Approfondimenti

Il mandato d’arresto per Putin, il discorso di Meloni al congresso della Cgil e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 17 marzo 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir e Putin Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria presidenziale russa per i diritti dell’infanzia. Putin è stato accusato di avere compiuto crimini di guerra in Ucraina a partire dal 24 febbraio del 2022, giorno dell’invasione russa, legati alla deportazione di bambini dall’Ucraina. Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri, ha detto che l’annuncio del mandato d’arresto “non ha alcun valore per il nostro Paese, nemmeno da un punto di vista legale”. La Russia non ha mai ratificato lo Statuto di Roma, il trattato che istituì la Corte penale internazionale. Oggi la premier Giorgia Meloni, prima leader della destra a farlo, è intervenuta al congresso della Cgil. C’è stata una contestazione, ma la platea ha ascoltato in silenzio il suo intervento. L’unica concessione? La condanna dell’attacco della sede romana del sindacato.

Putin è ricercato per crimini di guerra

Vladimir Putin è ricercato per crimini di guerra. La Corte Penale internazionale ha emesso oggi un mandato di cattura sia per il presidente russo che per la commissaria per i diritti dei bambini presso il Cremlino, Maria Lvolva Belova. Entrambi sono ritenuti responsabili di crimini di guerra per la deportazione illegale di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia.

(di Martina Stefanoni)

La Corte ha sottilineato che i mandati di cattura sono stati emessi dalla II Camera preliminare dopo le istanze di accusa presentate il 22 febbraio 2023, a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, e di averli fin qui tenuti “segreti al fine di proteggere vittime e testimoni e anche per salvaguardare le indagini”. Maria Lvova Belova, commentando il mandato d’arresto ha detto: “È fantastico che la comunità internazionale abbia apprezzato il lavoro per aiutare i bambini del nostro Paese, che non li lasciamo nelle zone di guerra, che li portiamo fuori, creiamo per loro buone condizioni, che li circondiamo di persone affettuose e premurose. Cosa succederà dopo? Bene, continuiamo a lavorare”. Come si è arrivati a questa decisione? Sentiamo Nello Scavo, giornalista di Avvenire

La reazione del Cremlino è arrivata presto, dopo l’annuncio del mandato d’arresto. La portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha detto: “Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto di vista legale”. Mosca infatti è uno dei paesi che non riconosce lo Statuto di Roma su cui su basa la Corte dell’Aja. Sentiamo la scheda che abbiamo preparato Per capire bene cos’è la corte penale internazionale e come funziona.

Che cos’è e come funziona la Corte penale internazionale

La Corte penale internazionale esiste dal 2002. Non è un organo delle Nazioni Unite, che ha un suo tribunale che si chiama Corte Internazionale di Giustizia, ed entrambi hanno sede all’Aja, nei Paesi Bassi. Ha 124 membri, 34 dei quali sono paesi africani, ed è il primo tribunale internazionale permanente con giurisdizione su genocidi, crimini contro l’umanità e crimini di guerra. L’Italia e buona parte dei Paesi europei fanno parte della Corte penale internazionale, mentre non vi appartengono stati come la Cina, l’India e l’Indonesia. Gli Stati Uniti, come la Russia e diversi altri stati, hanno sottoscritto lo statuto di costituzione del tribunale, ma non lo hanno ratificato.
La Corte penale internazionale Giudica i soggetti (e non gli Stati) che, come privati o come organi statali, hanno commesso uno dei gravi crimini individuati dallo statuto della Corte e accomunati dalla loro rilevanza sovranazionale.
La Cpi esercita le proprie funzioni ed i propri poteri sul territorio di qualsiasi Stato Parte ma la sua giurisdizione può estendersi al territorio di ogni altro Stato che ne faccia richiesta. Fino ad ora la Cpi ha condannato cinque uomini per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tutti i leader delle milizie africane della Repubblica Democratica del Congo, del Mali e dell’Uganda. I termini variano da nove a 30 anni di carcere. Il massimo termine possibile è l’ergastolo.
Uno dei principali ricercati è stato l’ex leader sudanese Omar al Bashir, ricercato per genocidio nel Darfur, che nel 2021, dopo 12 anni dal primo mandato di cattura è stato portato davanti al tribunale internazionale.

