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I raid israeliani in Siria, si alza la tensione tra Russia e Polonia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 29 marzo 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La campagna israeliana contro Hezbollah aumenterà di intensità e di raggio d’azione. In Ucraina i bombardamenti della notte scorsa hanno provocato la reazione della Polonia: il paese, al confine con l’Ucraina ha fatto alzare in volo i propri caccia. Il tribunale di Ragusa ha sospeso il fermo della Sea-Watch 5. Francesco Schiavone, noto come Sandokan, ha deciso di collaborare con la giustizia.

Il ministro della difesa israeliano annuncia un allargamento dell’offensiva a nord

L’annuncio arriva direttamente dal ministro della difesa israeliano Gallant: gli attacchi nel Nord verranno intensificati. La campagna contro Hezbollah aumenterà di intensità e di raggio d’azione. Gallant Ha parlato oggi dopo il raid della notte scorsa che ha colpito la Siria. arriveremo ovunque Hezbollah si trovino. Beirut, Baalbek, Tiro, Sidone e per tutta la lunghezza del confine: e in posti più lontani, come Damasco”. Oggi Israele ha colpito Vicino Aleppo in Siria dove i morti sarebbero 42, tra cui un alto comandante di Hezbollah.
Dunque il fronte Nord, già teatro dei raid contro le milizie sciite sostenute dall’Iran, diventa ancora più caldo. E oltre al Libano si allarga alla Siria.

Laura Silvia Battaglia Giornalista, esperta dell’area:

 

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha approvato la partenza di due delegazioni dello Stato ebraico verso Doha e Il Cairo per negoziare nei prossimi giorni l’accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco.

Oggi il commissario generale dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Philippe Lazzarini ha chiesto al governo israeliano di collaborare per far entrare e distribuire gli aiuti umanitari. Lo ha fatto ricordando l’ordine vincolante rinnovato ieri dalla Corte di giustizia internazionale dell’Aja.

Continua intanto l’assedio all’ospedale Al Shifa di Gaza City.

Vincenzo Luisi, medico, presidente della sezione italiana del Palestine Children’s relief found che da 20 anni segue missioni mediche in Palestina

 

Cresce la tensione al confine tra Polonia e Russia

In Ucraina i bombardamenti della notte scorsa hanno causato danni alle centrali elettriche del Paese. Il governo ha annunciato per oggi delle interruzioni di corrente, dei blackout in tre regioni, quelle colpite dal massiccio attacco, per riparare gli impianti, centrali idroelettriche.

Il bombardamento ha provocato la reazione della Polonia: il paese, al confine con l’Ucraina ha fatto alzare in volo i propri caccia per sorvegliare in modo potenziato lo spazio aereo. Un segnale di ulteriore tensione tra la Russia e l’Europa. Il premier Polacco Tusk ha parlato un’intervista a diversi quotidiani europei di una fase pre-guerra, con ogni scenario possibile.

Intanto da Bruxelles arriva la clamorosa denuncia del premier belga Alexander de Croo: alcuni eurodeputati sarebbero stati avvicinati e pagati da uomini dei servizi russi per alimentare la propaganda filo Mosca in Europa. Il premier ha fatto riferimento a un’indagine portata avanti dai servizi segreti belgi e quelli cechi. Non ha aggiunto altri dettagli, se non che la presidente dell’Europarlamento Metsola è stata informata e sono in corso verifiche.

David Carretta, corrispondente del Foglio da Bruxelles

 

Immigrazione, il decreto Piantedosi affonda sotto i colpi della magistratura

Il tribunale di Ragusa ha sospeso il fermo della Sea-Watch 5. Il giudice ha annullato cosi il provvedimento che era stato imposto, in base al decreto Piantedosi. La Ong fin da subito aveva detto che le ragioni addotte per bloccare l’imbarcazione erano false. La decisione della magistratura ragusana arriva dopo quelle analoghe di Brindisi e Crotone. Una sconfessione della linea portata avanti dal Viminale, dice Gianfranco Schiavone, dell’Agi, associazione studi giuridici sull’immigrazione…

 

Francesco Schiavone, il boss dei Casalesi noto come ‘Sandokan’, collaborerà con la giustizia

Francesco Schiavone, noto come Sandokan, ha deciso di collaborare con la giustizia. Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, boss indiscusso tra gli anni Ottanta e i primi Novanta. Dopo 26 anni di prigionia, molti dei quali in regime di carcere duro, si è pentito. In questi giorni ci sono stati contatti tra le forze di polizia e i suoi parenti per permettere loro di entrare in programmi di protezione. Raffaele Sardo, giornalista esperto di camorra, ce ne ha fatto un ritratto…

Ma cosa può rappresentare il pentimento di Schiavone? Ciro Pellegrino, giornalista della redazione napoletana di Fanpage

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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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    Il commento alla classifica di NME dei migliori album del 2025, l'intervista al musicista nigeriano Tommy Wà a cura di Niccolò Vecchia e la storia di Jesse Welles, da fenomeno social a uno dei cantautori americani più apprezzati del momento.

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