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Il governo apre un tavolo dopo le critiche, il rinnovato impegno nel G7 nel supportare l’Ucraina e le altre notizie della giornata

Kamala Harris Monaco ANSA

Il racconto della giornata di sabato 18 febbraio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Subissato dalle critiche, venute da tutti i settori coinvolti oltre che dall’opposizione, il governo ha accettato alla fine di aprire un tavolo e un dialogo sullo stop alla cessione dei crediti, al loro acquisto da parte delle amministrazioni pubbliche e allo sconto in fattura per i lavori in edilizia. “Vogliamo la pace, ma non a tutti i costi”: il ministro degli esteri ucraino Kuleba fa un po’ il sunto degli interventi del secondo giorno della conferenza di Monaco sulla sicurezza, mentre in Ucraina intanto oggi l’esercito russo ha sferrato un attacco contro l’ovest del paese, colpendo una struttura militare ed edifici civili. La politica di Firenze condanna l’aggressione di due studenti del liceo Michelangiolo di Firenze da parte di alcuni coetanei di Azione Studentesca. Sono più di 46mila i morti per il terremoto che quasi due settimane fa ha colpito Siria e Turchia. Il numero continua a crescere, mentre ancora oggi tre persone sono state estratte vive dalle macerie.

Il governo apre un tavolo su cessione del credito e sconto in fattura

Subissato dalle critiche, venute da tutti i settori coinvolti oltre che dall’opposizione, il governo ha accettato alla fine di aprire un tavolo e un dialogo sullo stop alla cessione dei crediti, al loro acquisto da parte delle amministrazioni pubbliche e allo sconto in fattura per i lavori in edilizia. Lunedì sono stati convocati dalla presidenza del Consiglio dei Ministri prima le banche, alle 16.30: i convocati sono l’Abi, associazione bancaria italiana, la Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Poi alle 17.15 sarà la volta dei costruttori: Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane. Nessuna convocazione per ora è invece arrivata ai sindacati, nonostante abbiano lanciato l’allarme per l’impatto della decisione, così repentina, sul mondo del lavoro: sarebbero a rischio 130mila posti.
L’opposizione critica il metodo, prima la decisione poi la consultazione, e anche le cifre fornite dal governo: secondo il Movimento 5 stelle, per esempio, i 110 miliardi di buco creati dal Superbonus sono un falso: la cifra reale del contributo statale è stata di 37 miliardi di euro, che secondo la forza politica che ha dato vita alla misura è stata compensata dalle ricadute positive sul Pil.

Che cosa chiederanno le associazioni lunedì al governo? John Bertazzi è il vicepresidente di Ance, associazione nazionale costruttori:


 

Andrea Orlando: “Nordio si dissoci da Delmastro

Andrea Orlando, esponente del Pd ed ex ministro della Giustizia, in una intervista a Radio Popolare, dopo aver ribadito la richiesta di dimissioni del sottosegretario Andrea Delmastro ha parlato della posizione del Ministro della Giustizia Carlo Nordio:
“Ciò che giudico politicamente rilevante è l’errore che hanno compiuto sia il ministro Nordio, sia la presidente Meloni di coprire i comportamenti di Andrea Delmastro non solo dal punto di vista delle legittimità, esponendosi a un grave rischio perché più si scava più emerge il fatto che di quelle informazioni sia stato fatto un uso improprio, ma anche da un altro punto di vista, e cioè, i due non hanno ravvisato l’esigenza di segnalare l’inopportunità politica del comportamento che è stato adottato da Delmastro. In queste ore sta emergendo un’altra domanda: non solo perché Delmastro ha usato quelle informazioni in quel modo, ma anche perché le ha chieste e se avesse titolo di chiederle. Tutti elementi che non possono essere coperti da uno spirito di appartenenza perché hanno un rilievo istituzionale”.

Cosa pensa del comportamento del ministro Nordio?
“Ha fatto un errore a coprire questo comportamento perché non credo che sfugga al ministro che ci troviamo di fronte a un comportamento politicamente inopportuno. Nordio è il responsabile politico del ministero della Giustizia. In quella funzione avrebbe dovuto censurare il comportamento di Delmastro perché tutto questo danneggia il ministero stesso, facendolo passare da un’istituzione al servizio di tutti a uno strumento per colpire l’opposizione”

Volete un passo indietro di Nordio?
“Vediamo come finisce questa vicenda. Nessuno chiede a Nordio di fare un rivolta contro la maggioranza che lo sostiene, ma un segno ci vuole, una minima dissociazione, un elemento che ci dimostri che lui è consapevole della gravità del comportamento di Delmastro”.

L’Ucraina vuole la pace, ma non a tutti i costi

“Vogliamo la pace, ma non a tutti i costi”. Il ministro degli esteri ucraino Kuleba fa un po’ il sunto degli interventi del secondo giorno della conferenza di Monaco sulla sicurezza. Come ieri, anche oggi, i discorsi dei leader sono stati centrati soprattutto sulle armi. Kuleba si è detto sicuro che i jet militari arriveranno, mentre il premier inglese Sunak e la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen hanno chiesto di accelerare e raddoppiare gli invii di armi.
È intervenuta anche la vicepresidente Kamala Harris, che ha annunciato che gli Stati Uniti hanno “formalmente” stabilito che la Russia ha commesso “crimini contro l’umanità” in Ucraina e che questi non rimarranno impuniti. Oggi, però, è stato il giorno anche del Ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha annunciato l’intenzione cinese di voler presentare un piano per la pace. Sentiamo Gabriele Battaglia:


 

Il nuovo attacco russo contro l’ovest dell’Ucraina

In Ucraina intanto oggi l’esercito russo ha sferrato un attacco contro l’ovest del paese, colpendo una struttura militare ed edifici civili. Particolarmente intensa è però soprattutto la battaglia per Bakhmut, nel Donbass, dove da settimane si combatte per conquistare centimetro dopo centimetro.
Oggi i filorussi che controllano Donetsk hanno confermato la conquista di un insediamento a nord di Bakhmut, che stringe sempre più l’assedio della città.

