Approfondimenti

L’esplosione della diga sul fiume Dnipro, le torture in questura a Verona, Meloni in Tunisia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 6 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.Per tutta la giornata di oggi Mosca e Kiev si sono rimpallate le accuse per l’esplosione che ha distrutto la diga sul fiume Dnipro vicino a Nova Khokovka. L’Onu dice di non avere informazioni indipendenti. Al di là delle responsabilità, è evidente il danno enorme che subisce e subirà la popolazione ucraina per questo attacco. Verona. Cinque poliziotti arrestati, altri 23 rimossi dal loro incarico. Questo l’epilogo di 8 mesi di indagini, durante i quali gli agenti della squadra mobile di Verona hanno portato alla luce episodi di violenze avvenute tra le pareti della stessa Questura. Le vittime sono stranieri, senza tetto e fragili, la pm: “La matrice è chiaramente razzista”. In Francia oggi è stata la 14esima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni, ma il provvedimento ormai è legge.


Un’esplosione ha distrutto la diga sul fiume Dnipro

Per tutta la giornata di oggi Mosca e Kiev si sono rimpallate le accuse per l’esplosione che ha distrutto la diga sul fiume Dnipro vicino a Nova Khokovka. L’Ucraina ha accusato la Russia di aver condotto un attacco deliberato per impedire alle forze ucraine di attraversare il fiume Dnipro, mentre il Cremlino ha detto che si è trattato di un “atto terroristico” ucraino con lo scopo di “impedire le operazioni offensive dell’esercito russo” sul fronte di Kherson. Per il momento, però, non ci sono informazioni indipendenti sulle dinamiche – e quindi sulle responsabilità – dell’attacco.
Al momento è impossibile avere informazioni precise su cosa è successo. Anche l’Onu, che ha convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza per questa sera, su richiesta sia di Mosca che di Kiev, ha fatto sapere di non essere in possesso di informazioni indipendenti sulle circostanze che hanno portato alla distruzione della diga, ma – ha aggiunto il segretario generale Guterres – una cosa è chiara: questa è un’altra devastante conseguenza dell’invasione russa”. Al di là delle responsabilità, è evidente il danno enorme che subisce e subirà la popolazione ucraina per questo attacco. Già 17mila persone sono state evacuate e le operazioni stanno continuando. Il picco delle alluvioni probabilmente ci sarà domani e quindi il numero di persone coinvolte è destinato a salire fino a diverse decine di migliaia.
In Ucraina abbiamo raggiunto il nostro collaboratore Sabato Angieri

L’acqua del bacino idrico della diga rifornisce anche la penisola di Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, che quindi potrebbe a sua volta trovarsi ad affrontare problemi legati all’irrigamento dei campi e all’elettricità, ma rifornisce anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Per il momento, però, gli esperti dicono che la centrale non è a rischio perché l’acqua di raffreddamento viene fornita da un laghetto accanto alla struttura.
La distruzione della diga, comunque avrà effetti anche dal punto di vista militare. Sentiamo Alessandro Marrone, analista militare dell’Ispi

A Verona quattro agenti e un ispettore agli arresti domiciliari per torture

Verona. Cinque poliziotti arrestati, altri 23 rimossi dal loro incarico. Questo l’epilogo di 8 mesi di indagini, durante i quali gli agenti della squadra mobile di Verona hanno portato alla luce episodi di violenze avvenute tra le pareti della stessa Questura.
Questa mattina, a finire agli arresti domiciliari sono stati un ispettore e quattro agenti, che devono rispondere non solo di violenze e torture, ma anche, tra gli altri capi, di lesioni, abuso d’ufficio e falso, per aver coperto i soprusi nei verbali. Almeno sette le persone picchiate mentre erano sottoposte alla loro custodia cautelare, costrette a subire schiaffi e umiliazioni, forzate per esempio ad asciugare la propria urina strisciando per terra.
“Hanno tradito la loro funzione” secondo la gip di Verona, Livia Magri, che nell’ordinanza parla anche di chiaro stampo razzista delle violenze, le quali riguardano, in modo quasi esclusivo, stranieri e senza fissa dimora, “dunque soggetti deboli”. Altri 23 agenti sono stati rimossi dagli incarichi e spostati ad altre mansioni: avrebbero assistito alle violenze e pur non avendone preso parte, non avrebbero fatto nulla.
Di un “vero e proprio sistema di coperture per coprire responsabilità e allontanare sospetti” parla la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, che torna a chiedere il codice identificativo e bodycam per tutto il personale delle forze di polizia.

