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La chiusura del G7, l’avvio del vertice NATO, i bombardamenti russi fuori dal Donbass e le altre notizie della giornata

G7 Germania ANSA

Il racconto della giornata di martedì 28 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si è chiuso in Germania il G7, dove ancora una volta è stato Emmanuel Macron a mettere in luce le differenze interne alla coalizione occidentale, pur complessivamente compatta a partire dalle dichiarazioni. E sempre oggi in Spagna inizia un vertice della NATO che tra i temi al centro dell’attenzione vedrà anche la richiesta di entrare nell’Alleanza Atlantica annunciata da Svezia e Finlandia. Beppe Grillo, intanto, è arrivato a Roma e Giuseppe Conte non è così contento di questo suo nuovo protagonismo. L’estate del 2022 sarà più secca e calda della media: lo afferma l’Osservatorio sulla siccità del CNR. Le previsioni dicono che continueranno a registrarsi temperature record fino a settembre. Ancora un naufragio nel Mediterraneo. A soccorrere il gommone è stata la nave 
Geo Barents di Medici Senza Frontiere: 71 persone sono state tratte in salvo, almeno 22 i dispersi. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Dal G7 al vertice NATO tra crisi alimentare e sostegno all’Ucraina

Oggi in Spagna inizia un vertice della Nato e il primo ministro Sanchez ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Biden, che dopo il colloquio ha parlato di un possibile aumento delle navi da guerra americane di base nel paese. Tra i temi al centro dell’attenzione la richiesta di entrare nell’Alleanza Atlantica annunciata da Svezia e Finlandia. A Madrid oggi c’è stato un incontro tra la prima ministra di Stoccolma e il presidente di Helsinki col segretario generale della Nato e con Erdogan, il presidente della Turchia, paese che fa parte dell’organizzazione e minaccia di mettere il veto sull’ingresso dei due paesi scandinavi. Nelle stesse ore in Germania finiva il G7, dove ancora una volta è stato Emmanuel Macron a mettere in luce le differenze interne alla coalizione occidentale, pur complessivamente compatta a partire dalle dichiarazioni. Il presidente francese ha parlato di “abominio” a proposito della strage di Kremenchuk, ma ha anche preso le distanze dalla definizione della Russia come “Stato sponsor del terrorismo” usata dal presidente ucraino Zelensky. In generale dal G7 sono uscite dichiarazioni di sostegno a Kiev e l’impegno a studiare l’ipotesi di tetti ai prezzi di gas e petrolio, oltre a un annuncio sulla crisi alimentare legata alla guerra: 4 miliardi e mezzo di dollari “per proteggere i più vulnerabili dalla fame”, si legge nel comunicato finale. Durissima la reazione della ong Oxfam: “Il G7 avrebbe potuto fare molto di più, sta lasciando morire di fame milioni di persone”, ha detto Max Lawson, dirigente dell’organizzazione. Sentiamo Francesco Petrelli, policy advisor di Oxfam Italia sulla sicurezza alimentare:


 

La Russia continua a bombardare anche fuori dal Donbass

In Ucraina è stata una giornata di bombardamenti anche fuori dal Donbass, l’area più orientale del Paese che è l’obiettivo dichiarato dell’invasione russa. Notizie di attacchi dalla zona nordorientale di Kharkiv, da quella centrale di Dnipro e da quella meridionale di Mykholaiv.
Fuori dal Donbass è anche Kremenchuk, dove ieri c’è stata una strage in un centro commerciale: oggi i morti accertati sono saliti a 20. Stamattina il governo russo ha ammesso di aver colpito l’area, ma aggiungendo di aver distrutto un vicino deposito di armi e sostenendo che da lì sia partito un incendio che avrebbe causato il massacro, e addirittura che in quel momento il centro commerciale fosse chiuso. Una versione smentita dalle autorità di Kiev e da testimonianze come quella di un ferito intervistato sul posto dalla BBC, secondo cui nel suo negozio in quei minuti c’era un centinaio di clienti. Per quanto riguarda i combattimenti gli scontri restano comunque concentrati nel Donbass, composto da due regioni, Lugansk e Donetsk. La prima ormai è quasi completamente controllata da Putin, a cui manca solo la città di Lysychansk. Il nostro collaboratore Sabato Angieri è nella vicina città di Kramatorsk, che è al confine tra le due regioni ed è in mano ucraina:


 

Il nuovo protagonismo di Beppe Grillo dà fastidio a Conte

(di Luigi Ambrosio)

