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La fuga impossibile dei civili da Gaza, il ritorno al nucleare proposto a COP 28 e le altre notizie della giornata

fuga da Gaza City ANSA

Il racconto della giornata di sabato 2 dicembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La guerra nella striscia di Gaza è ripresa violentissima e l’Egitto non apre le frontiere alle migliaia e migliaia di profughi che hanno dovuto lasciare le loro case; alla conferenza sul clima di Dubai il nucleare torna in grande considerazione come alternativa alle fonti energetiche fossili; i dipendenti di Alitalia, quasi tutti in cassa integrazione saranno licenziati a breve, i sindacati chiedono una proroga; è morta a 102 anni la partigiana e poi deputata Marisa Rodano.

L’Egitto blocca il transito degli sfollati da Gaza

A Gaza continuano i bombardamenti dell’esercito israeliano, sarebbero centinaia i morti solo oggi secondo le fonti locali. In Israele intanto sono risuonate per diverse ore le sirene di allarme per i missili sparati da Hamas. Ma la situazione drammatica continua a essere quella che si vive nella striscia di Gaza, per le vittime dei bombardamenti e per gli sfollati che non sanno letteralmente dove andare. 

Oggi ci ha mandato una testimonianza dalla striscia di Gaza Sami, cooperante palestinese sfollato dal nord al sud della striscia:

Il dramma degli sfollati è reso ancora più grava dal fatto che l’Egitto non mostra alcuna intenzione di accoglierli nel proprio territorio del Sinai. Oggi il valico di Rafah tra Egitto e Gaza è stato aperto per fare transitare aiuti umanitari ma il passaggio delle persone è impedito dal regime di Al Sisi.

Abbiamo raggiunto su questo punto Laura Cappon:

 

Cop 28: torna prepotente l’idea del nucleare

Triplicare l’energia nucleare entro il 2050, come proposto da 22 paesi tra cui Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi Uniti, ma anche l’impegno, sottoscritto da Unione Europea e altre 117 nazioni, per triplicare l’uso delle fonti rinnovabili entro il 2030 oltre a raddoppiare l’efficienza. 

Obiettivo comune ridurre l’uso di petrolio e gas. Si è svolta con questi scenari politici a Dubai la giornata di Cop 28, la conferenza tra i Paesi che hanno sottoscritto la convenzione per il clima. L’obiettivo rimane di limitare la crescita delle temperature a 1,5 gradi, come deciso a Parigi nel 2015 a Cop 21.

Secondo la presidente del consiglio Giorgia Meloni, che è a Dubai: “Serve una transizione ecologica non ideologica e non ci sono preclusioni del governo al nucleare, ma la sfida sarà la fusione e l’Italia dovrà avere le capacità di pensare in grande”.

Da Roma ha ribadito la posizione a favore del ritorno alla centrali atomiche il capogruppo di Forza Italia Paolo Barelli.

A Cop 28 è intervenuto per il Vaticano anche Papa Bergoglio, non di persona per i recenti problemi di salute, ma con un discorso letto dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.

Annunciati quasi tremila licenziamenti tra gli ultimi lavoratori di Alitalia in cassa integrazione

Alitalia oggi ha comunicato l’avvio delle procedure di licenziamento per i lavoratori che attualmente sono in cassa integrazione. Degli attuali 2840 lavoratori ancora alle dipendenze della amministrazione straordinaria di Alitalia, quelli in cassa integrazione sono 2668. 

“Alla luce del quadro normativo – è scritto nella lettera inviata a governo e sindacati – e fatta eccezione per le sole necessità operative dell’Amministrazione Straordinaria connesse al completamento dell’attività liquidatoria, la scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”.

I sindacati affermano che si tratta di una decisione totalmente inaspettata e fanno sapere che un primo incontro con l’amministrazione di Alitalia, per cercare di evitare i licenziamenti, avverrà giovedì. 

Dal Pd si chiede al governo di intervenire per salvare i posti di lavoro. Da Avs di prorogare la cassa integrazione straordinaria fino al ricollocamento dei lavoratori.

Addio a Marisa Rodano, partigiana e deputata nel primo Parlamento repubblicano

È morta nella notte a Roma Marisa Rodano. 

Era l’ultima parlamentare vivente della prima legislatura della Repubblica Italiana. Fu partigiana cattolica, entrò in Parlamento nella prima legislatura con il Partito Comunista e vi rimase fino al 1968.

La camera ardente di Marisa Rodano verrà allestita lunedi 4 dicembre nella Sala Aldo Moro di Montecitorio.

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    1) A Gaza arriva la pioggia. “Le nostre tende sono sott’acqua, non c’è limite al peggio”. In esteri la testimonianza dalla striscia. 2) Ucraina, la lunga notte di Kiev. La Russia colpisce la capitale con un massiccio attacco missilistico. Sei persone uccise e decine di feriti. (Piero Meda - We World) 3) Gran Bretagna, la sanguinosa lotta interna del partito laburista di Keir Starmer. Il ministro della sanità starebbe complottando contro il primo ministro per prendere il suo posto, mentre i labour calano nei sondaggi. (Elena Siniscalco) 4) Francia, un nuovo incubo per la famiglia Kessaci. UN altro fratello dell’attivista ambientalista marsigliese Amine Kessaci è stato ucciso da gruppi di mafia locali. (Francesco Giorgini) 5) La nuova dottrina di Xi Jinping: in Cina la crescita a tutti i costi non è più una priorità. (Gabriele Battaglia) 6) Mondialità. Il rischio ambientale del boom dell’industria spaziale. Ogni razzo che attraversa l’atmosfera lascia una traccia nel delicato equilibrio del nostro pianeta. (Alfredo Somoza)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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