Approfondimenti

L’assemblea di Confindustria, l’ultimatum sul Mes, l’emergenza in Libia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 15 settembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. A Lampedusa sono in corso i trasferimenti di centinaia di migranti verso altri porti, ma la situazione resta critica. In Libia cresce la rabbia per il disastro dell’uragano Daniel, le vittime sono più di 11mila e 20mila i dispersi. L’Onu punta il dito contro la disorganizzazione legata all’instabilità politica che affligge il Paese. Intanto, in Italia. Dall’assemblea di Confindustria per il governo arrivano più critiche e raccomandazioni che applausi. E Marina Berlusconi attacca la tassa sugli extra profitti. Il nuovo patto di stabilità e il Mes: sono i due principali temi economici e politici dell’Ecofin che si riunisce oggi e domani a Santiago de Compostela, in Spagna. Addio a Fernando Botero, l’artista colombiano aveva 91 anni.

A Lampedusa centinaia di migranti sono stati trasferiti verso altri porti, ma la situazione resta critica

(di Diana Santini)

La messa è finita, ma alla chiesa di Lampedusa il lavoro è appena ricominciato. Si distribuiscono pasti e anche oggi una lunga fila di ragazzi aspetta pazientemente il proprio turno per poi uscire dalla sacrestia con un piatto di carta in mano. Porzioni troppo piccole per questi ragazzini alti uno e novanta con la fame come compagna di viaggio da troppi mesi, ma è quello che c’è, loro ringraziano e in due minuti spazzolano via tutto. La distribuzione del cibo, quella curata dalla croce rossa, avviene all’hotspot, due volte al giorno. Ma nessuno di loro vuole starci: è un luogo nascosto, in mezzo ai sassi, senza un riparo, senza nulla da fare, senza una doccia. Brutto e sporco, caotico perchè costruito male, non mantenuto, non efficiente, e questo sempre, non solo durante le cosiddette “emergenze”. La croce rossa assicura che per tutti c’è un pasto ma loro giurano che non è vero. Spesso semplicemente non sono lì all’ora della distribuzione, che è rapida e concitata: d’altra parte nessuno di loro ha un orologio e pochi il telefono. E così chi riesce se ne va in paese a guardare lo struscio e a farsi offrire un gelato. Il pane e le rose, anzi il pane e il gelato. Gireranno per le stradine fino a che è notte fatta, magari rimedieranno un altro piatto di pasta, che prima di riempirgli la pancia, scalda i loro cuori provati. Chiamano tutte le donne maman, mamma. Ieri sera qualcuno è rimasto a ballare la disco paradise sparata a tutto volume da uno dei locali sul corso, un po’ in disparte, dietro un angolo. Poi si è fatto silenzio, e con le loro infradito calzate con sotto i calzini, per le piaghe, si sono incamminati verso quel buco nero, quell’anfratto rimosso, che è l’hotspot. Sperando che il nuovo giorno fosse quello buono, quello dell’agognata registrazione, del trasferimento, dell’inizio della loro prossima vita.

La premier Meloni all’assemblea di Confindustria: sono più le critiche degli applausi

(di Anna Bredice)

C’era quasi tutto il governo, naturalmente Giorgia Meloni in prima fila accanto a Sergio Mattarella, ma l’assemblea nazionale di Confindustria, l’ultima guidata da Carlo Bonomi, non è stata benevola nei confronti della presidente del Consiglio. Ci sono state più raccomandazioni e critiche, che applausi e cambiali in bianco per i prossimi quattro anni di governo. I messaggi sono arrivati soprattutto dal capo dello Stato, che da giorni cerca di indicare una strada, ad esempio sulla sicurezza sul lavoro, oggi sugli stipendi che devono essere dignitosi soprattutto per i più giovani, appare quasi un via libera al salario minimo, che invece gli industriali disapprovano, preferendo la contrattazione collettiva. Ma il discorso di Mattarella è stato più generale, chiede al governo di non agire “ispirandosi a sentimenti congiunturali”. Di guardare più in là di una campagna elettorale alle porte, “non si può affrontare la crisi economica lasciandosi andare a paure irrazionali”, o per cavalcare consensi elettorali, perché, aggiunge il presidente della Repubblica, “la probabilità di uno sbocco autoritario aumenta”. Gli appuntamenti dei prossimi mesi, la manovra economica, le modifiche al Patto di stabilità, il Pnrr rischiano di essere anche questi temi di scontro dentro al governo, tra visioni diverse sul ruolo dell’Europa. Ed è un rischio che Mattarella ma anche il presidente di Confindustria Bonomi chiedono di scongiurare. Il presidente uscente degli industriali ha fatto un discorso sulla scia di quello di Mattarella, augurandosi “una maggiore fiducia nell’Unione europea e riforme istituzionali fatte non a colpi di maggioranza”, tenendo al riparo il ruolo del Capo dello Stato. Anche per gli industriali Mattarella appare una garanzia di fronte ad un governo che al momento non ha realizzato le promesse fatte agli imprenditori. E infine c’è stato il discorso di Marina Berlusconi: non scende in politica, ma nel suo ruolo di guida di una delle maggiori aziende del Paese, chiede molto a Meloni proprio per difendere quelle aziende, a cominciare dall’abolizione della tassa sugli extraprofitti.

