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La tragedia dei migranti in Grecia, Tajani a capo di Forza Italia, i litigi nel Pd sulla riforma della giustizia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 16 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.Sono rimasti in mare per giorni, senza cibo né acqua, sotto il sole, in 750 a bordo di un peschereccio. Hanno chiesto aiuto, più volte, ma nessuno è intervenuto. Svaniscono le possibilità di recuperare altri superstiti: i morti sarebbero almeno 600, di cui 100 bambini. Il naufragio di Pilos, al largo della costa greca, è la più grande tragedia mai avvenuta nel Mediterraneo: il peschereccio avrebbe iniziato a imbarcare acqua dopo che la guardia costiera greca ha tentato di trascinare la nave con una corda. È avvenuto poco fa l’incontro tra il presidente ucraino e la delegazione africana arrivata oggi a Kiev per una nuova missione di pace. In Italia: Forza Italia cerca di restare compatta dopo la morte di Silvio Berlusconi e la riforma della giustizia divide il Pd.

Il naufragio sarebbe avvenuto dopo che la guardia costiera greca ha agganciato il peschereccio con una fune

Hanno navigato per giorni, sotto il sole, senza cibo né acqua, in 750 a bordo di un peschereccio. Hanno chiesto aiuto e nessuno è intervenuto. Poi, dopo l’intervento della guardia costiera greca, il naufragio. Un disastro, quello avvenuto al largo delle coste greche, che sembra essere la tragedia più grande del mediterraneo da diversi anni, come ha detto anche la commissaria Ue per gli Affari interni da Bruxelles.
Ormai sfumate le possibilità di trovare altri sopravvissuti, i morti sono più di 600, almeno 100 erano bambini.
Secondo quanto emerge dai racconti dei sopravvissuti, il naufragio sarebbe avvenuto dopo che la guardia costiera greca ha agganciato il peschereccio sovraccarico con una fune, per cercare di trascinarlo. Dopo aver inizialmente negato, oggi la guardia costiera ha ufficialmente ammesso di aver cercato di intervenire sul peschereccio con una fune. Il comunicato diffuso spiega però che la motovedetta ha usato la corda solo per accertarsi delle condizioni della nave, ma che poi i migranti stessi a bordo del peschereccio l’avrebbero slegata. Una versione che non combacia con quella dei sopravvissuti.
Un intervento non solo pericoloso, ma tardivo rispetto alle richieste di aiuto che erano arrivate alle autorità greche già da diverse ore.
In Grecia abbiamo raggiunto Eirini Gaitanou, della ong greca Refugee Support Aegean

Intanto 71 dei 104 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto al largo di Pylos, in Grecia, sono arrivati poco fa nella struttura di accoglienza di Malakasa, ad Atene, mentre trenta di loro sono ancora ricoverati in ospedale con sintomi legati al quasi annegamento e ipotermia. Secondo Eirini Gaitanou, le condizioni in cui queste persone vengono tenute, fanno parte delle politiche greche di deterrenza delle migrazioni

A capo di Forza Italia per ora c’è Tajani

(di Anna Bredice)

Una fotografia di Berlusconi giganteggia alle spalle di Tajani e dei due capigruppo del partito, dalle facce un po’ tese dopo giorni di incertezza. Ma il dopo è sempre nel nome di Berlusconi, e lo sarà per un bel po’, ora ci sarà il tesseramento sempre nel suo ricordo e solo l’anno prossimo il congresso. Nel frattempo dalle prossime settimane a guidare il partito in questa fase, forse fino alle europee, c’è lui, Antonio Tajani, che si sente investito anche della fiducia della famiglia: la lettera ricevuta da Marina Berlusconi la legge più volte ai giornalisti affinché sia chiara. “La famiglia è vicina al partito, nel rispetto dei ruoli”. Quindi per ora c’è Tajani, ma senza una contrapposizione con i figli, che potrebbero rinunciare a recuperare i 90 milioni di euro di debito del partito. Il dopo deve procedere in armonia e unità dice Tajani e appare evidente dal fatto che accanto a lui c’è Licia Ronzulli, fino a poco tempo fa avversaria nel partito. Non spaccarsi ora ha però un prezzo che per Tajani non costa moltissimo, anzi, gli sembra quasi naturale. Marta Fascina da finta moglie, rimane finta vedova, è deputata e Tajani aggiunge “non ha bisogno di spazi formali”, non acquista nessun incarico nel partito, malgrado molti avessero visto in quel tenersi per mano con Marina Berlusconi un ruolo di primo piano. Forza Italia deve rimanere unita, per non rompersi troppo presto, con Giorgia Meloni i rapporti sono ottimi, a quanto assicura Tajani, anche le aziende della famiglia hanno bisogno di un governo stabile, dopo le europee si vedrà. Per ora quindi il partito ricomincia seguendo la scia del fondatore che forse per un lapsus Tajani paragona ad una stella cometa, forse voleva dire una stella polare, più sicura e stabile nel cielo.

