Approfondimenti

I tanti tagli della manovra economica, l’immobilità del PD, il nuovo discorso di Putin e le altre notizie della giornata

Meloni Senato ANSA

Il racconto della giornata di mercoledì 21 dicembre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La manovra economica del governo Meloni, confusa e sempre più slegata dalle reali esigenze del Paese, arriva domani alla Camera in vista del voto di fiducia previsto per venerdì. Intanto dall’area cattolica e riformista del Partito Democratico è arrivato oggi un accorato appello ad accelerare i tempi visto che i sondaggi danno il partito in rapida discesa, sotto al 15%. Dopo giorni di silenzio, il presidente russo Vladimir Putin ha promesso che in Ucraina verranno raggiunti tutti gli obiettivi militari. In quelle stesse ore il presidente ucraino Zelensky era in volo verso Washington, dove incontrerà Biden e parlerà davanti al Congresso USA. In Belgio, mentre Antonio Panzeri è stato nuovamente sentito dagli inquirenti, l’eurodeputato del PD Andrea Cozzolino ha chiesto ai magistrati che indagano sul Qatargate di essere sentito e di voler rinunciare all’immunità parlamentare. Il rugbysta della Benetton Treviso e della Nazionale italiana Cherif Traoré ha denunciato attraverso un post su Instagram di essere stato vittima di un gesto razzista durante il momento del “Secret Santa” coi compagni di squadra.

La manovra finanziaria tra condoni e tagli

(di Anna Bredice)

Il segno della legge di bilancio, che domattina arriva in aula alla Camera dei Deputati per essere votata con la fiducia venerdì, è da un lato un reddito di cittadinanza ridotto a brandelli. Poco, infatti, è rimasto della misura di sostegno. Dall’altro lato la legge mette in evidenza un governo che alla prima grande prova si dimostra confuso, con errori anche gravi e una mancanza di regia nella gestione dei nodi legati alla legge. All’ultimo momento, a copertura di un emendamento, per errore è stato messo l’intero ammontare dei soldi che andavano per tutti gli emendamenti. Un’ulteriore prova di confusione e di incompetenza. Non solo è mancato il raccordo tra Parlamento e Palazzo Chigi, ma è la macchina del governo che manca di rodaggio. Sembra che ognuno vada per conto proprio e Giorgia Meloni, che solo un anno fa tuonava dall’opposizione contro la manovra di Draghi, ora sembra in affanno nell’inseguire tutto e cancellare gli errori commessi. Non solo il Pos, rimangiato in fretta dopo che era diventata una delle bandiere della legge di bilancio, ma anche il tentato blitz per introdurre uno scudo per i reati fiscali. La protesta immediata dell’opposizione ha reso evidente che si andava a sbattere, rischiando sul serio l’esercizio provvisorio. Ma nella manovra ci sono tanti altri condoni, quello per le società di calcio è il più eclatante. Oltre ad essere una legge che strizza l’occhio a chi evade le tasse, è una legge che toglie, toglie soprattutto benefici che fino ad ora hanno dato risultati. Ad esempio l’App 18 per tutti i ragazzi, lo smart working non più per tutti genitori dei minori di 14 anni, ma solo per i fragili. Ciò che è riuscito meglio alla maggioranza, che nottetempo è riuscita ad inserire anche la norma per cacciare nei parchi e nelle città animali selvatici che poi si possono anche mangiare, è stato scardinare il reddito di cittadinanza, senza nemmeno pensare a cosa potrà sostituirlo, perché non può considerarsi una compensazione l’app per andare a ritirare la busta con i resti e gli scarti alimentari dei negozi.

L’immobilità del PD è sempre più preoccupante

(di Luigi Ambrosio)

Accelerare. Perché così il partito rischia di dissanguarsi.
È il senso dell’appello che un pezzo di PD – area cattolica e riformista – ha lanciato oggi.
I sondaggi per il PD sono impietosi, ormai lo danno sotto al 15% e la paura di tutti è che questa volta non sbaglino e che, anzi, nascondano una realtà pure peggiore visto che il calo dei consensi è costante nelle ultime settimane e il macigno delle inchieste di Bruxelles coincide con il trend.
Il PD è immobile, da dopo la sconfitta alle elezioni politiche e l’immobilismo diventa ancora più pericoloso dopo che è scoppiata una vicenda che più che giudiziaria è di credibilità e di senso politico.
Fare in fretta a eleggere il segretario, e qualche primo timido risultato forse si intravede: domani mattina i candidati alla segreteria si incontreranno con Letta, incontro in diretta streaming. E Cuperlo annuncia che a ore ci dirà se si candida in effetti o meno. Accelerare senza però snaturare il partito, la fase costituente non deve stravolgere i dettami del 2008 secondo i firmatari. E questo suona come un monito: se qualcuno pensa di trasformare il Pd nei nuovi Ds, i cattolici se ne vanno.
La crisi politica è anche qui: dopo 12 anni, l’identità culturale del PD è tutt’altro che definita e soprattutto accettata nel Pd stesso.

