Approfondimenti

Lo stop ai motori termici entro il 2035, la trattativa per lo sblocco dei porti in Ucraina e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di mercoledì 8 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi all’Europarlamento si sono votate 8 delle 14 misure chiave per ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. Il viaggio ad Ankara di Lavrov non ha sbloccato la situazione dei porti nel sud dell’Ucraina. Nel Donbass continuano i combattimenti a Severodonetsk, dove nelle ultime ore i russi sembrano aver fatto un importante passo in avanti. L’Ocse ha rivisto al ribasso le sue previsioni sull’economia mondiale e dei singoli paesi. A Berlino, è stato arrestato l’uomo che questa mattina con la sua macchina si è lanciato contro la folla sul marciapiede di una delle vie più frequentate della città. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Stop alla vendita di auto benzina, diesel e gpl dal 2035

Giornata importante per le politiche del clima all’Europarlamento dove oggi si sono votate 8 delle 14 misure chiave per ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.

Da un lato la riforma del sistema della cosiddetta “borsa” delle emissioni di gas serra è stata bocciata dopo che il testo era stato annacquato da un emendamento dei popolari, dall’altro è passata la proposta che prevede la fine della vendita delle auto con i motori a combustione entro il 2035.

Non si tratta di una decisione definitiva, ci sarà un passaggio al consiglio europeo e l’eventuale negoziato dovrebbe finire entro il 2022.

La commissione ha puntato sullo stop alle vendite di auto a diesel, benzina e gpl perché il settore dei trasporti pesa per il 25% sulle emissioni di CO2 in Europa, tre quarti dei quali dovuti alle automobili.
Quali saranno le conseguenze di questa decisione sull’industria dell’auto in Europa e in Italia?
Andrea Malan, corrispondente dall’Italia di automotive news

 

L’altro voto chiave, negativo secondo gli ambientalisti, è stato quello sugli Ets, il sistema che finanzia molte delle politiche ambientali dell’Unione. Sono le quote che pagano coloro che continuano ad inquinare. La proposta prevedeva di azzerare le esenzioni per alcune imprese, in particolare nell’industria. Ed è stata respinta. Ora si attende un’altra proposta della commissione e un nuovo voto non prima di settembre.
Sospeso il voto finale sul fondo sociale climatico e la carbon tax.

Monica Frassoni dei Verdi Europei

 

Ancora nessuna soluzione per lo sblocco dei porti nel sud dell’Ucraina

(di Emanuele Valenti)

Il viaggio ad Ankara di Lavrov non ha sbloccato la situazione. Le parti sono ancora distanti. Ma si continua a trattare.
Mosca dice di aver fatto tutto il possibile e sostiene che adesso Kyiv debba sminare le acque intorno ai suoi porti.
“Siamo pronti a garantire con i turchi l’uscita in sicurezza delle navi”, ha spiegato Lavrov, che poi con una dichiarazione a uso interno russo ha aggiunto che la situazione globale non è così compromessa perché il grano ucraino fa solo l’1% del mercato mondiale. Dichiarazione falsa, secondo le Nazioni Unite siamo almeno al 10%.

Da Kyiv – il ministero degli esteri – hanno risposto che di Mosca non ci si può fidare e che hanno bisogno di altre garanzie militari per la loro sicurezza.
Gli ucraini temono che lo sminamento dei porti renda vulnerabile la costa intorno a Odessa e non vogliono che nell’operazione sia coinvolta la marina russa.

L’ambasciatore ucraino ad Ankara ha però chiesto al governo turco di andare avanti con la mediazione. E lo stesso ministro degli esteri turco, Cavusoglu, dopo l’incontro con Lavrov ha precisato che il piano ONU è valido ma che servono altri negoziati.
Sulle sanzioni il Cremlino ha fatto sapere che vanno tolte per far tornare sul mercato i prodotti agricoli russi.

Cosa sta succedendo a Severodonetsk?

(di Emanuele Valenti)

È difficilissimo capire cosa stia succedendo a Severodonetsk. Abbiamo solo le dichiarazioni ufficiali delle due parti, spesso in contraddizione tra loro.
Nel pomeriggio il governatore della regione di Luhansk ha detto che l’esercito si è ritirato alla periferia della città, nella zona industriale. Dopo ripetuti bombardamenti a tappeto russi e filo-russi sarebbero quindi riusciti ad avanzare nuovamente.
Da Kyiv fanno però sapere che la città non è caduta e che la resistenza andrà avanti, ma il destino della città è segnato. Ricordiamo che dietro Severodonetsk, dall’altra parte di un fiume, c’è un’altra città Lysychansk.
Ancora più importante, però, sarà capire quanto stiano effettivamente spendendo lì i russi e di conseguenza come riusciranno a procedere su altri fronti.

Altri due sviluppi importanti: Le neo-autorità filo-russe della regione di Zaporizhia –nel sud, i russi ne controllano il 60/70% – hanno fatto sapere che ci sarà un referendum per chiedere l’annessione a Mosca. Da tempo arrivano dichiarazioni simili anche da Kherson, sempre a sud.
Infine i media di Mosca riportano il trasferimento in Russia di circa mille combattenti ucraini dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Finora erano, circa 2500, nella Repubblica Popolare di Donetsk. Per Kyiv sono eroi nazionali. A Mosca diversi li considerano, o per propaganda dicono di considerarli, criminali di guerra. Molti non torneranno a casa.