Restiamo l’unico Paese a non aver ratificato il Mes

(di Alessandro Principe)

Il presidente dell’Eurogruppo, l’irlandese Pascal Donhoe, non poteva essere più chiaro. Il Mes “riguarda anche gli altri 19 Stati membri. Giorgetti è ben consapevole di questa dimensione europea e della sua importanza”. Se non è un ultimatum, poco ci manca. L’Italia è l’unico paese a non aver ratificato, non il Mes che esiste dal 2012, e di cui facciamo già parte, ma la sua riforma che ne allarga la competenza al sistema bancario. Per entrare in vigore deve essere ratificata da tutti: manchiamo solo noi e il termine fissato è la fine di quest’anno. Meloni si muove su un crinale stretto: il No al Mes è sempre stato suo cavallo di battaglia, condiviso da Salvini. Di rinvio in rinvio ora siamo al dunque: andare allo scontro non è pensabile. Anche perché l’altra partita è quella del nuovo patto di stabilità, su cui Meloni si gioca anche quei pochi margini di spesa nella manovra economica. Gentiloni, anche lui oggi all’Ecofin, ha ricordato l’importanza di tenere in ordine i conti pubblici. Avere regole flessibili per il governo è essenziale. Ottenerle tenendo in ostaggio il Mes, è a dir poco arduo. Anche perché il progetto di Meloni di allearsi con i Popolari alle Europee è naufragato e la Destra italiana rischia l’isolamento in Europa.

L’emergenza in Libia dopo l’uragano Daniel

I morti in Libia causati dall’uragano daniel sono 11,300. L’ultimo bilancio aggiornato dalla mezzaluna rossa parla anche di 20mila dispersi, quasi tutti nella città di Derna. Qui, dopo quattro giorni, sta crescendo anche la rabbia dei residenti che denunciano la negligenza dell’amministrazione. Secondo la popolazione, un disastro di questa portata si poteva evitare se la politica. Nella città intanto continuano le operazioni di soccorso e ricerca, mentre ogni giorno il mare restituisce cadaveri. Chi vede la città in questi giorni, descrive la situazione come “apocalittica”. Come Awad, un professore che abbiamo raggiunto proprio a Derna

Addio a Fernando Botero

(di Tiziana Ricci)

Quando pensiamo a Botero immaginiamo subito personaggi dalle dimensioni esagerate, tondeggianti quasi deformi. Per l’artista l’abbondanza è positività, ricchezza di vita, sensualità delle forme. Era questa la sua caratteristica non sempre apprezzata. E’ morto Fernando Botero classe 1932, nato in Colombia a Medellin, pittore, scultore e disegnatore. Cominciò a disegnare da ragazzo con successo. Si diede poi a viaggiare in Europa, fu affascinato da Francisco Goya e Tiziano, visti al Museo del Prado. In Italia incontra poi il Rinascimento, ma soprattutto Giotto, Mantegna e Piero della Francesca.
A Parigi quella che non apprezzò molto fu l’avanguardia francese. Ma come dicevamo a metà degli anni ’50 tornato in patria, le sue mostre non incontrano grande favore, cosi’ lui ripara in Messico ed è qui che le forme delle sue sculture e dei suoi dipinti iniziano a dilatarsi, anche influenzato dall’espressionismo astratto. Negli anni che seguirono ebbe sempre piu’ successo e ore le sue opere sono conservate nei piu’ prestigiosi musei  a New York, a Bogotà, a Barcellona, a Madrid, ai Musei Vaticani e anche a Pietrasanta dove ha
vissuto ed aveva uno studio. Le sue grandi sculture campeggiano in molte città. Ma noi lo ricordiamo soprattutto per “Abu Ghraib” un ciclo di opere intense e sconvolgenti del 2005 con cui l’artista ha espresso la rabbia e lo sdegno per la tortura.

