Approfondimenti

Il diritto all’aborto nella Costituzione in Francia, i dubbi su un cessate il fuoco entro il 10 marzo e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 4 marzo 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La Francia è il primo paese al mondo a elevare il diritto delle donne alla interruzione volontaria di gravidanza al rango costituzionale. Nelle ultime 24 ore l’ottimismo per un accordo su un cessate il fuoco a Gaza è praticamente svanito e non è per nulla scontato che si arrivi a una tregua per l’inizio del Ramadan, tra il 10 e l’11 marzo. È morta a Roma la ex Br Barbara Balzerani, aveva 75 anni. L’Antitrust europeo ha deciso una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple per violazioni alle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale.

Il diritto all’aborto entra nella Costituzione in Francia

Un giorno storico per la Francia e per i diritti delle donne. Oggi il parlamento riunito solennemente a Versailles ha deciso che l’aborto è un diritto che non può essere messo in discussione. E perché sia così, va scritto nella Costituzione francese. La Francia è il primo paese al mondo a elevare il diritto delle donne alla interruzione volontaria di gravidanza al rango costituzionale.

C’è stata una dura presa di posizione del Vaticano: mentre i vescovi francesi chiamavano i fedeli a digiunare in segno di penitenza, La Pontificia Accademia per la Vita ha scritto in una nota ufficiale che “non può esserci un diritto a sopprimere una vita umana”. Il servizio di Francesco Giorgini da Parigi:


 

L’accordo per un cessate il fuoco rischia un nuovo stallo

(di Emanuele Valenti)

Nelle ultime 24 ore l’ottimismo per un accordo su un cessate il fuoco a Gaza è praticamente svanito. Al Cairo i negoziati continuano, ma Netanyahu non ha ancora mandato la sua delegazione e non è chiaro se e quando lo farà. Israele vuole da Hamas la lista degli ostaggi ancora vivi. Il gruppo palestinese ha risposto che è impossibile, a causa dei continui bombardamenti e del fatto che gli ostaggi non siano tutti sotto il suo diretto controllo. Secondo gli israeliani nella Striscia ci sarebbero ancora circa 130 ostaggi, ma almeno 30 sarebbero già morti. Oggi le loro famiglie hanno manifestato in silenzio alla Knesset.

Al momento non è per nulla scontato che si arrivi a una tregua per l’inizio del Ramadan, tra il 10 e l’11 marzo. E se così sarà è probabile che il conflitto entri in un nuova fase, ancora più intensa. Israele limiterà ulteriormente l’accesso alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme Est, più volte in passato il luogo da dove sono cominciate diverse crisi. I leader di Hamas hanno già invitato i palestinesi della Cisgiordania ad andare proprio alla moschea di Al-Aqsa nel primo giorno di Ramadan.
La notte scorsa l’esercito israeliano ha fatto nella zona di Ramallah, capitale amministrativa dei territori palestinesi, il raid più massiccio degli ultimi anni.
Le condizioni per un peggioramento della situazione – vista la catastrofe umanitaria a Gaza sembra assurdo dirlo – ci sono tutte.

Gli Stati Uniti stanno cercando di evitare che questo succeda. La vice di Biden, Kamala Harris, riceve in queste ore alla Casa Bianca Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, che è volato a Washington senza il via libera di Netanyahu e provocando l’ira dei suoi ministri dell’estrema destra, che hanno accusato Gantz di voler lavorare per l’America e per la creazione di uno stato palestinese. Ieri Kamala Harris aveva chiesto un cessate il fuoco immediato perché i civili di Gaza sono ormai alla fame. Forse le parole più dure, più nette, dall’inizio della guerra, da parte del governo americano. Parole che confermano anche la frustrazione di Washington, che non è mai riuscita a convincere Netanyahu e i suoi a cambiare strategia. Sostanzialmente lo stesso messaggio dietro al lancio di aiuti umanitari su Gaza da parte degli Stati Uniti insieme alla Giordania. Il simbolo della debolezza americana. La contraddizione è chiarissima: gli Stati Uniti danno le armi a Israele, armi spesso usate per uccidere civili palestinesi, ai quali però gli amearicani mandano aiuti dal cielo.
Biden teme che senza un cessate il fuoco, almeno di qualche settimana, sia sempre più difficile evitare un allargamento del conflitto. Negli ultimi giorni, dopo settimane di relativa calma, è aumentata anche l’intensità degli scambi a fuoco tra esercito israeliano ed Hezbollah libanesi. La Casa Bianca ha mandato un inviato anche a Beirut. Analisti militari israeliani pensano si inevitabile, a un certo punto, anche una nuova guerra in Libano.