La guerra frena l’economia, le nuove stime al ribasso di Ocse

L’Ocse ha rivisto al ribasso le sue previsioni sull’economia mondiale e dei singoli paesi.
Il Pil della zona euro scenderà dal 5,3% del 2021 all’1,6% del 2023. Per l’Italia si passerà dal 2,5% nel 2022 ,all’1,2% nel 2023.
E inoltre ha ricordato che l’inflazione resterà alta, le stime per il 2022 la situano attualmente a circa il 9% nei Paesi dell’area Ocse, causando dunque una forte riduzione del potere d’acquisto dei salari. Per questa ragione l’Ocse
chiede ai governi “politiche più mirate al sostegno del potere d’acquisto, specie per le persone più vulnerabili e particolarmente esposte all’alta inflazione”.
Paola Subacchi, economista, docente al Queen Mary di Londra e all’università di Bologna, intervistata da Lele Liguori

 

Berlino, un uomo si è lanciato in auto contro la folla

A Berlino, è stato arrestato e si trova sotto interrogatorio l’uomo che questa mattina con la sua macchina si è lanciato contro la folla sul marciapiede di una delle vie più frequentate della città. Si tratta di un ventinovenne tedesco di origine armena, bloccato dai passanti dopo che aveva cercato di scappare a piedi e consegnato alla polizia. Il bilancio è di una donna morta e dieci feriti, cinque dei quali in pericolo di vita: la vittima è un’insegnante, investita insieme ai suoi studenti. Sul luogo dell’attentato sono arrivate le autorità cittadine. La ministra degli interni del governo di Berlino, Iris Spranger, che ha riferito quel che si sa della dinamica e ha poi parlato del movente: nell’auto, ha detto, sono stati trovati dei cartelli con riferimenti alla Turchia, ma non si tratterebbe di una vera e propria rivendicazione. Ulteriori elementi emergeranno, probabilmente dall’interrogatorio dell’uomo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-07-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/07/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-07-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/07/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-07-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jukebox & Slot Machine di venerdì 26/07/2024

    Come molte altre cose, un luogo è definito dalle funzioni che dentro di esso si possono svolgere. Un po' come l'ambiente che ci circonda può essere più o meno ostile. Ne consegue che la presenza ormai capillare in Italia delle macchinette da gioco d'azzardo nei bar, qualcosa deve aver cambiato rispetto a quando la possibile macchina-mangia-monetine che si rischiava di incontrare sotto casa, invece che vacue promesse di un'antidoto alla disperazione della povertà, spacciava il lato di un 45 giri o al massimo anni dopo qualche giocosa avventura con le fattezze del cartone animato. In quell'epoca invece che un semplice schermo e dei bottoni, le slot-machine confinate ai casinò avevano una manopola e dei rulli che scorrevano prima di dare un responso in forma di immagini miste o uguali, spesso non casualmente in tema di frutta, poiché la natura costruisce sopra l'esistente invece che sostituirlo ed il cervello sapiens non fa eccezione. una banana, delle ciliegie, una mela? ciliegie, ciliegie e un'ananas? tre pere? sono tutte combinazioni possibili. parafrasando un celebre umanista e compositore, si potrebbe dire che "these are tunes that go together well", o almeno così ci auguriamo che sarà. anche perché dalle retrovie pare si dica che "vincere sempre è come non vincere mai".

    Jukebox & Slot Machine - 26-07-2024

  • PlayStop

    Podi podi di venerdì 26/07/2024

    Il racconto, i commenti e i retroscena delle Olimpiadi di Parigi 2024 su Radio Popolare. Dal 26 luglio all'11 agosto 2024 tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.30 con Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, Marta Zambon e le incursioni di Stefano Vegliani.

    Podi podi - 26-07-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/07/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-07-2024

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 26/07/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all’informazione dalla prima serata per tutta l’estate e nel periodo festivo di fine anno. Si comincia alle 18.00 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 26-07-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/07/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-07-2024

  • PlayStop

    Parla con lei di venerdì 26/07/2024

    Ospite di oggi la psicologa e psicoterapeuta Gabriella Scaduto. Si parla di come la psicologia supporta i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di prevenzione al bullismo, di supporto a vittime di abusi e figl* di donne assassinate. E anche di come si concilia una vita intensamente impegnata con la famiglia.

    Parla con lei - 26-07-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/07/2024 delle 14:32

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-07-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di venerdì 26/07/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto in una decina di minuti, più o meno il tempo di un caffè...freddo!

    Note dell’autore - 26-07-2024

  • PlayStop

    Il Filo della Storia - Abacost

    Abacost, il paradosso dell’autenticità dietro la giacca di un dittatore africano. A cura di Alba Solaro

    Il Filo della Storia - 26-07-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 26/07/2024

    Oggi a Cult: il Terreni Creativi Festival di Albenga; alla Maddalena, la Valigia dell'Attore; il Segesta Festival 2024 con musica, teatro, danza e incontri; in Val d'Aosta Insoliti Festival a contatto con la natura; il libro "100 vasi di design italiano" a cura di Marco Meneguzzo ed Enrico Morteo...

    Cult - 26-07-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 26/07/2024

    A cura di Mattia Guastafierro e Massimo Alberti. Il decreto per abbattere i tempi sulle liste d’attesa: servirà davvero o è un ulteriore regalo alla sanità privata? - con Andrea Capocci, giornalista scientifico del Manifesto, e Pierino De Silverio, segretario Anaoo Assomed. Il far west della logistica: lo sfruttamento di manodopera tocca anche la filiera di Poste Italiane – con Rosita Rijtano di La Via Libera. In Irlanda i consumi dei server superano quelli domestici: siamo entrati in una nuova era di centralità delle macchine rispetto all’uomo? - con Juan Carlos De Martin, docente al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino. Come scegliere il futuro sindaco di Milano? Con le primarie o no? - il microfono aperto con Roberto Maggioni.

    Giorni Migliori – Intro - 26-07-2024

Adesso in diretta