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Le prove di distensione tra Roma e Bruxelles, l’Ucraina si prepara alla controffensiva e le altre notizie della giornata

Pechino Ucraina Ursula von der Leyen commissione europea

Il racconto della giornata di sabato 3 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Tra Roma e Bruxelles, dopo gli scontri di ieri, oggi è la giornata della distensione. La nave “Humanity 1” ha soccorso 30 migranti che si trovavano su un gommone sovraffollato in una zona sotto la responsabilità maltese. La vicenda del ragazzo di 16 anni a cui ieri è stato impedito di leggere un suo testo in piazza a Bolzano in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica, con il passare delle ore appare sempre di più un vero e proprio atto di censura, spirito dei tempi. Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina è pronta alla controffensiva ed è tornato a insistere: senza l’aviazione all’altezza della situazione, avremo molte perdite.

Roma e Bruxelles trattano sul PNRR e le modifiche al piano italiano

Tra Roma e Bruxelles, dopo gli scontri di ieri, oggi è la giornata della distensione. Messe da parte le cose più scottanti, che riguardano i poteri di controllo sui soldi pubblici (compresi quelli del PNRR) da parte della Corte dei conti, oggi dalla Commissione europea si è fatto sentire un portavoce per dire che sul Pnrr “sono in corso scambi costruttivi” con l’Italia e che “le autorità italiane forniscono ulteriori informazioni ove necessario”. Tra Roma e Bruxelles sono in corso le trattative per lo sblocco della terza rata da 19 miliardi e le modifiche al piano italiano. “Il dialogo tra Bruxelles e Roma è costante”, ha riferito il portavoce dell’UE:
Il servizio di Lele Liguori:


 

La nave Humanity 1 verso Ancona con 30 persone a bordo

La nave “Humanity 1” ha soccorso 30 migranti che si trovavano su un gommone sovraffollato in una zona sotto la responsabilità maltese. Il gommone era partito da Sabratha, in Libia.
La ong “Humanity” ha accusato le autorità maltesi di non essersi fatte carico delle operazioni di ricerca e salvataggio, nonostante siano responsabili di quell’area di mare. Tra i naufraghi soccorsi ci sono 11 minori, tra cui un bambino di soli due mesi.
Intanto, anche per la Humanity le autorità italiane hanno deciso di assegnare porti lontani per gli sbarchi, in questo caso Ancona.
La stessa cosa è accaduta alla Life Support di Emergency, con 29 migranti a bordo, che dovrà raggiungere Marina di Carrara, dove arriverà non prima di martedì prossimo.
 

Bolzano, la censura al discorso del 16enne per il 2 giugno

La vicenda del ragazzo di 16 anni a cui ieri è stato impedito di leggere un suo testo in piazza a Bolzano in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica, con il passare delle ore appare sempre di più un vero e proprio atto di censura, spirito dei tempi.
A Nathan, 16 anni, studente del secondo anno di un liceo classico, era stato chiesto dagli organizzatori ufficiali della provincia di Bolzano di tenere un discorso sui pericoli che corre la democrazia. E lui quei pericoli li aveva elencati nel suo testo: “l’istituzionalizzazione del fascismo”; “la crisi climatica e i flussi migratori ad essa connessi”; “i divari tra ricchi e poveri”. Ma questi contenuti non sono passati al vaglio della “Ripartizione pedagogica” (ente della provincia di Bolzano) e del Commissariato di governo: “Troppo politici”.
Il testo di Nathan è stato preso e stravolto, censurato in molte parti. A quel punto lo studente si è rifiutato di leggere in piazza un testo in cui ormai non si riconosceva più. Che cosa aveva scritto Nathan nel suo discorso originario? Il nostro Andrea Monti lo ha chiesto allo studente di Bolzano: 



 

L’Ucraina è pronta alla controffensiva

La guerra in Ucraina. Poco fa il sindaco in esilio di Melitopol, occupata dalle forze armate russe, ha scritto sui suoi canali social che i residenti hanno riferito di 5 forti esplosioni udite nella parte settentrionale della città. Sempre da parte ucraina si afferma che sono continuati gli attacchi aerei russi e che 16 attacchi nelle regioni di Lugansk e Donietsk sarebbero stati respinti. Mentre da parte russa, il governatore della regione russa di Belgorod ha affermato che due civili sono stati uccisi da un attacco ucraino nel distretto di Shebekino, non lontano dal capoluogo Belgorod.
Continuano quindi gli attacchi in territorio russo. Già ieri Putin aveva parlato di tentativo di destabilizzazione. E la strategia del portare la guerra in Russia si è vista anche oggi.
Tanto che il capo della Wagner, il gruppo di mercenari russi, ha detto, di nuovo in conflitto con il Cremlino, che i suoi uomini potrebbero andare a difendere Belgorod senza chiedere il permesso.
Sul piano politico è stato il giorno in cui Zelensky, il presidente ucraino, ha affermato in una intervista al Wall Street Journal che il suo paese è pronto alla controffensiva. Zelensky è tornato a insistere: senza l’aviazione all’altezza della situazione, avremo molte perdite.

Due navi da guerra, una statunitense e una cinese, si sono sfiorate oggi nello stretto di Taiwan. Sono arrivate vicine alla collisione, a poco più di 100 metri una dall’altra.
Secondo la ricostruzione di parte occidentale, la nave cinese ha fatto rotta per tagliare la prua del cacciatorpediniere Usa il cui equipaggio ha consigliato via radio di cambiare rotta per evitare la collisione. Alla fine la nave statunitense ha virato e rallentato.

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    È morta Patrizia Arnaboldi. Femminista, militante comunista, è stata tra le fondatrici di Radio Popolare

    È morta Patrizia Arnaboldi. Aveva 78 anni. Storica militante comunista, protagonista del femminismo a Milano e del movimento studentesco, negli anni Ottanta è stata deputata per Democrazia Proletaria. Legata a Rifondazione Comunista, negli ultimi anni ha partecipato a molte battaglie a difesa della città. Una delle ultime, quella legata agli alberi di piazzale Baiamonti. Patrizia Arnaboldi, 50 anni fa, è stata anche una delle firmatarie, davanti al notaio, dell’atto di nascita di Radio Popolare. Ecco il ricordo di Matteo Prencipe, segretario lombardo di Rifondazione Comunista, e di Basilio Rizzo, storico consigliere comunale milanese.

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    Fa troppo caldo: scioperano i lavoratori della Emmegi, che costruisce condizionatori a Cassano d’Adda

    Troppo caldo, lavoratori in sciopero. 36 gradi nel capannone dove si producono componenti per i condizionatori. Il paradosso è che, in quella ditta, si producono scambiatori di calore, componente fondamentale per gli impianti di climatizzazione. Che però, nei capannoni della Emmegi di Cassano d’Adda, non ci sono. La conseguenza, temperature roventi, che superano i 36 gradi, e condizioni di lavoro inaccettabili. Per questo lavoratori e lavoratrici stanno scioperando, per ottenere almeno un po’ di refrigerio, che però al momento viene negato dalla proprietà, che anzi ha incaricato un consulente per farsi dire che “la temperatura è acettabile”. Maurizio Iafreni è Rsu Fiom alla Emmegi e responsabile della sicurezza: (foto Fiom Cgil)

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