Quali saranno le conseguenze per Putin?

Anche la presidenza ucraina ha commentato il mandato d’arresto. Il consigliere di Zelensky Podolyak ha scritto: “Il mondo è cambiato. È l’inizio della fine della Federazione russa nella sua forma attuale sulla scena mondiale”.
Il presidente della Corte, annunciando la decisione, ha detto che l’esecuzione dei mandati d’arresto dipenderà dalla collaborazione internazionale”.
Quali effetti avrà concretamente per Putin sentiamo Sentiamo Chantal Meloni, professoressa di Diritto penale internazionale alla statale di Milano

Il discorso di Meloni al congresso della Cgil

Per la prima volta una leader della destra, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha parlato al congresso nazionale della Cgil. Dal palco di Rimini, Meloni ha formalmente aperto al confronto, ma di fatto ha bocciato la concertazione su tutti i progetti del suo governo, dalla riforma del fisco contestata, proprio dai sindacati, all’abolizione del reddito di cittadinanza.

(di Alessandro Braga)

Un discorso con diverse sfaccettature, si capiva che la presidente del Consiglio lo aveva preparato nei minimi dettagli. Del resto, non era una platea facile quella che si trovava davanti. L’inizio è stato abbastanza muscolare, quando ha detto che lei “non ha paura dei fischi” e che alcune ricostruzioni giornalistiche, che ipotizzavano una sua defezione, la facevano ridere. Intanto una nota stilistica, nel suo discorso: come al solito, ha usato il termine nazione, a lei tanto caro. Ha provato a ruffianarsi la platea citando Argentina Altobelli, sindacalista e donna. È riuscita persino a strappare un timido applauso quando ha definito “inaccettabile”, l’assalto da parte di formazioni di estrema destra alla sede della Cgil. Si è richiamata al Risorgimento, guardandosi bene dal citare Resistenza e antifascismo ovviamente. Poi il suo discorso di fatto è stato imperniato sulla difesa delle scelte del governo, riforma fiscale e abolizione del reddito di cittadinanza in primis, alternando in qualche modo il bastone alla carota, quasi volendo imporre alla platea l’idea che il suo non è un governo nemico.
L’accoglienza della platea a Meloni è stata sicuramente fredda. La contestazione, prevista, c’è stata. Ma alla fine meno pesante di quanto qualcuno temeva. È stata la minoranza interna a mettere in scena la protesta più eclatante. Una ventina di delegati, all’arrivo di Meloni, si è alzata e intonando “Bella Ciao” ha abbandonato la sala, lasciando sulle sedie dei peluche, simbolo dei bambini morti a Cutro. La stragrande maggioranza dei delegati è invece rimasta in sala, silenziosamente. Hanno ascoltato con freddezza l’intervento di Giorgia Meloni. Alcuni indossavano come segno protesta qualcosa di rosso. Altri hanno seguito tutto il discorso a braccia conserte, nessuno ha però fischiato o contestato in maniera forte la presidente del Consiglio.

Le borse europee vanno male

Chiusura di giornata in netto calo per le borse europee: Milano, tra le peggiori, perde un punto percentuale e mezzo e porta a – 6,5% il bilancio complessivo della settimana.
Negli Stati Uniti, la First Republic Bank affonda alla borsa di Wall Street. Il titolo bancario perde il 20%, anche con gli aiuti per 30 miliardi di dollari annunciati dalle maggiori banche americane. Il presidente Biden chiede al Congresso nuove norme per usare il pugno duro contro i manager delle banche fallite e dichiara: “Il sistema è più stabile grazie alle azioni prese”. Le misure finora non sembrano però aver rassicurato i mercati in una settimana nera, segnata prima dal fallimento di Silicon Valley Bank e poi dal crollo dell’istituto elvetico Credit Suisse.

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    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

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    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

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