Approfondimenti

La battaglia degli operai della Gkn continua, l’inizio della conta nella Lega di Salvini e le altre notizie della giornata

GKN delocalizzazione ANSA

Il racconto della giornata di mercoledì 22 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo la sentenza che ha annullato i licenziamenti, la battaglia degli operai della Gkn di Campi Bisenzio continua. Nella Lega ci si comincia a contare: la guerra tra Salvini e tutti gli altri che lo vogliono fare fuori oggi è passata dalla Camera dei Deputati. Il 25 ottobre arriverà alla Camera il testo unificato della proposta di legge sul suicidio assistito. Le mafie usano sempre di più l’infiltrazione nell’economia e nella società e sempre meno la violenza, che comunque resta come strumento di intimidazione. Il Genoa è stato ceduto al fondo americano 777 Partners dall’imprenditore Enrico Preziosi che lo controllava dal 2003. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Continua la battaglia degli operai della Gkn di Campi Bisenzio

La fabbrica che è diventata il simbolo delle lotte dei lavoratori in questo autunno appena cominciato: la Gkn di Campi Bisenzio. Dopo la sentenza che ha annullato i licenziamenti, la battaglia degli operai continua: vertenza sindacale ma anche politica. In fondo la questione è semplice: il lavoro non può essere usato e gettato via a piacimento. Il profitto non può essere il solo scopo dell’attività economica. Le delocalizzazioni delle grandi aziende che chiudono di punto in bianco – senza essere in crisi – per guadagnare di più non sono accettabili. Non è solo una vertenza, lo abbiamo detto. Attorno alla Gkn si sta formando un movimento più largo, come abbiamo visto sabato scorso alla manifestazione di Firenze. Alla Gkn oggi c’era il nostro inviato Massimo Alberti:


 

Nella Lega di Salvini si inizia a contare

(di Luigi Ambrosio)

Nella Lega ci si comincia a contare. La guerra tra Salvini e tutti gli altri che lo vogliono fare fuori oggi è passata dalla Camera dei Deputati, dove l’ultimo decreto sul Green Pass è stato approvato con la fiducia.
La Lega ha detto sì, ma quel “sì” Salvini lo ha sofferto tantissimo. Prima Draghi che lo ha lasciato parlare e poi ha fatto come ha voluto. Poi i presidenti leghisti delle regioni del Nord che si sono schierati a favore del Green Pass. Salvini avrebbe voluto dire no al Green Pass, ma ha dovuto abbozzare.
Oggi però una cinquantina di deputati leghisti non si sono presentati in aula pur di non votare la fiducia. Dando così un segnale di fedeltà e sostegno al capo in difficoltà.
Non solo ma oggi Salvini ha attaccato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, l’ultimo ieri a scaricarlo sul Green Pass. Ieri Fedriga aveva detto che nella Lega non c’è spazio per i no vax e oggi Salvini ha risposto: “In democrazia ogni idea è rispettata e rispettabile. Se qualcuno non si sente a suo agio, non siamo una caserma” (che poi a ben vedere quella sulla caserma detta da Salvini sembra una battuta ma è un altro discorso).
La rottura con Fedriga è clamorosa perché sul tema cruciale dell’immigrazione Fedriga è sempre stato il più volenteroso pasdaràn di Salvini. Ma la gestione del COVID cambia tutto. Emergono le differenze tra chi deve preoccuparsi di amministrare e chi, come Salvini, no. I sondaggi in calo fanno il resto.
La Lega oggi sta al governo, ma è un partito in crisi. La leadership è debole. Oggi Salvini ha dovuto subire perfino la contestazione dei cacciatori di Brescia. Molti vorrebbero tornare al vecchio partito del nord perché non hanno mai amato il tricolore e perché pensano che il partito sia in overstretching, si sia allargato troppo. E nella storia tante cadute clamorose sono avvenute dopo essersi allargati troppo.

