Approfondimenti

La salute precaria di Berlusconi, il caos tra i Cinque Stelle, le morti sul lavoro e le altre notizie della giornata

fico Silvio Berlusconi Forza Italia

Il racconto della giornata di martedì 4 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Berlusconi versa in cattive condizioni di salute, ma il suo entourage non fornisce informazioni chiare; il Movimento Cinque Stelle vive una turbolenta transizione da Casaleggio a Conte; continuano le morti sul lavoro e la responsabilità delle aziende non deve essere coperto dall’alibi della crisi; il governo ha “dimenticato” di pubblicare alcuni passaggi strategici del Recovery Plan presentato a Bruxelles. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Ancora una volta torna la domanda: come sta Silvio Berlusconi?

(di Luigi Ambrosio)

Non c’è solo il ricovero al San Raffaele di Milano per quasi un mese, da cui è uscito solo dopo che sono stati portati nella villa di Arcore gli strumenti per le cure necessarie, dietro raccomandazione del medico personale, Alberto Zangrillo.
Spicca l’assenza di Berlusconi dalla vita politica. Tutte le partite importanti di queste settimane, dal recovery plan alla gestione delle misure anti covid, con le tensioni continue dentro alla maggioranza sono in mano ai suoi colonnelli, a cominciare da Antonio Tajani. Forza Italia a Roma si muove come se Berlusconi non ci fosse e, in effetti, Berlusconi non c’è.
“Gestisce dossier contingentati” affermano oggi a Radio Popolare fonti a lui molto vicine.

Un linguaggio diplomatico e protettivo nei suoi confronti. Toni decisamente più cauti rispetto alle parole di Luigi Bisignani, uomo addentro alle questioni del berlusconismo e del centrodestra che alcuni giorni fa ha sentenziato: “è come i nonni che alternano momenti di lucidità a momenti di smarrimento”. La sostanza politica, però, non pare differente.
Non è la prima volta che negli ultimi mesi dagli stessi ambienti politici si rincorrono voci di un peggioramento dello stato di salute del fondatore di Forza Italia e poi arrivano smentite più o meno ferme.

Il tema è quanto Berlusconi sia ancora in grado di fare politica. “Deve occuparsi di molte cose” è un’altra più che diplomatica risposta. A Roma si sta facendo senza di lui, con la parziale consolazione, negli ambienti del suo partito, che fino all’elezione del capo dello Stato grossi scossoni non ce ne dovrebbero essere. E al tempo stesso con un malcelata preoccupazione per il domani. A Milano il buco è un po’ più evidente, con il centrodestra ancora senza un candidato sindaco per sfidare Sala. Servirebbe la parola forte e definitiva di Berlusconi, come accadeva un tempo. E come oggi non sta accadendo.

Caos nei Cinque Stelle e Casaleggio torna alla carica

(di Anna Bredice)

Un ricorso di una ex parlamentare espulsa che contestava che Crimi fosse il rappresentante legale nella sua vicenda e a cui è stato dato ragione sta causando una specie di choc collettivo tra i grillini. In sostanza questa decisione si allarga alla guida stessa del Movimento: Crimi non sarebbe più il rappresentante legale dei Cinque stelle e come in una specie di drammatico gioco si torna al via, a oltre tre mesi fa, quando si decise che dopo Crimi sarebbe arrivato un direttorio ma subito dopo arrivò invece la crisi di governo e l’autoinvestitura di Conte. I cinque stelle in teoria dovrebbero ora eleggere il direttorio di cinque persone alla guida del Movimento, perché il ruolo di Crimi è come se fosse stato inesistente. Per ora c’è solo la sentenza di Cagliari, attesa soprattutto da Conte, il cui ruolo è in stallo da settimane, poi ci sono i commenti, le possibili conseguenze su cui ragionano le decine e decine di parlamentari sotto botta, che succede ora si chiedono? Casaleggio torna alla carica e chiede a questo punto di eleggere il famoso direttorio attraverso la lista di iscritti che tiene custodita nelle sue stanze e che non vuole cedere a Conte, o perlomeno, lo farà dietro un compenso economico. Ma nel frattempo i dati degli iscritti li ha lui e chiede che si voti. Conte non ha detto una parola da questa mattina, da settimane tiene in stand by lo statuto e le regole per la guida del Movimento, ma aspettava di capire come uscire da questioni legali molto controverse, che hanno come protagonisti due soggetti che ora si danno battaglia, Movimento e piattaforma Rousseau, con il garante Beppe Grillo che dopo il caso del video sullo stupro è una stella molto cadente e che nessuno si sente di difendere. Tutto questo crea un po’ di stupore imbarazzato nel Pd, si attendono le mosse di Conte per avere una controparte nel pieno dei suoi poteri, con cui confrontarsi per definire le alleanze per le amministrative. Ma tutto è bloccato e non si sa fino a quando.

