha fatto storcere il naso a qualcuno a sinistra perché ricordava troppo la “politica del fare” di albertiniana e berlusconiana memoria. Fatto sta che in cinque punti sono stati illustrati i provvedimenti che guideranno l’operato della giunta Sala in questi quattro anni e mezzo.
Si comincia con “l’ossessione periferie” come la chiama il sindaco. I provvedimenti per riequilibrare il divario con i quartieri più in difficolta nella città. Qui gli interventi sono stati del delegato del sindaco Mirko Mazzali, ex consigliere cominale di Sel, e del neo assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti. E’ stata la parte più definita di questa relazione: 365 milioni investiti nelle cinque periferie già individuate. Niguarda bovisa, Adriano Padova Rizzoli, Corvetto Chiaravalle Porto di Mare, Giambellino Lorenteggio, QT8 Gallaratese. Gli interventi parlano di risanamento di alloggi popolari, trasporti, assetto urbano. Dovrebbe essere questo l’intervento che a breve dovrebbe essere più evidente.
L’assessore all’Urbanistica Maran ha ribadito l’impegno sugli scali ferroviari dando scadenze ravvicinate per la definizione dell’accordo di programma. Curiosamente non ha detto nulla sul Piano di Governo del territorio che comunque scadrà alla fine del 2017.
Le linee sulla mobilità illustrate dall’assessore Granelli ripercorrono quelle della giunta Pisapia con il progressivo spostamento del trasporto dal mezzo privato a quello pubblico. Scelta che dovrebbe essere facilitata anche dalle nuova linea della metropolitana 4 che potrebbe essere inaugurata in parte prima del 2022. Saranno potenziati anche il Car Sharing ed il Bike Sharing.
Già forte l’intervento del Comune sulla assistenza sociale. L’assessore Majorino ha lanciato due interventi specifici per rafforzare quanto già oggi si fa. “WeMi” che porterà le persone seguite con l’assistenza domiciliare dalle attuali 24mila, a 30mila nel 2018 a 50mila a fine mandato. L’altro è il campo base di Expo che potrebbe diventare il grande villaggio solidale dei milanesi.
La cultura diffusa sul territorio è quella annunciata dall’assessore Del Corno con molta partecipazione ma anche con interventi strutturali soprattutto sui musei. Non mancheranno grandi mostre. Edouard Manet nel 2017 e Caravaggio 2017-2018. Curiosamente l’assessore non ha fatto cenno alla nuova fiera del libro, che si chiamerà Tempo di Libri, attesa per il mese di aprile.
Infine una politica per i più piccoli: “Milano vista all’altezza di cartella”, annunciata dall’assessore Scavuzzo.
In sintesi molta carne al fuoco ma al di là di tutto resta l’incognita del governo e della disponibilità del nuovo presidente del Consiglio a rispettare il “patto per Milano”. Il sindaco Sala si dice certo che gli impegni presi verranno mantenuti ma fino alle elezioni non vi è niente di certo.
Ascolta il sindaco Giuseppe Sala