La proposta di legge sul suicidio assistito arriva alla Camera

(di Anna Bredice)

Il 25 ottobre. Quel giorno arriverà in aula alla Camera il testo unificato della proposta di legge sul suicidio assistito, da tempo presentato in Parlamento, dimenticato per anni perché considerato argomento scomodo, come tutti i temi etici, ora inserito nel calendario dell’aula molto probabilmente per l’impulso dato da quasi un milione di firme di cittadini che chiedono il referendum sull’eutanasia. Una grande spinta, avvertita soprattutto dai partiti di sinistra, affinché il referendum non venisse considerato come elemento di sconfitta per la politica che non è riuscita a fare nulla su un tema così sentito. Sono due argomenti diversi però, perché quello che arriverà in aula a fine ottobre, dopo che le commissioni giustizia e affari sociali avranno lavorato al testo gravato da ben 400 emendamenti, è un testo che prevede la morte medicalmente assistita, i medici saranno autorizzati, in determinate condizioni, a porre fine alla vita di una persona con una patologia irreversibile, quindi solo in determinate condizioni e con il supporto e la supervisione del servizio sanitario nazionale, medici che non saranno più puniti per aver dato questa assistenza, come è sempre accaduto finora, nonostante da due anni la Corte Costituzionale abbia segnalato e chiesto una legge che coprisse un vuoto normativo che si è venuto a creare dopo la sentenza sul dj Fabo. Si tratta quindi di una legge sul fine vita, che incrocia quella sul testamento biologico per la quale ci sono voluti anni per arrivare alla sua approvazione.
La contrarietà della Cei ha sempre rappresentato un ostacolo trasversale in tutti i partiti nella loro componente cattolica. Il testo base che arriverà in aula quindi è ben diverso dal referendum che ha ricevuto così tante firme, ma è l’unico al momento che potrebbe raccogliere una maggioranza possibilmente ampia per proteggersi dall’opposizione che in Parlamento faranno non solo Fratelli d’Italia ma anche la Lega. Un argomento però che potrebbe rivelarsi scivoloso per Salvini perché un così grande consenso al referendum potrebbe nascondere un favore trasversale, anche di elettori di destra, e potrebbe ripetersi l’errore del green pass, quello di non capire l’opinione prevalente degli elettori. In questo caso però è tutta materia parlamentare e non del governo perché Draghi su questi temi si è tenuto e si terrà molto lontano.

L’evoluzione delle mafie nel 2020

Le mafie usano sempre di più l’infiltrazione nell’economia e nella società e sempre meno la violenza, che comunque resta come strumento di intimidazione. Lo dice la relazione della Direzione Investigativa Antimafia sul secondo semestre del 2020, presentata stamattina al Parlamento. Abbiamo intervistato il sociologo della criminalità organizzata Nando Dalla Chiesa:


 

Il Genoa passa nelle mani del fondo statunitense 777 Partners

È una delle società storiche del calcio italiano e ora è in mani statunitensi, come diverse altre squadre di serie A. Oggi il Genoa è stato ceduto al fondo americano 777 Partners dall’imprenditore Enrico Preziosi, che lo controllava dal 2003 ed era contestato da tempo dai tifosi. Claudio Onofri è una bandiera della squadra rossoblù, di cui è stato capitano tra gli anni ’70 e gli anni ’80:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR venerdì 26/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 26-07-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 26/07/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-07-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 26/07/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-07-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jukebox & Slot Machine di venerdì 26/07/2024