(di Emanuele Valenti)

In attesa di capire se e come i russi lanceranno la loro nuova offensiva, Kyiv si sta muovendo su due fronti.

Il primo è il Donbas, dove la parola d’ordine è resistere. La pressione di Mosca sta aumentando su diverse direttrici. Nelle ultime ore lo ha confermato per esempio il governatore della regione di Luhansk. “La situazione è difficile ovunque – ha detto Serhiy Haidai – soprattutto intorno alla città di Kreminna”.

La resistenza ucraina è evidente poco più giù, nella regione di Donetsk, sempre nel Donbas, dove nonostante l’impressionante impiego di uomini e mezzi i russi non sono ancora riusciti a conquistare Bakhmut. E questo ci dà un ulteriore elemento. Il Cremlino potrebbe a breve lanciare una nuova offensiva su larga scala, ma la storia di Bakhmut – che a un certo punto potrebbe anche cadere – segnala comunque i grossi problemi logistici per i russi. Secondo i servizi americani e britannici, anche a causa dei mesi di guerra a Bakhmut, i mercenari del gruppo Wagner avrebbero perso in un anno almeno 30mila uomini. Lo stesso leader dell’organizzazione, Prigozhin, ha ammesso le difficoltà. Putin ha diversi problemi, anche se potrebbe coprirli con i bombardamenti e con i grossi numeri a disposizione – uomini e mezzi.

Il secondo fronte, per gli ucraini, è quello diplomatico, che in queste ore passa ovviamente dalla Conferenza di Monaco. Qui le parole d’ordine sono “fate in fretta”, quanto detto da Zelensky ai leader occidentali con riferimento all’invio di armi.

Il Pentagono ha appena fatto sapere di aver ultimato l’addestramento di un primo gruppo di militari ucraini per l’utilizzo dei mezzi da combattimento Bradley. Washington ne manderà almeno 50.

Ieri Scholz ha detto che i primi carri armati Leopard 2 saranno presto sul campo. Ancora una volta il fattore tempo. Determinante per permettere a Zelensky, nel caso, di passare dalla resistenza alla contro-offensiva.

Studenti di Azione studentesca aggrediscono due coetanei al liceo Michelangiolo di Firenze

Un’aggressione in pieno giorno ad opera di studenti di Azione Studentesca contro alcuni coetanei del liceo Michelangiolo di Firenze. I fatti si sono svolti questa mattina. L’episodio è ripreso in un video in cui si vedono alcuni ragazzi, non appartenenti all’istituto secondo quanto ha dichiarato il preside della scuola, prendere a calci alcuni giovani inermi, anche quando erano già a terra. Davanti al liceo oggi è andato a parlare con i ragazzi picchiati il sindaco di Firenze, Dario Nardella, mentre condanne sono arrivate da tutto l’arco politico cittadino, compresa Fratelli d’Italia, che ha condannato il gesto pur chiedendo prudenza nell’attribuzione delle responsabilità. Da Firenze, Tommaso Carmignani:


 

La rabbia dei cittadini turchi per la situazione nel paese

Sono più di 46mila i morti per il terremoto che quasi due settimane fa ha colpito Siria e Turchia. Il numero continua a crescere, mentre ancora oggi tre persone sono state estratte vive dalle macerie. Numerosi ancora i dispersi, mentre in molte aree colpite le ricerche si stanno pian piano fermando.
In Turchia intanto cresce anche la rabbia nei confronti del governo considerato ampiamente responsabile per la situazione nel paese. In queste ore su Twitter centinaia di utenti stanno condividendo video e commenti di critica nei confronti del presidente e delle sue politiche edilizie. Serena Tarabini:


 

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    C’è un tesoro in Italia, ambito da sempre, ed è il tesoro delle Assicurazioni Generali. Chi comanda a Trieste, comanda su un pezzo importante del paese. Per 70 anni il tesoro delle Generali è stato controllato da Mediobanca, che una volta era il salotto del capitalismo familiare italiano e oggi è una solida banca milanese. Nell’ultimo anno, grosso modo, due capitalisti nostrani, non si sa se anche coraggiosi, Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a Francesco Milleri, hanno portato a termine il colpo del secolo: con un’operazione di scambio di azioni – e con il concorso esterno del MPS, fino a qualche mese fa banca di stato - hanno cacciato i vecchi azionisti dagli uffici di piazzetta Cuccia a Milano (Mediobanca) e al loro posto ci hanno messo se stessi più alcuni amici. In questo modo l’immobiliarista e editore Caltagirone, insiene al socio un po’ litigioso degli eredi Luxottica, hanno preso il controllo di Mediobanca. E lo hanno fatto con l’aiuto del MPS, banca pubblica privatizzanda. Preso il controllo di Mediobanca, i “nostri” Caltagirone&Soci hanno cominciato a vedere terra, la costa triestina, la casa mitteleuropea di Generali. Ora, su tutta questa operazione – sommariamente sintetizzata – qualcosa non ha funzionato. La Procura di Milano sta indagando per il mancato rispetto di alcune importanti formalità da codice penale: il “concerto” non previsto, il rispetto del “mercato” e delle autorità di controllo. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, mentre la politica rivendica i suoi meriti, giusti o sbagliati che siano. Pubblica oggi ha ospitato il giornalista e saggista Vittorio Malagutti (Domani) e il senatore del Pd Antonio Misiani.

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