Approfondimenti

Piantedosi rivendica le manganellate sugli studenti, le proteste dei trattori a Bruxelles e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di lunedì 26 febbraio 2024 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il ministro dell’Interno Piantedosi oggi ha rivendicato le manganellate al corteo di Pisa. Il governo ha presentato ai sindacati alcuni provvedimenti presi dopo la strage nel cantiere di Firenze. Nonostante le pressioni della comunità internazionale, Netanyahu ha fatto capire che non ha alcuna intenzione di rinunciare a entrare con l’esercito a Rafah. Il parlamento ungherese ha approvato l’adesione della Svezia all’alleanza atlantica. Durante la protesta di oggi i trattori hanno bloccato le strade di Bruxelles.

Al corteo di Pisa, manganellato dalla polizia, c’erano anche dei tredicenni


Il ministro dell’Interno Piantedosi oggi ha rivendicato le manganellate al corteo di Pisa: “I manifestanti hanno rifiutato la mediazione e, nonostante gli avvertimenti a non forzare il blocco, sono venuti volutamente a contatto con i reparti mobili”.
Questa è la versione dei fatti che il titolare del Viminale oggi ha dato nella sua informativa in Consiglio dei ministri.
Il governo dunque rivendica il modo in cui è stata gestita la piazza e, anzi, rilancia, accusando i manifestanti. Eppure quel giorno in corteo a Pisa, c’erano anche ragazzi e ragazze di 13 anni, studenti delle scuole medie.

Prima della carica e delle manganellate, la polizia ha fermato il corteo e fatto alzare le mani ai manifestanti, tra cui c’erano dei giovanissimi. A raccontarlo, in una intervista alla nostra Elisa Graci, è stata proprio una delle studentesse che hanno preso parte alla manifestazione. Lei si chiama Dora e ha 13 anni. L’intervista integrale nella trasmissione “Quel che resta del giorno” a partire dalle 20.

 

Il governo si scontra con Mattarella sulle manganellate in piazza

Non solo le parole del Presidente della Repubblica che aveva denunciato le manganellate della Polizia contro i manifestanti di Pisa non sono state accolte; il governo oggi ha giustificato e, di fatto, rivendicato.
Il ministro dell’Interno ha presentato una relazione al Consiglio dei Ministri con cui ha dato la colpa delle violenze di polizia ai manifestanti. Secondo Piantedosi, i manifestanti avrebbero voluto tenere una manifestazione senza preavviso, avrebbero rifiutato ogni mediazione e avrebbero attaccato gli uomini in divisa.
Sabato Mattarella aveva telefonato a Piantedosi e gli aveva detto che manganellare i ragazzi è un fallimento e che l’autorevolezza delle forze di polizia non si misura sui manganelli. Durante un incontro coi sindacati questa mattina Piantedosi aveva affermato di condividere l’appello di Mattarella poi però lo aveva condito con i tanti ma che sta usando da sabato per giustificare la condotta dei suoi uomini in piazza. Da un punto di vista politico significa respingere il monito del Capo dello Stato. Piantedosi ha relazionato in Consiglio dei ministri. Quindi si può affermare che la sua sia la linea del governo. I segnali c’erano già tutti: il silenzio di Meloni, in particolare. Con una mossa, due risultati: rivendicare la violenza in piazza, drammatizzare il conflitto politico con il Quirinale.

Lavoro, arriva la patente a punti per la sicurezza

(di Alessandro Principe)
Arriva la patente a punti per la sicurezza sul lavoro. Oggi il governo ha presentato ai sindacati alcuni provvedimenti presi dopo la strage nel cantiere di Firenze. Sono molto negativi i commenti di Cgil e Uil, più positiva la Cisl.
Il leader della Cgil Landini ha parlato di risposte inadeguate per cui, ha detto, la mobilitazione continua. Il segretario della Uil Bombardieri ha aggiunto che non c’è chiarezza sulle risorse, che tutto è vago e che indeterminato. “Ma qui – ha commentato – la gente continua a morire”.

La novità principale è la cosiddetta “patente a punti” per le imprese, legata agli incidenti sul lavoro. E’ da tempo una richiesta dei sindacati. Ma la versione approvata dal governo è molto diversa…..