La festa del Daje. A Roma l’hanno velocemente ribattezzata così la discesa di Beppe Grillo nella Capitale. Forza ragazzi, andiamo avanti. Avanti dove però? Avanti al governo. La sostanza politica più interessante è che Grillo sta dicendo ai parlamentari del Movimento 5 Stelle parole positive sul governo Draghi. Del resto uno dei perni dell’esecutivo, il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani, ha tra i principali sponsor politici Grillo e oggi Grillo sui dossier ambientali ha un atteggiamento molto diverso rispetto al passato. “Non vorremo fare cadere il governo per un inceneritore!” ha risposto a chi gli diceva che si dovrebbe condurre una battaglia dura contro il nuovo termovalorizzatore di Roma.
L’altra notizia è che il limite dei due mandati non si tocca. Questo nuovo protagonismo sta dando fastidio a Conte.
È comprensibile. La settimana scorsa Conte minacciava di uscire dal governo e apriva sul superamento del limite di due mandati. Oggi Grillo ribalta tutto. Per quanto tempo non si sa ovviamente. Si sa invece che Grillo vorrebbe incontrare Draghi e che vorrebbe aprire un ufficio a Roma, per essere più presente che mai. Notizie non buona per l’ex presidente del Consiglio.
All’inizio la macchina della comunicazione di Conte aveva imposto ai parlamentari che andavano da Grillo di lasciare gli smartphone all’ingresso per evitare fughe di notizie. E’ servito a poco.
La tensione di Conte e Casalino è comprensibile. Nel mirino, per la grave sconfitta alle amministrative e per la scissione, ci sono prima di tutto loro.

L’estate del 2022 sarà più secca e calda della media: “Ci aspetta una stagione complicata”

L’estate del 2022 sarà più secca e calda della media: lo afferma l’Osservatorio sulla siccità del CNR. Le previsioni dicono che continueranno a registrarsi temperature record fino a settembre. L’osservatorio spiega anche che la siccità che si sta registrando in Italia “si conferma sempre più essere idrologica” a causa della scarsità di precipitazioni. La crisi più grave si registra nel Nord Italia, ma sta progressivamente interessando anche il Centro-Sud.

Di razionamento dell’acqua è tornato a parlare oggi il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, “è un tema da affrontare bacino per bacino”, sulla base “della situazione reale sul territorio”, ha precisato, aggiungendo che “ci aspetta una stagione complicata”, perchè ad ogni periodo di siccità corrisponde un picco di incendi. Dal 15 al 27 giugno sono stati oltre 10mila gli interventi del vigili del fuoco a causa dei roghi, mille in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

 Le regioni dove si registrano più roghi sono Sicilia, Puglia e Lazio. A Roma è stato domato il maxirogo scoppiato ieri in via Aurelia; la Procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo. Nella capitale però il rischio incendi resta costante, come ci spiega il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi:


 

Naufragio nel Mediterraneo: la nave Geo Barents salva 71 persone

Naufragio nel Mediterraneo.
 Quando i soccorritori hanno individuato il gommone sgonfio era notte. Tanti si dibattevano tra le onde. È stato possibile salvare 71 persone, mentre una era già senza vita. Di 22 che stavano cercando di raggiungere le coste europee su quel gommone, non si sa più nulla. Restano solo le testimonianze di chi è sopravvissuto. Il team medico della Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere che ha portato soccorso, ha rianimato un bambino a bordo e ha attivato le procedure per l’evacuazione d’emergenza a Malta, per lui e per la madre. Il 15% degli altri naufraghi deve essere curato per ustioni da carburante, tutti sono traumatizzati. 
Juan Mattias, capo missione di Medici Senza Frontiere:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Secondo i dati diffusi col bollettino giornaliero dal Ministero della Salute sono circa 83mila i nuovi casi censiti da ieri in Italia. Si tratta del dato più alto da due mesi a questa parte. I decessi sono stati 69. Un dato interessante è quello sulla percentuale di positività dei tamponi, che rispetto a quanto osservato almeno in tutta l’ultima settimana si è dimezzato: 11%, quando era stata intorno o sopra il 20% in tutte le ultime rilevazioni. In effetti c’è stato un aumento molto marcato dei test effettuati: oltre settecentomila, quando per tutta la scorsa settimana non erano mai stati più di 250mila in Italia.
Di oggi è anche notizia della crescita, dopo settimane di sostanziale stabilità, del tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva, passato dal 2% al 3 %. Il dato è stato diffuso da Agenas, ed è comunque basso e al di sotto di tutte le soglie di attenzione fissate nei mesi scorsi.

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