Le speculazioni politiche della destra sull’inchiesta di Perugia

(di Luigi Ambrosio)

Una cosa sono le inchieste. Una cosa diversa sono le speculazioni politiche. E quello a cui stiamo assistendo in queste ore attorno all’inchiesta di Perugia, da destra, ha poco a che fare col merito delle indagini e molto a che fare con una speculazione. Oggi ha aperto le danze Salvini, evocando l’immagine di un comitato di spioni che danneggiava la Lega e il centrodestra. Gasparri di Forza Italia ha puntato il mirino su Cafiero De Raho, oggi senatore pentastellato, vice presidente della commissione antimafia e in passato procuratore nazionale antimafia. Montaruli di Fratelli d’Italia ha parlato di dossieraggio e campagne di fango come metodi tipici della sinistra.
Un calderone che confonde le acque, tira dentro tutto, e che alla fine si traduce in un attacco politico alla magistratura e al giornalismo.
I pubblici ministeri con la loro inchiesta, e il Parlamento coi suoi organismi di controllo, sono chiamati a fare luce su una vicenda grave, che ha contorni torbidi e inquietanti. Ma la destra sta agendo una delegittimazione pericolosa della stampa indipendente e della magistratura, a cominciare da quella in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata.

È morta a Roma la ex Br Barbara Balzerani

È morta a Roma la ex Br Barbara Balzerani. Aveva 75 anni. Aderì alle Brigate rosse nel 1975 e non si dissociò mai dal gruppo armato di cui fu dirigente della colonna romana. Fu tra gli ultimi brigatisti ad essere arrestati, nel 1985. Prese parte al rapimento di Aldo Moro, e durante quei giorni condivise con Mario Moretti l’appartamento di via Gradoli.
Nel 1993 dichiarò di provare “un profondo rammarico per quanti sono stati colpiti nei loro affetti a causa di quegli avvenimenti e che continuano a sentirsi offesi ad ogni apparizione pubblica di chi, come me, se ne è reso e dichiarato responsabile”. Nel 2003 dichiarò di non riconoscere motivi di continuità nella ripresa attività delle cosiddette Nuove Brigate Rosse, e definì la scelta della lotta armata e della clandestinità “assolutamente improponibile” oggi. Il 12 dicembre 2006 le è stata concessa la libertà condizionale. È tornata definitivamente in libertà, avendo scontato la pena con i benefici della legge Gozzini nel 2011.

Cosa significa per i consumatori europei la multa da 1,8 miliardi ad Apple

L’Antitrust europeo ha deciso una multa record da 1,8 miliardi di euro ad Apple per violazioni alle regole sulla concorrenza con i servizi di streaming musicale. L’accusa è di “condizioni commerciali sleali” praticate dal gruppo. Apple impedisce alle app di streaming musicale di poter informare gli utenti che hanno iPhone e iPad sui servizi di streaming musicale alternativi e più economici. L’indagine è partita su reclamo di Spotify e Apple ha annunciato che farà ricorso. La multa di 1,8 miliardi di euro annunciata è la prima inflitta da Bruxelles al colosso di Cupertino e per entità è la terza più alta di sempre.
Il nostro Marco Schiaffino, autore di Doppio Click, mette in guardia sui possibili aspetti negativi di questa decisione paradossalmente proprio per i consumatori:


 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 11/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 11/07/2025

    Un viaggio musicale tra la prima metà degli anni 90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 11-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 11/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 11/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 11-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 11/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 11-07-2025

  • PlayStop

    Alzheimer: la retta delle Rsa non deve essere pagata dai familiari. La sentenza della Corte d’Appello di Milano

    La retta della Rsa per le persone affette da Alzheimer deve essere a carico dell’Azienda Sanitaria: lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale di Milano. Sentenza che obbligava un cittadino lombardo a pagare il ricovero in una struttura sociosanitaria per la madre malata di demenza senile. Si tratta di rette insostenibili: secondo i sindacati, nonostante la Lombardia impegni 200 milioni di euro in più all’anno rispetto a quattro anni fa proprio per le RSA, queste alzano le rette e le famiglie continuano a pagare prezzi spropositati. Abbiamo sentito prima Laura Valsecchi di Medicina Democratica e successivamente Federica Trapletti, segretaria SPI CGIL che sta seguendo la vicenda.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di venerdì 11/07/2025

    Quando ci mettiamo con le mani dietro la schiena a guardare i cantieri. Ospite d'eccezione Danilo Masotti di Umarells (su instagram e Facebook).

    Poveri ma belli - 11-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di venerdì 11/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    A tempo di parola - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    Rock is dead - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 14:01

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

Adesso in diretta