La patente sarà rilasciata a imprese e lavoratori autonomi nel settore edilizio dall’Ispettorato nazionale del lavoro e sarà tassativa per poter aprire un cantiere. Si parte da un ammontare di trenta punti che vengono decurtati – sul modello della patente di guida – in caso di infortuni sul lavoro. In base alla gravità dell’incidente i punti vengono sottratti: un incidente mortale costa venti punti. Un infortunio che comporta un’inabilità permanente ne vale quindici. Dieci i punti tolti se l’inabilità è temporanea. Con meno di quindici punti l’impresa non può gestire un cantiere.
Fin qui l’idea assomiglia molto a quella proposta dai sindacati. Ma il punto cruciale è questo: i punti si possono recuperare con dei corsi di formazione. Non a caso il governo parla di patente “a crediti”. Mandando su tutte le furie i Cgil e Uil. Facciamo un esempio: un operaio edile muore in un cantiere. La sua vita vale venti crediti: l’azienda ne può recuperare cinque con un corso di formazione per i dipendenti. E torna immediatamente a quei quindici che servono per continuare a lavorare.

Altro dettaglio, che dettaglio non è: dalla patente sono escluse le imprese dotate di un “SOA”, un certificato di qualificazione. Leggiamo sul sito ufficiale: il SOA comprova la capacità economica e tecnica di un’impresa di qualificarsi per l’esecuzione di appalti pubblici. E’ una certificazione che non riguarda invece il curriculum dell’azienda dal punto di vista di incidenti e infortuni, ci ha detto il segretario generale degli edili Cgil Alessandro Genovesi. Che per questo boccia il provvedimento e parla di propaganda e interventi inutili.

Israele si prepara per un’operazione di terra a Rafah

(di Emanuele Valenti)
Da una parte i preparativi israeliani per un’operazione di terra a Rafah.
Dall’altra il negoziato per una tregua e per lo scambio tra ostaggi israeliani e detenuti palestinesi.
Il rischio è che arrivi prima l’operazione di terra a ridosso del confine egiziano.
Anche in queste ultime ore Netanyahu ha fatto capire che non ha alcuna intenzione di rinunciare a entrare con l’esercito a Rafah. I vertici militari hanno presentato al governo un piano per l’evacuazione dei civili. L’esecutivo non ha ovviamente reso noto il contenuto, ma lo stesso annuncio sembra essere stato studiato per mettere pressione sulla controparte e per confermare a tutti che l’operazione nella Striscia andrà avanti fino alla fine, a prescindere da quello che dice la comunità internazionale, compreso l’alleato americano.
I tempi non sono chiari. Nelle scorse settimane Israele aveva indicato l’inizio del Ramadan – il 10 di marzo – come termine ultimo per la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e di conseguenza come un possibile inizio di un’operazione di terra.
Ma lo stesso esercito aveva precisato che la preparazione dell’attacco, proprio per l’altra presenza di civili, avrebbe richiesto del tempo.

Ma l’altro binario, quello della diplomazia e della ricerca di una tregua, non sta andando così rapidamente.
In queste ore riprendono a Doha le trattative tra Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar. Nei prossimi giorni dovrebbero continuare al Cairo.
L’amministrazione Biden ha fatto sapere che nei giorni scorsi sono stati concordati i contorni di un intesa. Ma le parti – Hamas e Israele – sono ancora molto lontane.
Il gruppo palestinese continua a chiedere il ritiro israeliano e la fine del conflitto.
Netanyahu non ha alcuna intenzione di lasciare la Striscia e chiede il rilascio di tutti gli ostaggi.
Essendo appunto le posizioni così distanti non è da escludere che ci sia prima un’accelerata dell’operazione di terra.
Sempre oggi, ulteriore conferma della determinazione israeliana, ci sarebbero stati anche spari sui civili che a Gaza City stavano aspettando del cibo. Lo dicono fonti locali ai media arabi.

Anche quello che succede più a nord, al confine tra Israele e Libano, pare confermare come Netanyahu sia disposto a rischiare pur di portare avanti il suo piano di mettere in sicurezza il paese attraverso l’esclusivo uso della forza.
L’aviazione ha colpito molto in profondità in territorio libanese, a Baalbek, nella zona orientale del paese, verso il confine siriano. Secondo i media locali gli israeliani non facevano un’operazione del genere da parecchi anni. Nel raid è stato ucciso il comandante di Hezbollah per il Libano orientale.
La risposta è stato il lancio di oltre 60 razzi dall’altra parte della frontiera.

Netanyahu non sembra essere preoccupato di andare avanti, contro tutto e tutti.

Via libera all’ingresso della Svezia nella Nato

Dopo mesi di ritardo, il parlamento ungherese ha approvato l’adesione del paese nordico all’alleanza atlantica, facendo cadere anche l’ultimo ostacolo che separava Stoccolma dalla Nato. Budapest era in stallo da 19 mesi e il voto di oggi è arrivato dopo la decisione della Svezia di fornire all’Ungheria quattro aerei da combattimento di fabbricazione svedese da aggiungere ai 14 già utilizzati dall’aeronautica ungherese. “Oggi è una giornata storica” ha scritto su twitter la premier svedese, “La Svezia è pronta ad assumersi la propria responsabilità per la sicurezza euro-atlantica”.