Morti sul lavoro: la crisi non è una scusa

(di Massimo Alberti)

Anni di tagli ai fondi per sicurezza sul lavoro, imprese che non investono, e i risultati si vedono: 3 morti al giorno, l’ultimo oggi a Busto Arsizio. La crisi non è una scusa: i numeri pre e post pandemia sono simili. Mancano gli ispettori, i controlli non si fanno, le aziende non rinnovano i macchinari. Si resta al lavoro di più, e si arriva senza formazione. E nel recovery plan non si è trovato un euro da investire sulla sicurezza. Un disinteresse che uccide.

Oggi a Busto Arsizio un operaio è morto schiacciato da un tornio in un’azienda di materie plastiche. Christian Martinelli, 49 anni, lascia la moglie che, con grande dignità, si è presentata ai cancelli della fabbrica per chiedere gli effetti personali del marito. E dove ha raccontato ciò che lui le riferiva: erano troppo pochi, in fabbrica, per star dietro a quel carico di lavoro. 2 giorni fa era toccato alla 22enne Luana D’Orazio, in una fabbrica tessile di Prato. Le indagini hanno accertato che dal macchinario che l’ha stritolata erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza. Nei primi 3 mesi di quest’anno sono 185 le denunce sul lavoro ricevute dall’Inail. 11 in più dell’anno scorso. 

Da alcuni anni, gli ispettori del lavoro periodicamente scioperano e protestano per i tagli alla loro categoria. Il jobs act nelle intenzioni ha unificato i diversi ispettorati, senza mai però finanziamenti adeguati. L’ultimo taglio è del governo Conte che nel 2019, per tagliare le tariffe Inail alle imprese, ha ridotto le risorse ai piani di investimento su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nell’unico paese d’Europa che un piano nazionale per la sicurezza sul lavoro non ce l’ha. E così l’Ispettorato nazionale ha 4.500 dipendenti invece di 6.500, l’ Asl 2mila, ma erano 5000 10 anni fa,  mentre all’Inail di ispettori ne sono rimasti 250. In Italia le imprese registrate sono oltre 6 milioni. Ogni anno un ispettore dovrebbe controllare 1000 imprese, 3 al giorno. Nella sola edilizia, l’80% delle sole 10000 aziende controllate l’anno scorso ha riscontrato irregolarità: Due dati che la dicono lunga sul disinteresse dello stato e delle imprese per la sicurezza.

Nel 2019 i morti denunciati sono stati 1156. Non tutti i lavori hanno assicurazione inail, e uniti alle non-denunce per paura o truffa, la cifra è ampiamente sottostimata. Nel 2020 sono comunque aumentate, 1270. Il covid ha in parte sostituito le altre cause, con un aumento pur col drastico calo di ore lavorate per i lockdown. E nel primo trimestre 2021 siamo ancora in crescita, per numeri talmente simili nel pre e dopo pandemia che la crisi non può essere una scusa per i mancati investimenti. Anche perché le imprese godono di sgravi e bonus per rinnovare i macchinari, ma preferiscono spendere in altro. E’ il caso ad esempio dell’agricoltura, che insieme all’edilizia fa alzare i dati. Proprio in edilizia si rileva l’età media molto alta dei morti, segno che si resta al lavoro troppo dopo gli aumenti di età pensionabile. E quando si arriva giovani, magari con contratti a precari e stipendi bassi, spesso è senza formazione, altro campo in cui le imprese hanno smesso di investire. Tante cause, dunque: dai controlli che non ci sono, alle imprese che non spendono, alle riforme di lavoro e previdenza che hanno cambiato il contesto. Ma un cambio di  passo non si vede, il disinteresse continua. Nel Recovery Plan, La parola sicurezza è scritta 93 volte, mai legata al lavoro. Per la sicurezza sul lavoro, negli oltre 200 miliardi del fondo, non si è trovato un euro. Vite che non valgono nulla. Non servono dichiarazioni o commissioni d’inchiesta. Serve che lo stato metta i soldi che deve, e costringa le imprese a fare altrettanto.