Il discorso di Putin mentre Zelensky vola a Washington

Oggi, dopo settimane di silenzio, Vladimir Putin è tornato a parlare. Lo ha fatto davanti ai vertici militari del paese e a poche ore dall’incontro a Washington tra Biden e Zelensky.
Il presidente russo ha promesso che in Ucraina verranno raggiunti tutti gli obiettivi militari, ha annunciato che Mosca è pronta a dispiegare “i missili balistici intercontinentali Sarmat” e che verrà “migliorata la preparazione al combattimento delle forze nucleari” di Mosca. Accanto a Putin il ministro della difesa Shoigu che ha chiesto di aumentare il numero complessivo delle truppe di Mosca fino a un milione e mezzo di soldati, quindi 350mila in più degli attuali, portando l’obbligo di leva fino ai 30 anni.
Sul discorsi di Putin ascoltiamo Giovanni Savino, docente di storia contemporanea ed esperto di Russia, intervistato da Michele Migone:

Il presidente Zelensky è in volo verso Washington. È la prima volta che lascia l’Ucraina dall’inizio del conflitto. Incontrerà il presidente Biden e poi parlerà al Congresso, riunito in una sessione speciale dedicata alla democrazia. Gli Stati Uniti annunceranno un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da quasi 2 miliardi di dollari che includerà, per la prima volta, i missili Patriot. Alessandro Marrone, responsabile del Programma Difesa dell’Istituto Affari Internazionali:

Sul campo la guerra va avanti e con l’avanzare dell’inverno le condizioni dei civili sono sempre più difficili. Ascoltiamo il racconto del nostro collaboratore Sabato Angeri sulla situazione della popolazione a Kherson, nel sud dell’Ucraina:


 

Qatargate, Panzeri fa il nome di Cozzolino e Marc Tarabella

L’eurodeputato del PD Andrea Cozzolino ha chiesto ai magistrati belgi che indagano sulla corruzione al Parlamento Europeo di essere sentito. “Ho dato incarico ai miei avvocati di presentare al giudice istruttore belga, Michel Claise, una formale istanza con la quale, pur dichiarandomi estraneo ai fatti, chiedo di essere sentito rinunciando all’immunità parlamentare”.
Intanto nell’interrogatorio davanti agli inquirenti Antonio Panzeri, ex eurodeputato, avrebbe citato lo stesso Cozzolino come la persona che avrebbe preso il suo posto nelle poltrone chiave per gli interessi di Qatar e Marocco all’Europarlamento.
Panzeri avrebbe poi chiamato in causa l’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella e fatto delle dichiarazioni anche su Maria Arena, pure lei tra i banchi dei socialdemocratici e molto vicina allo stesso Panzeri. La magistratura belga oggi ha chiesto all’Italia di congelare due conti correnti, uno intestato a Panzeri e uno alla figlia.
Domani giornata importante, con l’udienza davanti ai magistrati della ex vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, ancora in carcere.

La denuncia di razzismo di Cherif Traoré, rugbysta della Benetton Treviso

(di Guglielmo Vespignani)

Il rugbysta della Benetton Treviso e della Nazionale italiana Cherif Traoré ha denunciato attraverso un post su Instagram di essere stato vittima di un gesto razzista durante il momento del “Secret Santa” coi compagni di squadra. Una consuetudine natalizia, quello dello scambio dei regali senza mittente, per farsi una risata tra compagni di spogliatoio. Ma ciò che ha ricevuto Cedric è stato tutt’altro che un regalo divertente: due banane marce, nere, chiuse in un sacchetto dell’umido.
“Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo – ha scritto il pilone della Nazionale su Instagram – la cosa che mi ha fatto più male e vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale. Sono abituato, o meglio, mi sono dovuto abituare a dover fare buon viso a cattivo gioco ogni volta che sento battute a sfondo razzista, per cercare comunque di non inimicarmi le persone vicine. Ieri è stato diverso però”.
Traorè, raggiunto al telefono da Radio Popolare nel pomeriggio di oggi, si è detto “shockato” da ciò che ha trovato nel sacchetto. “Mi guardavo intorno e non riuscivo a crederci. Non vedevo l’ora che la serata finisse per potermene andare. Ora ciò che voglio è capire chi è stato a fare questo gesto, poterci parlare in privato e sapere perché lo ha fatto”.
Come aveva già scritto su Instagram, non è la prima volta che Traorè si trova ad essere vittima di episodi del genere. E lo ripete anche a noi, precisando che “sono fatti sempre accaduti alla Benetton, sono otto stagioni che gioco qua. Ma ieri al Secret Santa c’erano anche tanti ragazzi giovani, molti dei quali di colore. Dovevo dare l’esempio perché ciò non accada anche a loro”.

Addio ad Alberto Asor Rosa

Aprirà domattina a Roma la camera ardente, all’università Sapienza, di Alberto Asor Rosa. Critico, storico della letteratura, saggista, Asor Rosa è morto oggi, all’età di 89 anni. Intellettuale marxista, la sua attività letteraria e politica ha attraversato tutta la seconda parte del novecento italiano. Nel ’56, dopo i fatti di Ungheria, lasciò il partito comunista per rientrarvi solo nel 1972. Del Pci è stato anche parlamentare. Col Pci e la sinistra aveva un rapporto dialettico, pragmatico e fondato sulla fedeltà ai propri ideali, come ricorda Luciano Canfora, un altro grande intellettuale schierato che con Asor Rosa ha condiviso anni di militanza e di riflessioni letterarie e politiche:


 

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