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L’esercito israeliano si prepara ad invadere Rafah, le organizzazioni agricole a Palazzo Chigi e le altre notizie della giornata

bombardamenti Rafah ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 9 febbraio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Questo pomeriggio il premier Benjamin Netanyahu ha ordinato all’esercito di preparare i piani per evacuare i civili dall’area di Rafah, nel sud della Striscia. Oggi il governo ha promesso alle associazioni del mondo agricolo l’esenzione dal pagamento dell’Irpef per i redditi sotto i 10 mila euro. La nave umanitaria di Sos Mediterranée, la Ocean Viking, è stata posta sotto sequestro per una presunta “violazione del decreto Piantedosi”. Un professore di Filosofia dell’Università di Torino è stato sospeso per un mese dopo le denunce di molestie da parte delle studentesse.

L’invasione via terra di Rafah è imminente

L’esercito israeliano si prepara ad invadere Rafah. Questo pomeriggio il premier Benjamin Netanyahu ha ordinato all’esercito di preparare i piani per evacuare i civili dall’area di Rafah, nel sud della Striscia. “Non è possibile raggiungere l’obiettivo di eliminazione di Hamas e al tempo stesso lasciare 4 suoi battaglioni a Rafah”, ha detto Netanyahu, senza specificare dove la popolazione di Rafah – già sfollata più volte e che corrisponde a più della metà del totale della popolazione della striscia – potrà trovare rifugio. Poco fa abbiamo parlato con Mohammad, sfollato con la sua famiglia a Rafah, e gli abbiamo chiesto dove andrà:

A Rafah vivono più di un milione e mezzo di persone, quasi tutte fuggite da altre zone della striscia. L’onu e tutte le organizzazioni umanitarie hanno già avvertito che un’invasione della città e dell’area circostante rappresenterebbe un aggravarsi di una situazione già catastrofica.
Sentiamo Paola Caridi, giornalista, autrice del libro “Hamas”, che conosce bene la striscia di Gaza:

L’Egitto in queste ore sta rafforzando le forze al confine e anche la recinzione che lo divide dalla striscia è stata alzata ulteriormente. L’amministrazione statunitense ha più volte avvertito che non sosterrà un’invasione militare di Rafah e anche il portavoce della casa bianca, John Kirby, ha avvertito che un’operazione militare in quest’area sarebbe catastrofica.
Le pressioni americane, però, come ha dimostrato anche l’ultima missione del segretario di stato americano Anthony Blinken, non stanno portando alcun effetto. Sentiamo Renzo Guolo, docente di sociologia delle religioni all’università di Padova:


 

Meloni promette agli agricoltori l’esenzione Irpef per redditi sotto i 10mila euro

La protesta degli agricoltori. Stasera a Sanremo sul palco del festival Amadeus dovrebbe leggere un messaggio dei manifestanti. A Roma, Riscatto Agricolo ha annunciato un corteo sul raccordo anulare con oltre 100 trattori. Il ministro Lollobrigida ha avuto un colloquio con alcuni portavoce. Nel pomeriggio c’è stato, invece, un tavolo a Palazzo Chigi tra il governo e le associazioni del mondo agricolo a cui è stata promessa l’esenzione dal pagamento dell’Irpef per i redditi sotto i 10 mila euro. Da Roma Anna Bredice:


 

Sequestrata a Brindisi la nave umanitaria Ocean Viking

La nave umanitaria di Sos Mediterranée, la Ocean Viking, è stata posta sotto sequestro per una presunta “violazione del decreto Piantedosi”. La nave ha attraccato questa mattina a Brindisi, porto sicuro indicato dalle autorità italiane, con a bordo 261 migranti salvati nel Mediterraneo. Il primo salvataggio risale a martedì, 110 persone alla deriva al largo della Libia. Il giorno successivo, dopo avere ricevuto l’indicazione del porto, la nave ha soccorso altre tre imbarcazioni nella stessa zona. Probabilmente è questo che viene contestato. Oltre al sequestro, di 20 giorni, è prevista anche una multa, non ancora quantificata. Questi sono giorni di molte partenze dalle coste dell’Africa, sia sulla rotta tunisina che su quella libica: nell’hotspot di Lampedusa ci sono al momento quasi 400 migranti.

Molestie all’università di Torino, sospeso un professore di Filosofia

È stato già soprannominato il Me Too dell’università di Torino. Sono oltre cento le testimonianze di molestie raccolte in due settimane grazie a un questionario anonimo sui gruppi Whatsapp inviato dal gruppo universitario Studenti Indipendenti e il collettivo femminista Non una di meno. Racconti portati nella sede del Rettorato dell’Università in corteo e da cui è emerso di tutto: molestie fisiche, verbali alle, umiliazioni, dai favoritismi agli apprezzamenti non richiesti. 

Una violenza di genere strutturale presente in tutti i dipartimenti sia da parte di studenti, sia da parte di ricercatori e professori. E proprio un professore del dipartimento di Filosofia è stato sospeso per un mese dopo molte segnalazioni, una di queste si trova ancora appesa (con il nome censurato) in Ateneo: “Ero a una conferenza organizzata nel cortile del rettorato – si legge nella testimonianza anonima -. Un ricercatore che lavorava a Filosofia mi disse “come puoi pretendere che la gente ascolti la conferenza se sei così scosciata?”. La stessa persona anni dopo mi spiega che non sono adatta alla carriera accademica perché prima o poi sentirò il bisogno di avere figli».

«Ben vengano le contestazioni e le segnalazioni delle studentesse su questo tema. Purtroppo non sono episodi che nascono oggi, ma di certo non è più il momento di far finta di niente o di minimizzare», dichiara Stefano Geuna, rettore dell’Università di Torino, che promette il pugno duro. Intanto allo sportello antiviolenza dell’università, il primo in Italia costituito nel 2019, sono già 138 le donne che nel 2024 si sono rivolte al servizio.

Un video documenta il pestaggio nel carcere di Reggio Emilia

C’è anche un video a documentare il pestaggio in carcere di un detenuto di origine tunisina a Reggio Emilia, nell’aprile scorso. Dieci minuti di indicibile violenza, in cui si vedono diversi agenti incappucciare l’uomo, buttarlo a terra, colpirlo con i calci al viso e al ventre e infine spogliarlo e gettarlo nudo sulla soglia della cella. Le immagini sono agli atti dell’indagine a carico di dieci agenti del penitenziario reggiano, a marzo si terrà l’udienza preliminare. L’accusa è quella di tortura: a denunciare è stato lo stesso detenuto, che dopo il pestaggio per farsi soccorrere ha dovuto attendere oltre un’ora.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

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    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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