L’Ucraina ha ricevuto solo il 30% delle munizioni promesse dall’Ue

L’Ucraina ha ricevuto solo il 30% dei proiettili di artiglieria promessi dall’Ue. Lo ha detto oggi il presidente Zelensky prima di partecipare in videoconferenza al vertice convocato da Emmanuel Macron sul conflitto e sugli aiuti. L’incontro arriva in un momento molto difficile per l’Ucraina, indebolita sul fronte e in attesa delle armi occidentali necessarie alla sua sopravvivenza.
Il fronte più difficile è quello del Donetsk e lo stato maggiore ucraino ha detto che gli scontri più pesanti stanno avvenendo nella zona di Marinka, con diversi attacchi missilistici e aerei nelle ultime ore che hanno colpito l’area, provocando morti e feriti.
In ucraina abbiamo raggiunto il nostro collaboratore Sabato Angieri

 

I trattori arrivano a Bruxelles

Hanno lasciato il centro di Bruxelles poco fa gli agricoltori che oggi hanno manifestato nel centro della capitale belga a bordo dei trattori. Il quartiere delle istituzioni europee è stato evacuato, il traffico ha ripreso a scorrere e le linee della metro sono state riaperte, ma si segnalano ancora disagi nella zona.
Secondo i giornali locali tre agenti di polizia sono stati feriti negli scontri di questa mattina.

Durante la protesta di oggi i trattori hanno bloccato diverse strade e lanciato vari oggetti contro la polizia: uova, bottiglie e cartelli stradali. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e idranti.
Gli agricoltori si sono riuniti a Bruxelles mentre nei palazzi europei era in corso il vertice dei 27 ministri dell’agricoltura. I ministri hanno chiesto misure urgenti per cambiare la situazione degli agricoltori e il commissario Ue all’agricoltura, durante la conferenza stampa al termine del consiglio, ha detto che dovrebbe essere possibile riaprire i negoziati sulla Politica agricola comunitaria (Pac) prima della scadenza nel 2027.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 11/02 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 11/02 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 11/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 11/02/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 12/02/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 11-02-2025

  • PlayStop

    Avenida Brasil di martedì 11/02/2025

    La trasmissione di musica brasiliana di Radio Popolare in onda dal 1995! Da nord a sud, da est ad ovest e anche quella prodotta in giro per il mondo: il Brasile musicale di ieri, di oggi e qualche volta di domani... Ogni martedì dalle 23.00 alle 24.00, a cura di Monica Paes. Potrete anche, come sempre, scaricare i podcast e sentirla quando e quante volte volete... https://www.facebook.com/groups/avenidabrasil.radio/ https://www.facebook.com/avenidabrasil.radio/

    Avenida Brasil - 11-02-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 11/02/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 11-02-2025

  • PlayStop

    Delorean di martedì 11/02/2025

    Un mezzo di trasporto specializzato in viaggi del tempo musicali, per intercettare le frequenze di dischi storici o di nicchie sfigatissime, attraverso gli occhi della “generazione boh”. Tutti i martedì dalle 21:30, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

    Delorean - 11-02-2025

  • PlayStop

    Tutti in classe di martedì 11/02/2025

    a cura di Alex Corlazzoli e Lara Pipitone

    Tutti in classe - 11-02-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 11/02/2025

    Nella puntata dell’Orizzonte delle venti dell’11 febbraio 2025, condotta da Luigi Ambrosio: il vicepresidente degli Stati Uniti Vance affronta la presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyen e intima l’Ue di non mettere regole all’intelligenza artificiale. Il summit di Parigi voluto dal presidente francese Macron fallisce per il no di Stati Uniti e Gran Bretagna alla dichiarazione finale che prevedeva impegni e limitazioni di carattere etico all’uso della IA. Intanto Trump ribadisce la sua intenzione di prendersi Gaza, mentre il governo israeliano si prepara a riprendere la guerra. Ne discutiamo con Oreste Pollicino, professore di diritto costituzionale e della regolamentazione dell’AI all’Università Bocconi e fondatore di Pollicino Advisory; Daniele Andrea Signorelli, giornalista esperto in nuove tecnologie digitali; Mario Del Pero, americanista