La visita della premier Meloni in Tunisia

Giorgia Meloni oggi è stata in Tunisia per una visita ufficiale. La presidente del Consiglio ha incontrato il suo omologo Saied. Al centro del vertice il tema migranti e la situazione del paese, che da mesi attraversa una profonda crisi sociale ed economica.
Meloni ha detto che l’Italia sta lavorando per sbloccare il pacchetto di aiuti da 2 miliardi di euro del Fondo monetario internazionale, senza cui il paese rischia il default. In cambio, però, la Tunisia deve avviare una serie di riforme strutturali, a cui Saied – che ha imposto una svolta autoritaria al suo governo – finora ha detto no. Meloni dunque ha provato oggi a ritagliarsi un ruolo da mediatrice, annunciando che presto parlerà con gli Stati Uniti e lo stesso Fmi per sbloccare la situazione.
La sua principale preoccupazione sono i migranti. “Con la Tunisia abbiamo fatto un ottimo lavoro. A maggio gli sbarchi sono diminuiti”, ha detto la premier italiana. Ma se la situazione dovesse precipitare, le partenze dalla Tunisia potrebbero aumentare esponenzialmente. Lorenzo Fruganti, ricercatore dell’Ispi per il Nord Africa

D’Alema e Profumo indagati per la vendita di navi e aerei militari alla Colombia

La vicenda per cui sono indagati D’Alema e Profumo aveva già fatto una vittima illustre: l’ex amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Bono. Nel 2022 un’inchiesta giornalistica aveva svelato il business con la Colombia e l’allora governo Draghi decise di non riconfermare Bono nel suo incarico una volta giunto a scadenza. Oggi la Procura di Napoli contesta a D’Alema e Profumo, all’epoca amministratore di Leonardo, la corruzione internazionale aggravata per un loro ruolo da promotori nella vendita di sottomarini militari e aerei da guerra alla Colombia da parte di Finmeccanica e altre aziende del gruppo Leonardo. Una commessa molto importante: 4 miliardi di euro.
Tra gli indagati c’è anche Giuseppe Gordo, ex direttore generale di fincantieri. La commissione riconosciuta ai mediatori sarebbe stata di 80 milioni di euro e secondo i magistrati, il 50% della cifra, cioè 40 milioni di euro, sarebbe stata in nero. Da qui l’accusa di corruzione. Tra gli indagati anche la ex vicepresidente della Colombia e ministra degli esteri, Marta Lucia Ramirez.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 27/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 27/11 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 27/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 27/11/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 27-11-2025

  • PlayStop

    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 27/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 27-11-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 27/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 27-11-2025

  • PlayStop

    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 27/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 27-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 27/11/2025

    Considera l'armadillo di giovedì 27 novembre 2025 ospite Filippo Bamberghi, coordinatore delle @Guardie WWF Italia - Nucleo Lombardia per parlare dei dati sul bracconaggio in Lombardia. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 27-11-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 27/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Riccardo Chailly dirige e Vasily Barkhatov firma la regia di "Una lady Macbeth nel distretto di Mcensk" che inaugura la stagione del Teatro alla Scala il prossimo 7 dicembre; il sindaco di Lecco Marco Gattinoni introduce la riapertura del Teatro della Società; La Fura dels Baus torna a Milano con "SONS Ser o no ser" ispirato all'Amelto di Shakespeare, alla Fabbrica del Vapore; la rubrica di lirica a cura di Giovanni Chiodi; la Libreria Verso di Milano festeggia i suoi primi 10 anni...

    Cult - 27-11-2025

  • PlayStop

    «Autoritarismi in democrazia» 1

    Il trumpismo fa paura. L'autoritarismo trumpista ancora di più. A Pubblica la prima sintesi degli incontri alla Casa della Cultura di Milano per il ciclo "Autoritarismi in democrazia" (Osservatorio autoritarismo, Università Statale Milano, Libertà e Giustizia, Castelvecchi) di cui Radio Popolare è media partner (qui il programma https://www.libertaegiustizia.it/2025/11/21/autoritarismi-in-democrazia/). Ospite del primo incontro (22 novembre 2025) la filosofa Chiara Bottici, della New School for Social Research di New York. «Il clima negli Stati Uniti – ha raccontato la filosofa - è estremamente allarmante, estremamente preoccupante. Quando parlo di neofascismo non è un'esagerazione, non è un modo per dire "questi sono cattivi, Trump è autoritario"».

    Pubblica - 27-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 27/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 27-11-2025

Adesso in diretta