Gli omissis del governo sul Recovery Plan

Oggi il governo ha pubblicato il piano italiano sull’utilizzo dei fondi europei del Recovery Plan. Il testo però è incompleto: secondo indiscrezioni raccolte da Radio Popolare manca una parte che è stata inviata alla commissione di Bruxelles, ma non è stata condivisa né col parlamento né con la cittadinanza. Nelle pagine che finora non sono state rese pubbliche si parla dei cosiddetti targets e milestones, cioè obiettivi e tappe intermedie dei progetti legati ai finanziamenti. Indicazioni importanti per capire quali misure concrete si sta pensando di approvare nei prossimi mesi e anni. Giulio Marcon è portavoce della campagna Sbilanciamoci, che riunisce decine di organizzazioni della società civile italiana:

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR martedì 16/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 16-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/04/2024 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di martedì 16/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 16-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/04/2024

    1) La risposta Israeliana a Teheran ci sarà. Il governo di Tel Aviv assicura: “l’Iran non ne uscirà indenne”. Gli stati uniti e l’unione europea chiedono moderazione mentre cercano di evitare l’escalation regionale. Intanto però a Gaza e in Gisgiordania la situazione dei Palestinesi è sempre più grave. (Roberto Festa; Francesco Buono - Avsi) 2) La pace giusta in ucraina secondo Pechino. Il presidente cinese Xi Jinping presenta al cancelliere tedesco Olaf Scholz i suoi 4 principi da seguire per evitare un allargamento del conflitto con la Russia. (Gabriele Battaglia) 3) Non solo Polonia e Ungheria. Anche in Germania si discute del diritto all’aborto, che secondo il codice penale è illegale se non per questioni mediche. (Alessandro Ricci) 4) Gli occhi della Spagna sono puntati sui paesi baschi. Nella regione si vota domenica e secondo i sondaggi potrebbe vincere il partito indipendentista. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Rubrica Sportiva. L'"eterno secondo" del calcio tedesco vince per la prima volta nella sua storia la Bundesliga. (Luca Parena)

    Esteri - 16-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di martedì 16/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 16-04-2024

  • PlayStop

    Playground di martedì 16/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 16-04-2024

  • PlayStop

    Express - Ep. 26 - 16/04/2024

    A 30 anni dall'uscita di Illmatic, uno speciale dedicato al disco d'esordio e capolavoro di Nas.

    Express - 16-04-2024

  • PlayStop

    Jack di martedì 16/04/2024

    Ospiti della puntata Salvatore De Siena del Parto delle Nuvole Pesanti e Erlend Øye e la comitiva per un'intervista con brani live per lanciare il loro tour e disco

    Jack - 16-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 16/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che oggi nella rubrica mensile Sull'onda dell'ornitogia ha ospitato il professor Aleko Miho, Capo Gruppo di Botanica, Dipartimento di Biologia, Facoltà di Scieze Naturali, università di Tirana e @Rosario Balestrieri, ornitologo della @Stazione Zoologica Anton Dohrn per parlarci della settimana di ricerca nel Delta del Vjosa e scopriamo che Aleko voleva essere gatto

    Considera l’armadillo - 16-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-04-2024

  • PlayStop

    Cult di martedì 16/04/2024

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 16-04-2024

  • PlayStop

    Un 25 aprile Popolare - E9

    Milano capitale della Resistenza ospiterà un museo nazionale della Resistenza per capire cosa sarà e soprattutto come vuole raccontare il movimento di Liberazione, la lotta, la storia c'è un sito già al lavoro, ricco di proposte: www.museodellaresistenza.it. Tiziana Pesce ci racconta gli aspetti “privati” dei suoi genitori, Giovanni Pesce, nome di battaglia Visone, e Onorina “Nori” Brambilla, nome di battaglia Sandra.

    Clip - 16-04-2024

  • PlayStop

    Lezioni antimafia: Nando Benigno e Nando dalla Chiesa

    Settima e ultima lezione dell’ottavo ciclo di incontri ideati dalla Scuola di formazione “Antonino Caponnetto” e realizzati insieme a Radio Popolare. Il 5 aprile 2024, nella Sala del Grechetto alla biblioteca Sormani di Milano hanno discusso di educazione alla legalità Nando Benigno, è stato insegnante e fondatore del «Coordinamento insegnanti e presidi contro la mafia», all’inizio degli anni ‘80 a Milano; e Nando dalla Chiesa, presidente della Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”, presidente onorario di Libera e docente di sociologia della criminalità organizzata all’università Statale di Milano, autore di «La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica» (Bompiani, 2023). La lezione è stata introdotta da Giuseppe Teri, vicepresidente della Scuola Caponnetto.

    Pubblica - 16-04-2024

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 16/04/2024

    Il governo delle ideologie. Da Valditara contro le scuole chiuse alle associazioni pro-life nei consultori: posizioni di retroguardia o pericoli reali? Conduce da Massimo Bacchetta

    Tutto scorre - 16-04-2024

Adesso in diretta