    L’Orizzonte delle Venti - 11-02-2025

  • PlayStop

    La tregua a Gaza è sempre più in bilico

    È sempre più in bilico la tregua a Gaza. Il premier israeliano Netanyahu ha detto che la decisione presa all'unanimità dal governo è che "se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno", senza specificare il numero, "il cessate il fuoco verrà interrotto e l’esercito tornerà a combattere. Netanyahu ha anche detto che "alla luce dell'annuncio di Hamas della sua decisione di sospendere il rilascio degli ostaggi, ha ordinato alle Idf di radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza". Le dichiarazioni di Netanyahu seguono quelle di Trump, che ha minacciato “l’inferno” se Hamas non libererà TUTTI gli ostaggi sabato, anche se secondo gli accordi era previsto il rilascio solo di 3 ostaggi. Il rischio della ripresa della guerra si unisce anche al piano di Donald Trump di svuotare la striscia di Gaza. Oggi ha ricevuto a Washington il Re di Giordania, che – insieme all’Egitto – è uno dei paesi individuati da Trump per accogliere i palestinesi espulsi da Gaza. Sia Amman che Il Cairo hanno rigettato la proposta, e Trump ha minacciato di tagliare i fondi a questi due paesi, in violazione anche degli accordi di Camp David del 1979. Sentiamo Eric Salerno, giornalista e scrittore esperto di Medio Oriente:

    Clip - 11-02-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 11/02/2025

    1) A rischio la tregua a Gaza. Netanyahu segue Trump: se Hamas non libera gli ostaggi sabato riprende la guerra. Intanto il re di Giordania visita il presidente Usa per discutere del piano americano per il futuro della striscia. (Eric Salerno) 2) Stati Uniti, i dazi su alluminio e acciaio rischiano di rivoltarsi contro l’amministrazione. L’aumento dell’inflazione metterebbe a rischio l’intera strategia politica di Trump. (Roberto Festa) 3) Il no britannico ad un’intelligenza artificiale “inclusiva e sostenibile”. Solo Londra e Washington non firmano la dichiarazione del vertice di Parigi. (Daniele Fisichella) 4) La Spagna controcorrente. Mentre tutti fanno la guerra ai migranti, Sanchez concede il permesso di soggiorno a 25mila persone colpite dalle alluvioni di Valencia. (Giulio Maria Piantadosi) 5) “Abbiamo atteso già troppo per la nostra libertà”. 35 anni fa Nelson Mandela uscì dal carcere dopo oltre 27 anni. 6) Rubrica Sportiva. Il ritorno in campo di Khadija Shaw. La calciatrice del Manchester City reagisce agli insulti razzisti. (Luca Parena)

    Esteri - 11-02-2025

  • PlayStop

    La nostra canzone spreferita

    quando il ritorno del narratore bavoso di 28 sfocature di maron fa vacillare la fiducia nella trasmissione, Norma De Cavillis risolve alcune controversie con acume giurisprudenziale e infine mettiamo in palio numerosi biglietti dell'Operazione Primavera a chi condivide con noi una preferenza al contrario sulle canzoni sanremesi

    Poveri ma belli - 11-02-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di martedì 11/02/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 11-02-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 11/02/2025

    Confrontiamoci! Spunti, riflessioni e occasioni di dialogo in diretta per capire se e come, molti temi dell'attualità, influenzano la nostra relazione con noi, l'altr* e la collettività. Con Annalisa Corbo e Simona Adelaide Martini, oggi è PsicoDì! Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontarci una storia, scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 11-02-2025

  • PlayStop

    Ilaria Grando presenta il suo esordio letterario "Lettere minuscole"

    Ilaria Grando ha pubblicato il suo primo romanzo, Lettere minuscole, un romanzo sul dolore e una riflessione sulla scrittura che segue la natura caotica di una mente intrappolata per imprimere sulla pagina la memoria del corpo e ritrovare il senso. Protagonisti sono la voce, femminile, malata; il tempo, indeciso, confuso; la scrittura, multiforme, instabile In una successione di frammenti incalzanti, l'autrice ha ricostruito le versioni di sé che ha ospitato, ricercando le radici del proprio malessere. Dal rapporto difficile con il corpo oggetto di desiderio, alla fine della relazione con elle; dalla depressione, alla terapia, fino all’incontro con esse a Milano. Ilaria Grando è stata ospite della puntata di oggi di Cult per una chiacchierata con Ira Rubini su questo esordio letterario.

    Clip - 11-02-2025

  • PlayStop

    Saluti da Sanremo: la cartolina di Willie Peyote

    Prima giornata di Kermesse e torna a Jack la rubrica "Saluti da Sanremo", in cui ogni giorno ci facciamo quattro chiacchiere in formato cartolina da uno degli artisti in gara, Cominciamo con Willie Peyote, che torna a Sanremo con "Grazie ma no grazie"

    Clip - 11-02-2025

Adesso in diretta