    Come molte altre cose, un luogo è definito dalle funzioni che dentro di esso si possono svolgere. Un po' come l'ambiente che ci circonda può essere più o meno ostile. Ne consegue che la presenza ormai capillare in Italia delle macchinette da gioco d'azzardo nei bar, qualcosa deve aver cambiato rispetto a quando la possibile macchina-mangia-monetine che si rischiava di incontrare sotto casa, invece che vacue promesse di un'antidoto alla disperazione della povertà, spacciava il lato di un 45 giri o al massimo anni dopo qualche giocosa avventura con le fattezze del cartone animato. In quell'epoca invece che un semplice schermo e dei bottoni, le slot-machine confinate ai casinò avevano una manopola e dei rulli che scorrevano prima di dare un responso in forma di immagini miste o uguali, spesso non casualmente in tema di frutta, poiché la natura costruisce sopra l'esistente invece che sostituirlo ed il cervello sapiens non fa eccezione. una banana, delle ciliegie, una mela? ciliegie, ciliegie e un'ananas? tre pere? sono tutte combinazioni possibili. parafrasando un celebre umanista e compositore, si potrebbe dire che "these are tunes that go together well", o almeno così ci auguriamo che sarà. anche perché dalle retrovie pare si dica che "vincere sempre è come non vincere mai".

    Jukebox & Slot Machine - 26-07-2024

  • PlayStop

    Podi podi di venerdì 26/07/2024

    Il racconto, i commenti e i retroscena delle Olimpiadi di Parigi 2024 su Radio Popolare. Dal 26 luglio all'11 agosto 2024 tutti i giorni dalle 19.00 alle 22.30 con Gianmarco Bachi, Luca Gattuso, Marta Zambon e le incursioni di Stefano Vegliani.

    Podi podi - 26-07-2024

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 26/07/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 26-07-2024

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 26/07/2024

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all’informazione dalla prima serata per tutta l’estate e nel periodo festivo di fine anno. Si comincia alle 18.00 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 26-07-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 26/07/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 26-07-2024

  • PlayStop

    Parla con lei di venerdì 26/07/2024

    Ospite di oggi la psicologa e psicoterapeuta Gabriella Scaduto. Si parla di come la psicologia supporta i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di prevenzione al bullismo, di supporto a vittime di abusi e figl* di donne assassinate. E anche di come si concilia una vita intensamente impegnata con la famiglia.

    Parla con lei - 26-07-2024

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 26/07/2024 delle 14:32

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 26-07-2024

  • PlayStop

    Note dell’autore di venerdì 26/07/2024

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto in una decina di minuti, più o meno il tempo di un caffè...freddo!

    Note dell’autore - 26-07-2024

  • PlayStop

    Il Filo della Storia - Abacost

    Abacost, il paradosso dell’autenticità dietro la giacca di un dittatore africano. A cura di Alba Solaro

    Il Filo della Storia - 26-07-2024

  • PlayStop

    Cult di venerdì 26/07/2024

    Oggi a Cult: il Terreni Creativi Festival di Albenga; alla Maddalena, la Valigia dell'Attore; il Segesta Festival 2024 con musica, teatro, danza e incontri; in Val d'Aosta Insoliti Festival a contatto con la natura; il libro "100 vasi di design italiano" a cura di Marco Meneguzzo ed Enrico Morteo...

    Cult - 26-07-2024

  • PlayStop

    Giorni migliori di venerdì 26/07/2024

    A cura di Mattia Guastafierro e Massimo Alberti. Il decreto per abbattere i tempi sulle liste d’attesa: servirà davvero o è un ulteriore regalo alla sanità privata? - con Andrea Capocci, giornalista scientifico del Manifesto, e Pierino De Silverio, segretario Anaoo Assomed. Il far west della logistica: lo sfruttamento di manodopera tocca anche la filiera di Poste Italiane – con Rosita Rijtano di La Via Libera. In Irlanda i consumi dei server superano quelli domestici: siamo entrati in una nuova era di centralità delle macchine rispetto all’uomo? - con Juan Carlos De Martin, docente al Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino. Come scegliere il futuro sindaco di Milano? Con le primarie o no? - il microfono aperto con Roberto Maggioni.

    Giorni Migliori – Intro - 26-07-2024

Adesso in diretta