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Le parole di Mattarella sulla strage della Marmolada, le bombe russe a Sloviansk e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 5 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Secondo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la strage della Marmolada è il simbolo del cambiamento climatico non governato. L’esame sul Dl aiuti verrà spostato a domani, sarebbe dovuto riprendere in serata, ma non ci sarebbe stato un accordo nella maggioranza sui punti più discussi, superbonus del 110 per cento e termovalorizzatore di Roma. Dopo la conquista della regione di Lughansk, le truppe di Mosca si stanno muovendo sulla città di Slovyansk, il prossimo obbiettivo dell’avanzata. Oltre il 90% dei tassisti ha aderito allo sciopero contro il Ddl concorrenza. È trascorso un anno da quando Raffaella Carrà ci ha lasciati. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Mattarella: “La Marmolada è il simbolo di quello che il cambiamento climatico non governato sta producendo nel mondo”

Si cercano ancora 5 dispersi sulla Marmolada dopo il crollo del ghiacciaio, domenica.
Otto persone sono state rintracciate. Il bilancio ancora provvisorio della tragedia è di sette morti e otto feriti. Man mano che passa il tempo diventa ovviamente più difficile trovare vivi i dispersi che ripetiamo al momento sono cinque. Le ricerche coi cani partiranno dopodomani. Nel frattempo e’ arrivata l’ordinanza di chiusura totale del massiccio perché erano ancora troppe le persone che vi si avventuravano ostacolando i soccorsi.


Oggi è soprattutto il giorno della denuncia del Presidente della Repubblica.
“La Marmolada è il simbolo di quello che il cambiamento climatico se non governato sta producendo nel mondo” ha detto il Capo dello Stato.
“Senza collaborazione internazionale -ha continuato Mattarella- non c’è speranza e ci sono paesi che non si impegnano su questo fronte”.
Ma il nostro Paese? Di fronte alle conseguenze tragiche del surriscaldamento del clima, che cosa prevede in Italia il piano nazionale di ripresa e resilienza? Una delle sei missioni del piano – con stanziamenti nell’ordine dei 70 miliardi di euro – si chiama rivoluzione verde e transizione ecologica. Sono previsti interventi specifici sull’emergenza-ghiacciai?
Giovanni Carrosio, sociologo dell’ambiente all’università di Trieste e membro del Forum Diseguaglianze Diversità

 

Il governo potrebbe decidere di rinunciare alla fiducia sul Ddl aiuti

(di Anna Bredice)

Per tutto il giorno il decreto aiuti alla Camera dei deputati ha subito continui rinvii, appesantito da una mole di migliaia di emendamenti e soprattutto dall’incontro chiarificatore, almeno molti sperano che sia così, tra Draghi e Conte previsto domani pomeriggio. Un vertice che in qualche modo lascia tutto in sospeso, in attesa dei risultati, di capire cioè se la maggioranza attuale andrà avanti ancora per qualche mese, oppure Conte sceglierà di ritirare la sua delegazione dal governo, ipotesi che al momento però non sembra così immediata. “Se accadrà sarà in autunno”, commentano un po’ sconsolati nel Pd, per le conseguenze che uno strappo avrebbe sulle alleanze per le politiche, che a quel punto avverrebbero nel giro di qualche mese, al massimo entro marzo, mandando in fumo il progetto di Letta del “Campo largo”. Tornando al Dl aiuti, l’esame si sposta direttamente a domani, doveva riprendere in serata ma non ci sarebbe stato un accordo nella maggioranza sui punti più discussi, superbonus del 110 per cento e termovalorizzatore di Roma. Due argomenti forti che Conte porterà domani al tavolo di palazzo Chigi e dal quale i cinque stelle si attendono già in queste ore delle aperture, nel caso del superbonus dei miglioramenti per non renderlo inapplicabile, nel secondo, che il termovalorizzatore non si faccia e la battaglia in questo caso è soprattutto dell’area di Di Battista e di Virginia Raggi. Ma la promessa del governo, non ufficiale, di non mettere la fiducia sul decreto ora alla Camera dei deputati è stata considerata un’apertura, perché lascerebbe liberi i Cinque stelle di votare il decreto solo per le parti condivise, ma il governo ha fatto anche sapere che il testo deve avere il via libera definitivo entro il 15 luglio, perché in ballo ci sono parecchi miliardi di aiuti, per l’energia, e per le famiglie, e dieci giorni sono pochi per escludere che nemmeno al Senato venga messa la fiducia.