Il Pd litiga sulla riforma della giustizia

Il Pd litiga anche sulla riforma della giustizia. In particolare a dividere il Pd è il tema dell’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Elly Schlein ha detto che una abolizione completa del reato, che mette in difficoltà gli amministratori locali ed è criticato anche dai sindaci Pd, è sbagliata e si deve invece puntare a una riforma della legge.
Le ha risposto polemicamente il presidente della Campania, De Luca: “Sono dieci anni che mi batto contro il reato di abuso d’ufficio, credo che l’iniziativa assunta dal Governo sia importante e positiva. Al contrario di certi trasformisti del partito”. De Luca ha detto sì anche alla riforma delle intercettazioni. Su questo c’è la levata di scudi delle associazioni dei giornalisti. Sentiamo Graziella Di Mambro, di Articolo 21

Salvini ha annunciato pene più severe per chi guida ubriaco o dopo aver assunto droghe

A Roma i carabinieri hanno perquisito l’abitazione del giovane youtuber Matteo Di Pietro, 20 anni, accusato di omicidio stradale, dopo l’incidente in cui mercoledì pomeriggio è morto il bambino di 5 anni Manuel Proietti. La notte scorsa, in provincia di Torino, è avvenuto un altro incidente mortale: un 22enne è stato travolto e ucciso da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Alla guida un 24enne positivo ai test per alcol e stupefacenti. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini oggi ha annunciato un disegno di legge con pene più severe per chi guida ubriaco o dopo aver assunto droghe.
Su come promuovere la sicurezza stradale, abbiamo chiesto il parere di Luca Valdiserri, giornalista e attivista

La delegazione di pace africana è arrivata a Kiev

È avvenuto poco fa l’incontro tra il presidente ucraino e la delegazione africana arrivata oggi a Kiev per una nuova missione di pace. Zelensky ha invitato la delegazione a partecipare ai prossimi summit globali per la pace, ma ha sottolineato che la fine della guerra ci sarà solo quando le truppe di Mosca si ritireranno. La visita dei paesi africani – che domani incontreranno anche il presidente russo Putin – ha anche l’obiettivo di sbloccare l’accordo sul grano che pesa molto sull’economia africana.
Al loro arrivo a Kiev, questa mattina, i leader africani si sono dovuti subito riparare in un rifugio antiaereo perché le truppe russe hanno bombardato la città. Secondo le autorità ucraine, è stato l’attacco aereo più grande delle ultime settimane. Ci sono stati sei feriti. Dal campo intanto arrivano notizie sulla controffensiva. I combattimenti si starebbero spostando da Bakhmut verso Mariupol, più a sud.

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    È morta Patrizia Arnaboldi. Femminista, militante comunista, è stata tra le fondatrici di Radio Popolare

    È morta Patrizia Arnaboldi. Aveva 78 anni. Storica militante comunista, protagonista del femminismo a Milano e del movimento studentesco, negli anni Ottanta è stata deputata per Democrazia Proletaria. Legata a Rifondazione Comunista, negli ultimi anni ha partecipato a molte battaglie a difesa della città. Una delle ultime, quella legata agli alberi di piazzale Baiamonti. Patrizia Arnaboldi, 50 anni fa, è stata anche una delle firmatarie, davanti al notaio, dell’atto di nascita di Radio Popolare. Ecco il ricordo di Matteo Prencipe, segretario lombardo di Rifondazione Comunista, e di Basilio Rizzo, storico consigliere comunale milanese.

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    Fa troppo caldo: scioperano i lavoratori della Emmegi, che costruisce condizionatori a Cassano d’Adda

    Troppo caldo, lavoratori in sciopero. 36 gradi nel capannone dove si producono componenti per i condizionatori. Il paradosso è che, in quella ditta, si producono scambiatori di calore, componente fondamentale per gli impianti di climatizzazione. Che però, nei capannoni della Emmegi di Cassano d’Adda, non ci sono. La conseguenza, temperature roventi, che superano i 36 gradi, e condizioni di lavoro inaccettabili. Per questo lavoratori e lavoratrici stanno scioperando, per ottenere almeno un po’ di refrigerio, che però al momento viene negato dalla proprietà, che anzi ha incaricato un consulente per farsi dire che “la temperatura è acettabile”. Maurizio Iafreni è Rsu Fiom alla Emmegi e responsabile della sicurezza: (foto Fiom Cgil)

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