Foto | Derna, Libia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR giovedì 21/09 15:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 21-09-2023

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 21/09/2023

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-09-2023

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 21/09/2023 delle 7:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-09-2023

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jack di giovedì 21/09/2023

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 21-09-2023

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 21/09/2023

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 14.30. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 21-09-2023

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 21/09/2023

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 21-09-2023

  • PlayStop

    Cult di giovedì 21/09/2023

    Oggi a Cult: a Zona K (in trasferta c/o Magnete) comincia la stagione 23/24 con il regista catalano Roger Bernat e un progetto condiviso con il pubblico; l'avv. Giovanna Fantini parla dei tre venerdì di Fridays for Women e delle relative panchine rosse; l'Orchestra Sinfonica di Milano festeggia i suoi 30 anni con il lungo Festival Mahler; Francesca Puglisi dirige la stagione di Aprés Comedy all'Aprés Coup di Milano; la rubrica di lirica a cura di Giovanni Chiodi...

    Cult - 21-09-2023

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 21/09/2023

    Un discorso sul potere. Del capo del governo e dei presidenti delle regioni. Ospite oggi a Pubblica l’economista Gianfranco Viesti, dell’università di Bari. Viesti ha intrecciato la discussione sulle modifiche costituzionali, che il governo Meloni e la sua maggioranza stanno preparando e che riguarderanno principalmente i poteri dell’esecutivo e del presidente del consiglio, e il progetto sull’autonomia differenziata (Viesti è autore del libro “Contro la secessione dei ricchi. Autonomie regionali e unità nazionale”, appena pubblicato da Laterza). «L’autonomia differenziata – sostiene Viesti - così come il premierato sono elementi di una grande discussione sul potere in Italia. In altre parole, su chi comanda, su come viene scelto chi comanda e attraverso quali meccanismi viene esercitata la funzione di controllo da parte dei parlamentari e di noi cittadini. E’ dunque – aggiunge il professor Viesti - una discussione fondamentale». Viesti racconta anche delle ultime modifiche del PNRR che il governo Meloni ha rischiesto alla Commissione europea. Per l’economista dell’università di Bari alla base di tali richieste non ci sono ragioni burocratiche, ma ragioni politiche. «Il governo Meloni – secondo il professor Viesti - crede poco negli investimenti pubblici e quindi ha definanziato una serie fondamentale di investimenti pubblici, a partire da quelli per le città fino a quelli per la sanità territoriale. Come li usa questi soldi? Li usa principalmente in sussidi alle imprese. Sussidi – conclude Viesti - che sono evidentemente legati ad un progetto politico del governo di legittimarsi come controparte, da un lato di Confindustria e dall’altro delle grandi imprese pubbliche di cui ha preso il controllo».

    Pubblica - 21-09-2023

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 21/09/2023

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare.

    Tutto scorre - 21-09-2023

  • PlayStop

    Prisma di mercoledì 21/09/2023

    PRISMA DI GIOVEDI’ 21 SETTEMBRE, IN STUDIO LORENZA GHIDINI, IN REDAZIONE MASSIMO ALBERTI 8,35 LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE. MA LA DIPLOMAZIA STA FACENDO PASSI AVANTI? Emanuele Valenti, Paolo Impagliazzo , segretario generale comunità di S.Egidio 9,00 IL PROCESSO D’APPELLO A MIMMO LUCANO VERSO LA CONCLUSIONE Tiziana Barillà autrice del libro “Mimì Capatosta-Mimmo lucano e il Modello Riace” 9,15 LE CALCIATRICI SPAGNOLE SONO TORNATE IN NAZIONALE Luisa Garribba Rizzitelli fondatrice di Assist, associazione nazionale atlete 9,35 L’ITALO PALESTINESE KHALED EL QUAISI ANCORA DETENUTO IN ISRAELE: OGGI UNA NUOVA UDIENZA Tina Marinari coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia (modificato)

    Prisma - 21-09-2023

  • PlayStop

    CULTURA. UN PATRIMONIO PER LA DEMOCRAZIA - OLIVIERO PONTE DI PINO

    CULTURA. UN PATRIMONIO PER LA DEMOCRAZIA - OLIVIERO PONTE DI PINO - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 21-09-2023

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 21/09/2023

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 21-09-2023

Adesso in diretta