Sloviansk e Kramatorsk sono i nuovi obbiettivi dell’esercito russo

Dopo la conquista della regione di Lughansk, l’esercito russo sta intensificando i bombardamenti sulla regione di Donetsk, la parte di Donbass ancora sotto il controllo ucraino.
Le truppe di Mosca si stanno avvicinando a Slovyansk, pesantemente bombardata nelle ultime 48 ore. Oggi il sindaco ha chiesto ai civili rimasti di lasciare immediatamente la città.
Il nostro collaboratore Andrea Sceresini si trova nel Donbass, a Kramatrosk , a pochi chilometri da Slovyansk..

 

Il governo di Kiev, lo ha ribadito ieri Zelensky, è in attesa di nuove e più potenti armi dall’occidente per tentare una controffesnsiva ad agosto. Difficile che le truppe ucraine possano riconquistare terreno nel Donbass, più probabile che la controffensiva di Kiev si possa concentrare ad esmpio a sud, sulla citta di Kherson in mano ai russi.
L’analisi di Guido Olimpio del Corriere della Sera

 

La protesta dei tassisti contro il Ddl Concorrenza

E’ in corso da questa mattina lo sciopero nazionale di 48 ore dei tassisti. “L’adesione è stata totale” ha dichiarato Cesare Barattini dell’ Associazione tutela taxi. Non c’è ancora un dato definitivo ma l’adesione secondo i sindacati e le associazioni di categoria è di oltre il 90%.
A Roma oggi la manifestazione principale. C’è stato anche qualche momento di tensione con la polizia quando un gruppo di tassisti si è staccato dal corteo principale, si è avvicinato a Palazzo Chigi lanciando bottigliette d’acqua di plastica in mezzo alla strada.
I tassisti protestano contro l’articolo 10 del Dl Concorrenza “non vogliamo diventare i rider del volante” dicono e chiedono al governo di stralciare il improvement sulla liberalizzazione dei servizi pubblici . “Il governo non è intenzionato a stralciare l’articolo 10 ma è disponibile a portare avanti il confronto” ha dichiarato Teresa Bellanova viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità.
Marino Masucci segretario generale della fit-Cisl del Lazio


Un anno senza Raffaella Carrà

(di Florencia Di Stefano-Abichain)

Un anno senza Raffaella Carrà su questa terra: se n’è andata da qui ma qui resterà per sempre.
Sarà qui a ogni pride, con le sue canzoni sparate a tutto volume da ogni carro, A ogni Capodanno, con il trenino e Tanti Auguri in sottofondo, a ogni festa, dove balleremo da capogiro, pazza pazza pazza su una terrazza, a ogni manifestazione femminista e per i diritti di tutti, sarà in radio, in tv, la rivedremo per sempre, in qualsiasi replica estiva, con il suo modo di fare familiare, entrando nelle case della gente con gentilezza, positività e gioia.
Sarà in Italia, sarà in Spagna, con una piazza a lei dedicata a Madrid, sarà in America Latina, colei che ha unito famiglie argentine figlie della migrazione più di quanto abbiano fatto consolati e ambasciate negli anni.
Portatrice sana di libertà contagiosa, quella che ci fa sentire in diritto di essere come siamo, senza rendere conto a nessuno, per questo le donne, la comunità LGBT la amano così tanto. Sì, la amano, non la amavano, la amano perché Raffaella non se n’è mai andata davvero e mai se ne andrà, tanto è intrisa la sua presenza nel tessuto sociale italiano, nel linguaggio comune tra carrambate e tuca tuca, nella nostra quotidianità.
E allora, buon primo anniversario da immortale, cara Raffa nazionale.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Cosa chiedono (e come) gli studenti che stanno protestando nelle Università italiane per la Palestina (e che sono diventati il nemico pubblico numero uno leggendo alcuni organi di stampa), ce lo spiegano tre di loro: Camilla Piredda, coordinatrice nazionale Unione degli universitari, Barbara Morandi coordinatrice di Link studenti indipendenti e Olivia di Progetto Palestina, collettivo dell'università di Torino. Massimo Alberti ci spiega i dati sulla povertà, mai così alti, le nuove povertà al Nord, il disinteresse del governo (tanto non votano). Antonio Verona, responsabile mercato del lavoro della CGIL di Milano, spiega come un terzo dei lavoratori della città metropolitana sia povero (il lavoro c'è ma non basta a mantenersi e sempre più giovani lo rifiutano). Misha Maslennikov di Oxfam, rilancia la campagna Tax The Rich (firmate anche voi!) e promuove un sondaggio per capire quanto sia vicino o lontano il governo dai vostri bisogni. Cosa farete il 25 aprile? Noi come sempre saremo in piazza e stavolta con l'appello de Il manifesto speriamo di essere ancora di più, Lorenza Ghidini racconta la nostra adesione all'appello e Alessandro Braga riprende le posizioni di Cgil e Anpi.

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